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CONOSCERE IL PROPRIO DOLORE

Post n°32 pubblicato il 09 Luglio 2010 da Vervain0
 
Foto di Vervain0


Carl Simonton, un radio-oncologo, e Stephanie Matthews-Simonton, una psicologa, hanno elaborato un metodo psicoterapeutico per modificare il decorso del cancro in pazienti con neoplasie incurabili (Simonton & Simonton, 1976; Simonton, Matthews-Simonton & Creighton, 1981). Il metodo nasce in seguito ad una osservazione di Carl Simonton il quale constatò l'esistenza di due categorie di pazienti incurabili: mentre alcuni si sentono condannati ed impotenti nei confronti della loro malattia, altri partecipano attivamente alla guarigione. La differenza fondamentale tra questi due gruppi di pazienti, secondo l'autore, è determinata dalla convinzione di poter influenzare il decorso della malattia, tipica di coloro che ottengono un miglioramento evidente. Generalmente questi soggetti vivono più a lungo di quanto i medici si aspettino e, in ogni caso, modificano la qualità della loro vita. Dopo tre anni di esperienza gli autori hanno riscontrato una sopravvivenza media di 24,4 mesi nei pazienti incurabili trattati con il loro metodo e con le terapie mediche, rispetto ai 12 mesi di sopravvivenza media citati dalle statistiche nazionali.

Il metodo si basa quindi sul tentativo di trasformare l'atteggiamento passivo ed il senso di impotenza e depressione manifestato dalla maggior parte degli individui affetti da neoplasia, aiutando il malato a proporsi nuovi obbiettivi e progetti per il futuro.

Gli autori sottolineano l'importanza della mente e delle emozioni per la suscettibilità alla malattia ed elaborano un modello mente-corpo per lo sviluppo del cancro basandosi sulla letteratura psicoanalitica esistente. In questo modello assumono ampio rilievo le reazioni di depressione, impotenza e disperazione ad eventi o situazioni che l'individuo giudica stressanti. Infatti queste reazioni, seguendo un circuito limbico e ipotalamico, influiscono sul sistema immunitario inibendolo e, attraverso la ghiandola pituitaria, agiscono sul sistema endocrino provocando un aumento di suscettibilità alle sostanze cancerogene.

Tutte le tecniche elaborate dai Simonton hanno la finalità di inseguare ai pazienti l'assunzione di un atteggiamento attivo verso la malattia che influenzi il decorso della neoplasia. Il cambiamento delle aspettative dei pazienti e la trasformazione dei sentimenti di disperazione e di impotenza in sentimenti di speranza e di anticipazione della guarigione, sono i fattori che per i Simonton possono indurre l'inversione del diclo che ha portato alla malattia.

In questa ottica le seguenti tecniche assumono un preciso significato:

 1)identificazione degli stress: il primo passo del metodo. Consiste nell'isolare gli stress esperiti da 6 a 18 mesi prima della proliferazione tumorale, per far comprendere al paziente il ruolo che ha ricoperto nell'insorgenza della malattia e aiutarlo a modificare le convinzione che lo hanno portato a percepire determinati eventi come negativi;

 2)esame dei vantaggi della malattia. Spesso la malattia è l'unica modalità che un individuo è in grado di utilizzare per risolvere o evitare un problema. È quindi importante che il paziente isoli i bisogni che sta soddisfacendo mediante il cancro e individui le convinzioni che gli impediscono di soddisfare tali bisogni, per poi trovare modalità alternative di gratificazione;

 3)rilassamento e visualizzazione di immagini mentali. Il rilassamento e la visualizzazione dell'interazione tra cancro, difese immunitarie e chemioterapia rappresenta una fase fondamentale del metodo Simonton. Questo processo viene portato avanti mediante alcuni criteri formulati dagli autori i quali suggeriscono, inoltre, alcune regole per valutare il contenuto delle visualizzazioni;

 4)immagini mentali positive. È necessario che le convinsioni espresse tramite le visualizzazioni siano valutate. La verifica delle immagini mentali del paziente viene effettuata facendogli disegnare l'interazione tra cancro, difese e chemioterapia che ha simbolizzato mentalmente. il Disegno documenta le aspettative del paziente, che verranno poi esaminate dallo psicoterapeuta;

 5)superamento del risentimento. Basandosi sulla considerazione secondo la quale lo stress nei malati di cancro è spesso l'effetto della difficoltà di esprimere sentimenti come la rabbia o il risentimento, i Simonton inseriscono nel loro programma terapeutico alcune tecniche di immaginazione mentale, specifiche per eliminare tali sentimenti negativi;

 6)pianificazione delle mete. La programmazione delle mete è un altro momento importante del metodo. Un tratto comune ai pazienti che rispondono bene alla terapia medica è rappresentato dalla convinzione di avere buone ragioni per continuare a vivere. La formulazione di progetti di vita presenta diversi vantaggi: a) è un modo molto concreto che l'individuo ha a disposizione per affermare la sua volontà di continuare a vivere; b) contribuisce a far abbandonare gli atteggiamenti di impotenza e depressione che sono il primo passo verso la malattia; c) aiuta a creare un'immagine positiva di se stessi e a rendere la vita significativa;

 7)scoperta del consigliere interiore. Questo processo è una forma di immaginazione mentale. Tramite la visualizzazione del consigliere interiore, l'individuo ha la possibilità di entrare in contatto con risorse psichiche normalmente inaccessibili;

 8)modalità per fronteggiare il dolore. Il dolore rappresenta un aspetto costante nel decorso di ogni malato di cancro. Oltre a sottolineare le componenti emotive del dolore, gli autori evidenziano i vantaggi derivanti dalla sofferenza fisica raccomandando ai malati di esaminarli per modificare le aspettative alla base del dolore. Inoltre gli stessi autori suggeriscono alcune tecniche di rilassamento e visualizzazione studiate per far fronte ai dolori più persistenti;

 9)esercizio fisico. Rappresenta un aspetto ulteriore del programma ed ha la finalità di aiutare il paziente a modificare le proprie convinzioni, a sentirsi maggiormente responsabile, autodeterminato, e in grado di incidere attivamente sulla propria esistenza;

 10)paura delle ricadute. I Simonton utilizzano una strategia per aiutare i pazienti ad affrontare eventuali ricadute, considerate come messaggi del corpo piuttosto che come fallimenti. È quindi molto utile che il paziente e il terapeuta esaminino le implicazioni di tale messaggio cercando di coglierne il senso. A tale scopo gli autori suggeriscono di consultare il consigliere interiore o di analizzare il periodo precedente alla ricaduta, riformulando, se necessario, il programma terapeutico.

 
 
 
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Data di creazione: 11/07/2006
 

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