Creato da stabia_info il 19/06/2007

STABIA NEWS

Notizie dell'hinterland stabiese

 

« Castellammare di Stabia:...Perchè non si dice la ve... »

Vico Equense: Viadotto di Seiano, nuovo ecomostro

Post n°16342 pubblicato il 19 Aprile 2011 da stabia_info
 
Foto di stabia_info

Deroghe al prg e poteri straordinari: così è nato il viadotto

STELLA CERVASIO - VICO EQUENSE (17-04-2011)— La Penisola sorrentina divisa sullo scempio ambientale della strada di Gradelle tra Vico Equense e Seiano. Il viadotto nato a servizio del cantiere per il depuratore, ora che i lavori sono quasi finiti, verrà comunque completato. Quattrocento metri, un passo di strada. Ma se quella via lunga meno di mezzo chilometro sorge su piloni di cemento in una delle valli dell’eden della costiera sorrentina, quella di Seiano, non può finire tutto con l’ennesimo ecomostro. Ci sono voluti 40 anni per vedere (quasi) realizzato l’impianto di depurazione della penisola sorrentina, ideato negli anni Settanta dalla Cassa del Mezzogiorno. Ma l’opera idraulica, una delle più importanti progettate in Campania, che da più di dieci anni ancora non è in grado di funzionare, rischia di lasciarsi dietro uno strascico poco onorevole. Nata come strada di servizio di ausilio alla viabilità esistente, quella che collegherà via Murrano con la Statale 145 raccordandosi a via Rivo d’Arco, è un viadotto che nasce in barba al Prg e al Put, grazie ai poteri di emergenza del Commissariato di governo bonifiche e tutela delle acque nella Regione Campania che a quel tempo agiva in deroga a tutte le normative. La strada, in pieno Parco regionale dei Monti Lattari, sorge su 188 metri di campate, copre un dislivello di 45 metri e ha una pendenza massima del 14 per cento, ma è larga tre metri consentendo la circolazione in un solo senso. Così spiegano il direttore tecnico dell’Idi, Antonio Licciardi, Giuseppe Vitiello, manager di Servizi Integrati, le due società che hanno progettato l’impianto. Si grida allo scempio. Un disastro che si aggiunge a vecchie colpe: il vallone, prossimo al già orrendo ponte ferroviario (mentre più gentile è quello stradale) è punteggiato e delimitato da manufatti di brutta edilizia poco consona all’ambiente. Qualcuno a Vico Equense sta già proponendo di allargare la sede stradale del viadotto che strumentale alla costruzione del depuratore si porrebbe come alternativa alla Statale 145, la via del mare della Sorrentina sempre intasata d’estate. Dopo anni e dissidi, il 6 settembre 2006 il governatore Bassolino firmò il contratto con il raggruppamento temporaneo d’impresa che si era aggiudicato l’appalto per l’impianto. L’ordinanza porta la data del 27 gennaio 2010 e la firma del commissario di governo bonifiche e tutela delle acque nella Regione Campania, Massimo Menegozzo. Dal primo febbraio 2008 Menegozzo ha avuto la delega per la prosecuzione in regime ordinario in materia di interventi sulle acque della regione. E per gestire quest’“ordinario” ha avuto proroghe fino al 31 gennaio 2010. Due i pareri ambientali sul progetto forniti dalla Soprintendenza di Napoli: «L’assenso è stato dato — spiega la funzionaria responsabile per la Costiera, Nicoletta Ricciardelli, succeduta al collega architetto Catello Pasinetti — soltanto come servizio per la realizzazione dell’opera, nel progetto si parlava di obbligo di demolizione. Anche i piloni non erano tali, si faceva riferimento a un piccolo rilevato». Gli oppositori del nuovo “ecomostro” sostengono che i pareri ambientali di Palazzo Reale non erano negativi, ma chiedevano solo una riduzione della carreggiata. La data di consegna del depuratore, recita il tabellone previsto per legge, sarebbe il 23 ottobre 2006. Lo scavo della galleria nella grotta di Scutolo, sede del depuratore — costo totale 40 milioni di euro — è stato realizzato al 75 per cento. La strada “a servizio”, che attraversa agrumeti e oliveti, gran parte già spazzata via dalle ruspe, doveva funzionare a servizio dello scavo, come alternativa al trasporto del materiale di risulta e dei fanghi del depuratore. I cantieri non erano sincroni, evidentemente. Ma allora a che serve adesso la strada, se le pietre hanno già preso un’altra via? Molto semplice: prima ancora del Commissariato la voleva già il Comune, come si legge nel decreto 71 dello stesso commissario Menegozzo di un anno fa, in cui si chiede di accelerare gli espropri, che hanno colpito i fondi di 12 proprietari, tagliati in due dalla strada. Uno ha impugnato e a luglio il ricorso sarà discusso al Tar. Fonte: La Repubblica di Napoli
  
(clicca qui per guardare il servizio)

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

FACEBOOK

 
 

PER INFO, SEGNALAZIONI, SUGGERIMENTI E RECLAMI

CONTATTAMI SU MSN

 
 


immagineShinystat

immagine

immagine
immagine
immagine
immagine
immagine
 

web counter

 
 

AREA PERSONALE

 

LA RADIOCRONACA DELLA JUVE STABIA SUL GUESTBOOK

 
http://blog.libero.it/STABIA è un blog d’informazione senza scopi di lucro. L'autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone. L'autore si riserva, tuttavia, la facoltà di rimuovere quanto ritenuto offensivo, lesivo o contrario al buon costume. Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive. Alcune fotografie possono provenire da internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio. Eventuali detentori dei diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione o citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963