SCRITTO SUL CORPO
viaggio negli enigmi e nelle profondità del desiderio
Post n°198 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da eatcafe
Le temps Niente di ciò che ci appare è verità. |
Post n°196 pubblicato il 08 Ottobre 2006 da eatcafe
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Post n°194 pubblicato il 07 Ottobre 2006 da eatcafe
A Mario, Loris, Antonello, Liubiza, Sonelcecio... grazie. La marionetta
Se per un istante Dio dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi regalasse un poco di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, però in definitiva penserei tutto quello che dico. Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano. Dormirei poco, sognerei di più, capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi, perdiamo sessanta secondi di luce. Andrei avanti quando gli altri si fermano, mi sveglierei quando gli altri dormono. Ascolterei quando gli altri parlano, e come gusterei un buon gelato al cioccolato! Se Dio mi regalasse un poco di vita, vestirei in modo semplice, mi butterei a terra al sole, lasciando allo scoperto, non soltanto il mio corpo ma anche la mia anima. Mio Dio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio, e aspetterei che uscisse il sole. Dipingerei con un sogno di Van Gogh sulle stelle un poema di Benedetti, e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna. Innaffierei con le mie lacrime le rose per sentire il dolore delle loro spine, e l’incarnato bacio dei suoi petali... Mio Dio, se io avessi un poco di vita... Non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che amo, che gli voglio bene. Convincerei ogni donna o uomo che sono i miei preferiti e vivrei innamorato dell’amore. Agli uomini proverei quanto si sbagliano quando pensano che smettono di innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi!. A un bambino gli darei le ali, però lascerei che da solo imparasse a volare. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza. Tante cose ho imparato da voi, gli uomini... Ho imparato che tutto il mondo vuole vivere nella cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata. Ho imparato che quando un bambino appena nato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo mantiene intrappolato per sempre. Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare un altro dall’alto, solo quando lo aiuta ad alzarsi. Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, però realmente a molto non serviranno, perché quando mi metteranno dentro quella valigia, infelicemente starò morendo." Di sempre ciò che provi e fai quello che pensi. Se sapessi che oggi fosse l’ultima volta che ti vedo andare a dormire, ti abbraccerei forte e pregherei il Signore per poter diventare il guardiano dei tuoi sentimenti. Se sapessi che questa fosse l’ultima volta in cui ti vedo uscire dalla porta, ti stringerei, ti darei un bacio e ti richiamerei nuovamente a me per baciarti ancora. Se sapessi che questa fosse l’ultima volta che ascolto la tua voce, registrerei tutte le tue parole per poterle ascoltare, una, mille, infinite volte. Se sapessi che questi fossero gli ultimi istanti in cui posso vederti, direi “ti amo” e non darei, stupidamente, per scontato che tu già lo sappia. C’è sempre un domani e la vita ci offre sempre una nuova opportunità per fare bene le cose, però nel caso in cui mi sbagliassi e oggi è tutto quello che ci resta, mi piacerebbe dirti quanto ti amo e farti sapere che non ti dimenticherò mai. Il domani non è garantito per nessuno, giovane o vecchio che sia. Oggi potrebbe essere l’ultima volta che vedi le persone amate. Per questo, non attendere ancora, fallo oggi, visto che, se il domani non dovesse mai giungere, potresti facilmente rimpiangere i giorni in cui non ti concedesti il tempo per un sorriso, per un abbraccio, per un bacio, e quelli in cui fosti troppo occupato per prestare attenzione ad un loro ultimo desiderio. Tieni vicino a te coloro che ami, non nascondergli che hai bisogno di loro ed esprimigli segretamente fino a che punto sono importanti per te, amali e rispettali, prenditi il tempo per dirgli “mi spiace”, “perdonami”, “per favore”, “grazie” e tutte le parole d’amore che conosci. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per esprimerli sempre. Dimostra ai tuoi amici quanto essi ti interessino e quanto essi siano importanti per te. |
Post n°193 pubblicato il 07 Ottobre 2006 da eatcafe
Ricevo in privato da uno sconosciuto: Me lo sono letto il tuo blog, Cristina e l'ho trovato claustrofobico con tanto di odore di chiuso. Ci trovo sentenze già scritte e prospettive azzerate di un'anima dolente che non si concede la minima speranza. Fredda e triste la versione di Ofelia dentro la vasca da bagno. Millais si rivolterebbe nella tomba nel vederla. Hai fatto strame di keats e del suo emblema romantico contrapponendogli filosofie orientali. Ti vedo smarrita ed errante in percorsi sempre uguali dai quali chiedi aiuto doloroso e sordo. Più che di questa mia impressione abbozzata dovresti tener conto dei tuoi errori. Ma i popoli e gli individui si determinano da se ed io non ho nessun diritto di toglierti il lusso e la libertà di sbagliare. La mia mano te la porgo lo stesso, però, anche se il tuo orgoglio smisurato la rifiuterà.. Ricevo in data 26/11/2006 Ed ecco ricomparire pestis68, marchigiano, maschio, solitario e desolato, sardonico mentre dà del maestrino ad efesto68, uomo duro, pragmatico, violento quanto basta che non si sognerebbe mai di chiedere, non ne ha bisogno. Pestis68, taglia la faccia a lupoferito68 che ammonisce efesto68 sul pericolo di innamorarsi delle ofelie che fanno strame di keats contrapponendogli filosofie in salsa orientale. Una domanda sorge spontanea. Ma sarà proprio innamorato di scrittosulcorpo in nostro ineffabile efesto68 che asserisce di conoscerla, ma, certo, se l'avesse incontrata almeno una volta, non avrebbe bisogno di tagliare a fette i suoi invertebrati e improbabili alfieri che pretenderebbero di difenderla opponendo i loro corpi da molluschi alle sciabolate del diabolico efesto68 determinato a fare a fette quella coltre di ragnatele che toglie la luce e l'aria a chi ne avrebbe un grandissimo bisogno. Lo scontro sembra epocale al viandante che osserva distrattamente. In realtà non c'è confronto, come quando tante palline da ping pong rimbalzano contro un'unica palla da biliardo. Che palle! A scrittosulcorpo non resta che ringraziare i suoi generosi eroi incerottati con una preghiera domenicale inneggiante all'amicizia, prima di trasferirsi in un altro blog ovvero morire e risorgere passando dal nero al rosa di fiori novelli. E ammettiamolo pure, c'è molta poesia in questo. Il passato però incombe come questione irrisolta, affare lasciato in sospeso. Certo, è quasi sicuro dallo stile deciso, sferzante, insofferente e violento chi è in realtà efesto68, ma ogni persona che possa dirsi tale un dubbio lo conserva sempre ed è un dubbio feroce ed al tempo stesso affascinante. La nuova nata essereeilnulla prende spunto da Pollicino e lascia i sassolini sulla strada per permettere ad efesto68 che potrebbe essere jeff di trovarla. Così si inventa questi fantomatici marchigiani le cui schede nessuno frequenta, con la stessa desinenza sessantottesca e lo stesso segno zodiacale. Efesto68 non ha fretta, si gode il nuovo coloratissimo capitolo della storia e si presenta come prometeo.f, il primo antropofilo della storia, colui che ruba il fuoco agli dei per donarlo agli uomini. Il fuoco che illumina e brucia proprio come la verità. Ed ecco comparire scritti in latino da Pico e motti di filosofi tedeschi, come dire che essereeilnulla ha capito l'antifona, non ne è sicura ma, in fondo, non può essere che così. Ed è così. Potremmo di certo inventare altri personaggi, far morire quelli vecchi per poi risuscitarli come in ogni telenovela che si rispetti. Siamo vicini alla realizzazione di quel sogno estivo, ricordi? Scrivere un romanzo a due mani. Sarebbe un successo. C'è tanto di quel materiale per i seguaci di Freud da farne felice un reggimento. E che cavolo, devono vivere anche loro. Però, con la mente sono tornato a quella domenica di fine luglio. Ero così felice quel giorno di averti conosciuto, Cristina, e sentivo dentro come un fiume in piena che minacciava gli argini. E non sono andato vicino a quella panchina. Non ne avevo bisogno, c'eri tu. Ed eri così splendidamente vera mentre ti stupivi degli abiti che indossavo e del modo con cui mi avvicinavo a te. Lo ammetto. Era tutto troppo bello per sperare che fosse vero senza correre il rischio di illudersi. Così ho prudentemente aspettato e tu l'hai scambiata per una strategia. Tanti nick femminili e volgari che danzavano intorno al mio aumentavano i tuoi sospetti. Il tuo telefono che non funzionava e la foto che non ti ho dato quando decidesti per il non luogo a procedere. Così decisi di darmi un mese ti tempo per lasciare che tutto sedimentasse o, meglio, lasciare che lentamente l'olio buono venisse a galla. Ti telefonai dalle Marche, la stessa regione di pestis68 e lupoferito68 (entrambi tori come me.) e fu bello sentire la tua voce e la sua inflessione veneta. Peccato che ora sei diventata emiliana. Però ti sei ritolta quei quattro anni che ti eri aggiunta ed hai di nuovo cambiato segno zodiacale. Bastarono pochi giorni perché quell'incanto finisse. Mi mandasti un messaggio lapidario sulla menzogna che azzera l'amicizia e l'amore. Ti ho cercato al ritorno del viaggio, ma ti sei negata. Il telefono squillava desolatamente a vuoto. Rimanevi rintanata in un luogo che non era un luogo e che era tutto ed il contrario di tutto, cioè niente, tranquillizzante ed inquietante. Eccoti creare questo universo all'incontrario dove le parole, ricavate da un vacuo copia ed incolla, precedono i fatti e non viceversa, come dovrebbe essere. Ricevo in data 8/12/2006 Non ti offendere, ma sei stata una sciocca a non rispondere al telefono quando stavi cambiando residenza, età, segno zodiacale e movimento artistico passando dal nero opprimente claustrofobico all' en plein air di questo neo impressionismo veneziano. Infantilmente hai voluto che seguissi i tuoi sassolini, Pollicina, ed io l'ho fatto testardamente non certo per meri bisogni materiali, ma per dirti queste parole che tu volevi sentire, da sempre. Parafrasando Vecchioni, mentre canto ti ho davanti, i mesi sono stati momenti, sei sempre stata qui davanti a me. E mi manchi. |
Post n°192 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da eatcafe
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Post n°191 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da eatcafe
Magnificat Magnificat anima mea Dominum, Vangelo secondo Luca (Lc 1, 46-55) |
Post n°190 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da eatcafe
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Post n°189 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da eatcafe
Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti. Apocalisse
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Post n°188 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da eatcafe
Che succederà? Che riserva il futuro? Non lo so, non presento nulla. Quando un ragno si slancia giù da un punto saldo nei suoi punti conseguenti, innanzi a sè vede sempre uno spazio vuoto, dove nonostante i suoi sforzi gli è impossibile trovare appoggio. Così per me: innanzi sempre uno spazio vuoto, e quel che mi spinge è un conseguente che sta dietro di me. Questa vita è spaventosamente al rovescio, è insopportabile. S. Kierkegaard - Enten-Eller
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Post n°187 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da eatcafe
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Post n°186 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da eatcafe
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Post n°177 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da eatcafe
- Ah, lo volevo dire! Lei dunque un uomo pacifico è... Ha perduto il treno? |
Post n°176 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da eatcafe
'Ciò che conosciamo di noi stessi - scrive Pirandello - non è che una parte di quello che noi siamo. E tante e tante cose, in certi momenti eccezionali, noi sorprendiamo in noi stessi, percezioni, ragionamenti, stati di coscienza che sono veramente oltre i limiti relativi della nostra esistenza normale e cosciente". |
Post n°175 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da eatcafe
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Post n°173 pubblicato il 01 Ottobre 2006 da eatcafe
La mia dote è il camaleontismo. Opportunismo? Grande capacità di autodifesa, direi. Sono ancora lontana dallo scoprire da cosa e dove derivi questa mia personalità/maschera. Niente e nessuno ancora ha potuto districare i fili di questa matassa. Salute cagionevole, paura di morire, separazioni, abbandoni, lutti? La vita ci porta esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. Sofferenza come dono? |
Post n°172 pubblicato il 01 Ottobre 2006 da eatcafe
Mâyâ
L’illusione, il sogno ad occhi aperti che tutti viviamo quasi sempre identificandolo con la
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Post n°171 pubblicato il 01 Ottobre 2006 da eatcafe
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Post n°170 pubblicato il 30 Settembre 2006 da eatcafe
“Ogni istante dei nostri incontri Nel cristallo pulsavano i fiumi, Ti destasti e cangiasti Alla luce tutto si trasfigurò, perfino Fummo condotti chissà dove. Quando il destino ci seguiva passo a passo, Primi incontri (Pervye svidanija, in A. A. Tarkovskij, Poesie scelte , Milano 1989), traduzione di G. Zappi |
Post n°169 pubblicato il 29 Settembre 2006 da eatcafe
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