S.O.S. NO_PROFIT

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Creato da S.O.S.NO_PROFIT il 07/10/2008

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ma non ce n'è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere.....
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Figli immuni e figliastri dimenticati

Post n°11 pubblicato il 22 Ottobre 2008 da mizar_s_light

Ai figli illustri vestiti di invisibili armature che nulla e nessuno può scalfire, si contrappongono i figliastri abbandonati al loro destino. Tremila, tanti sono i nostri connazionali abbandonati nelle carceri di tutto il mondo, detenuti spesso in paesi in cui i diritti umani e civili vengono violati anche per puro capriccio,  in strutture che ben darebbero l'idea di cosa fossero i Lager nazisti o i Gulag comunisti (così non scontentiamo nessuno), in paesi in cui la condanna a morte è un'istituzione.
La nostra Costituzione, o quel che ne resta, nell'articolo 27 al comma 2 recita:
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Angelo Falcone ed il suo amico Simone Nobili, due nomi e due cognomi nella lista dei tremila diavoli, detenuti in un carcere indiano dal marzo del 2007, nel quale hanno contratto l'epatite  virale ed ai quali è stata più volte negata la possibilità di contattare l'ambasciata italiana, di contattare i propri cari in Italia, di difendersi. Tutto ciò nella più totale indifferenza delle istituzioni italiane.

Conoscendo la loro storia ho deciso di sostenere l'iniziativa del blogger lucano Nathan2000, che in accordo con il padre del giovane Angelo, Giovanni Falcone, ha scritto una lettera, con la richiesta che il 22 ottobre (ultimo giorno utile per il ricorso im appello per i due ragazzi) venga pubblicata su più blog possibili, anche con un semplice copia e incolla, e che venga mandata via email agli indirizzi in calce da più persone possibili.

Se volete saperne di più sulla storia dei due ragazzi e di tanti altri che vivono lo stesso dramma vi invito a visitare il blog di Giovanni Falcone (cliccando sul link).
Di seguito la lettera con gli indirizzi email


Egregio signore,

"È ciò che ci chiedono i Cittadini", è una frase che spesso, troppo spesso, abbiamo ascoltato in TV, pronunciata da tutti, dico tutti, i rappresentanti dei suddetti Cittadini che siedono in parlamento.

Chi le scrive è uno di quei Cittadini di questo Paese, di quei cittadini che ancora credono, in maniera piuttosto forte, alle Istituzioni. Finora non mi è mai capitato di sentirmi fare, da qualcuno dei parlamentari di questa Repubblica, la domanda: "Cosa chiedi, carissimo Cittadino, a noi tuoi rappresentanti?".

Non voglio inoltrarmi in polemiche e critiche immotivate. non ci penso e non ne sarei capace. Vorrei, soltanto, rendere noto a Lei quale sia il mio concetto di Stato; concetto che posso semplificare come segue: lo Stato è un Padre che deve (ma soprattutto, Vuole) occuparsi dei propri figli senza riserve e senza tentennamenti; Un Padre è colui che si precipita a rotta di collo dal proprio Figlio ogni qual volta ve ne sia la necessità; ogni volta che si presenti una difficoltà che implichi un aiuto, un consiglio, un intervento di qualsivoglia natura.

Un Padre amorevole ma, all'occorrenza, inflessibile. Inflessibile quando sia palese un cattivo comportamento di un suo figlio. Un Padre pronto a comprendere, ma pronto anche a punire, se lo merita, un figlio che si sia comportato in modo non adeguato alle regole familiari.

Questa lettera nasce dopo mesi di riflessione su di una vicenda particolare di cui poco si parla: l'arresto e la detenzione in India di un nostro concittadino. Il suo nome è Angelo Falcone, ed è stato arrestato, con il suo amico Simone Nobili, dalla polizia Indiana con l'accusa di detenzione di 18 kg di droga. Seguendo il blog del padre di Angelo, Giovanni Falcone, ho scoperto che di nostri cittadini detenuti all'estero ve ne sono più di 3.000! Non ho potuto verificare di persona, pertanto mi debbo fidare delle cifre fornite dal sig. Falcone. ma non ho motivi per dubitare di quanto affermato sul suo blog. Allora, la mia domanda è la seguente: questi nostri concittadini detenuti all'estero sono figli di questo Padre-Stato? Se sì, come mai le istituzioni di questo paese non si comportano come si comporterebbe un Padre nel caso di un proprio figlio? Ad Agosto, per Angelo Falcone e l'amico Simone, c'è stato il verdetto di Condanna a 10 anni. La possibilità di ricorso in appello ha come termine perentorio il 23 ottobre. il tempo stringe! Mi aspetterei, da un Padre, una corsa in India per vedere di persona come stanno le cose. Giovanni Falcone non riesce a parlare con suo figlio neppure telefonicamente. E, da quanto mi capita di leggere sul suo blog, l'interessamento delle Istituzioni di questo Paese sulla faccenda è, per così dire, insufficiente. Come se il Padre-Stato abbia già emesso giudizio di condanna sul proprio figlio, ed abbia deciso di punirlo per la mancanza commessa. Mi sarei aspettato, nel caso particolare di Angelo e, più in generale, nel caso dei nostri oltre 3.000 connazionali detenuti in penitenziari esteri, un atteggiamento differente. In fondo, bisognerebbe domandarsi se in tali paesi esistano quelle garanzie che sono caratteristiche di un qualunque Stato di Diritto degno di questo nome. Siamo sicuri che l'India garantisca gli imputati secondo tali canoni? E tutti gli altri paesi in cui sono detenuti nostri concittadini? Ecco: un Padre dovrebbe correre in soccorso di un proprio figlio per cercare di garantirgli tutto il necessario per affrontare le vicissitudini in cui è incappato. Se, con tutte le garanzie del caso, si dovesse dimostrare un "ERRORE PALESE" commesso dal Figlio, allora il Padre avrebbe tutti i motivi per punire tale errore. Voglio sottolineare il fatto che, più volte, Giovanni Falcone ha dichiarato che, se sulla base di un processo serio ed equo, suo figlio Angelo dovesse essere riconosciuto colpevole, sarebbe il PRIMO a pronunciarsi per la detenzione. Per un processo serio ed equo, segnato, cioè, da tutte le garanzie che vengono concesse nel nostro paese a chiunque incappi nei meccanismi della legge, le Istituzioni italiane si sono mosse? Nel caso di Angelo e dei più di 3.000 già citati, è stato fatto tutto ciò che andava fatto?

Concludo dicendo che, da Cittadino di questa Repubblica, chiedo alle Istituzioni tutte, di occuparsi dei propri Figli detenuti all'estero. In virtù del fatto che il mio sentire lo Stato è forte, e altrettanto forte deve essere la risposta dello Stato ai propri cittadini. Se ciò non dovesse essere possibile mi troverò nella bruttissima condizione di figlio di un Padre non disposto ad occuparsi di me. fatto che, per il mio modo di sentire lo Stato e le Istituzioni, non mi lascia tranquillo affatto.

Distinti saluti

presidenza.repubblica@quirinale.it (Presidente della Repubblica)

http://presidente16.camera.it/servizio/30/mail.asp (Presidente della Camera dei Deputati)

schifani_r@posta.senato.it (Presidente del Senato)

gabinetto@cert.esteri.it (Ministro degli Esteri)

 

 

Commenti al Post:
giampi1966
giampi1966 il 22/10/08 alle 12:54 via WEB
Che incubo, brava cara amica stai facendo un grosso servizio che i normali schifosissimi mezzi di comunicazione non fanno. Un abbraccio
 
 
S.O.S.NO_PROFIT
S.O.S.NO_PROFIT il 22/10/08 alle 13:37 via WEB
Grazie all'aiuto di altri bloggers questo posto cercherà "nel suo piccolo" di mettere in Evidenza tutto ciò che i media NON vogliono "dire - far sapere". ;-) Alex
 
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