BUONA PASQUA. GIOVEDI SANTO
LAVANDA DEI PIEDI GESU E’ VENUTO A SERVIRE
La lavanda dei piedi di Gesù, non è un gesto di umiltà
Gesù distrugge quella piramide costruita dalla società dove Dio sta in
alto, tra quelli che comandano. No, Dio non sta in alto, Dio sta in
basso con quelli che servono.
In questa progressiva conoscenza del volto di Dio, Gesù ha una
dichiarazione importantissima che è ripresa in tutti i vangeli ed è
fondamentale, ed è la prima ed unica volta nella storia di tutte le
religioni che si manifesta una idea del genere.
Ricordate quando ci rifacevamo alle domande del nostro
catechismo: chi è Dio? Per quale fine ci ha creato? Ci ha creato per
servirlo. Gesù non è d’accordo. Dio non crea l’umanità per essere
servito, come se lui avesse bisogno di qualcosa. Ma è lui che crea per
mettersi lui al servizio dell’umanità.
Questa è un’idea inaccettabile. E’ inaccettabile che Dio si metta a
servizio dell’uomo, perché se la gente crede che Dio è al servizio degli
uomini, tutti quelli che si sono messi tra Dio e gli uomini,
pretendendo che gli uomini fossero a servizio di questo Dio e quindi a
loro servizio, questi hanno i minuti contati.
Il Dio che noi conosciamo è un Dio al servizio degli uomini. Ma non è
vero allora che dobbiamo offrirgli delle cose? Ma cosa gli volete
offrire a Dio, cosa volete offrire a Dio quando è lui che offre tutto?
Cosa volete offrire a Dio? E’ Dio che si offre e chiede di essere
accolto. Il Dio di Gesù non è più un Dio da cercare. Se uno cerca Dio,
cerca una sua immagine di Dio e si smarrisce nei labirinti di tutte
queste religioni, di questi misticismi.
Con Gesù, Dio non è più da cercare, ma è da accogliere e con lui e
come lui andare verso agli altri.
Questo è il senso della fede. Gesù dice: “Non sono venuto per essere
servito, ma per servire”. Il nostro dramma è che non ci crediamo. Noi,
che Dio sia al nostro servizio, non ci crediamo. Se soltanto
arrivassimo a comprendere e a credere questo, la nostra vita cambia
completamente.
Ecco qualcosa di nuovo, qualcosa di
sconcertante, talmente importante che l’evangelista lo rappresenta
come al rallentatore moltiplicando i verbi di questa azione. Gesù,
durante questa cena: “si alzò da tavola, depone il mantello, prende un
asciugatoio,” - lo chiameremo un grembiule (lšntion) – “e se lo cinse attorno alla vita” (Gv
13,4).
E’ qualcosa di inaspettato perché Gesù si prepara a lavare i piedi. Mai
la lavanda dei piedi veniva fatta durante la cena,
A quel tempo la gente camminava scalza, le calzature erano un
articolo di lusso e potete immaginare che cosa fossero le strade.
Erano in terra battuta e i piedi si sporcavano di terra, di polvere, il
tutto mescolato dallo sterco di vari animali. I piedi erano la parte più
sporca e più impura degli uomini. Gesù che è Dio, non attende che gli
uomini si siano purificati per farli avvicinare a Lui, ma è lui che li
accoglie e li purifica.
L’unica caratteristica, l’unica garanzia che si è in comunione con Gesù,
non viene da un rito, da uno stile di vita religioso, spirituale, dalle
devozioni, dalle preghiere. L’unica garanzia che una persona è seguace
di Gesù, si vede se serve gli altri; è l’unica garanzia, non ce ne sono
altre. E’ Gesù stesso che lo dice: “Se non ti laverò, non avrai parte
con me”. Chi non accetta il servizio di Gesù, non ha nulla a che fare
con un Dio a servizio degli uomini.
Vediamo un po’ i gesti. Gesù prima si è alzato, adesso si è seduto.
Gesù si è tolto il mantello, adesso lo ha ripreso. C’è soltanto un
qualcosa che si è dimenticato di fare, e volutamente. Si è messo il
grembiule per lavare i piedi ai discepoli, ma non s’è l’è tolto. E’ una
indicazione preziosa questa. C’è proprio da comprendere allora il Dio
onnipotente cosa significa.
Gesù non si presenta con paramenti sacri, Gesù non si presenta
vestito da sacerdote con paramenti religiosi: l’unica caratteristica
che distingue Gesù è il grembiule, non se lo toglie. Non se lo toglie,
non per una dimenticanza dell’evangelista, ma perché l’evangelista vuol
dire che il distintivo che identifica la presenza di Gesù è il grembiule,
il servizio reso per amore.
Mettere la propria vita a servizio degli altri, servire gli altri, l’uomo
non perde di dignità, ma acquista quella vera. Lo Spirito - lo Spirito è
la forza dell’amore di Dio - non viene quando gli uomini alzano le mani
al cielo per invocarlo, ma quando le abbassano per servire gli altri. E’
quella l’unica garanzia dello Spirito del Signore.
E Gesù, al fine di evitare che il gesto da lui compiuto venga frainteso
come un gesto di umiltà, un gesto simbolico, afferma: “«Voi mi
chiamate il Maestro e il Signore e dite bene perché lo sono. Se
dunque io ho lavato a voi i piedi, il Signore e il Maestro, anche voi
dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri»” (Gv 13,13-14). |