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Fincantieri: Vertice in Regione per la difesa del cantiere

Post n°16373 pubblicato il 22 Aprile 2011 da stabia_info
 
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NAPOLI. Il passaggio di testimone della presidenza del Contratto d’Area Torrese-Stabiese dall’assessore regionale Sergio Vetrella al sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, è stato interpretato dalle opposizioni di centrosinistra come “disinteresse” da parte della Regione alla crisi del territorio. È quanto emerso durante il vertice che si è svolto in Regione tra gli esponenti delle opposizioni (consiglieri regionali e parlamentari) sulla vertenza Fincantieri. Erano presenti anche rappresentanti sindacali e l’Rsu della Fincantieri. I consiglieri regionali del Pd, Russo, Topo, Casillo, il deputato, Piccolo, il consigliere regionale Idv, Anita Sala, il senatore Nello Di Nardo, e i sindacati hanno affrontato anche i temi delle «altre realtà produttive di Castellammare, per individuare le iniziative da assumere». I partecipanti al vertice hanno chiesto alla fine «un incontro con il presidente Caldoro e il ministro Romani». L’elenco delle questioni da affrontare è lungo: «un confronto immediato con Fincantieri, impegni per alcune infrastrutture, a partire dal Bacino per la costruzione, un’iniziativa positiva urgente nei confronti degli armatori privati, a partire da Grimaldi, per sbloccare commesse, la ripartizione dei carichi di lavoro; piano di commesse pubbliche, la disponibilità di risorse per gli ammortizzatori sociali per tutto il 2011». È stata ribadita la sofferenza del territorio, emersa durante lo sciopero generale cittadino del 25 marzo indetto dalle organizzazioni sindacali «che ha visto la grande partecipazione dei lavoratori e della città» per la crisi dell’apparato produttivo di Castellammare: Fincantieri, Avis, Terme, Portuali e Meridbulloni. «Castellammare - hanno ricordato i partecipanti al vertice - sta vivendo un momento drammatico. Il futuro incerto di queste aziende pesa sulla vita dei lavoratori, delle loro famiglie e di tanti giovani, determinando gravissime tensioni sociali. Regione , Governo, Comune, hanno dimostrato, fino a questo momento, una forte sottovalutazione dei problemi che ha la città di Castellammare - accusa il centrosinistra - La Regione Campania, con la sua scelta di non avere più come responsabile unico del Contratto d'area l'assessore alle Attività produttive, dimostra inequivocabilmente di volersi disinteressare dalle problematiche del territorio. Fincantieri, in questo quadro caratterizzato dall’assenza di politiche industriali e in particolare di quelle riferite al settore cantieristico, può essere tentata di prevedere la chiusura della struttura di Castellammare, eventualità che sarebbe drammatica per la tenuta sociale ed economica dell’intero territorio. Contro questa prospettiva, Pd, Sel e Idv si batteranno con decisione ». Il senatore campano di Idv, Nello Di NArdo ha aggiunto: «L’amministratore delegato di Fincantieri e il ministro per lo Sviluppo economico devono dire ufficialmente e senza mezzi termini cosa intendono fare rispetto alla vertenza della Fincantieri. Intanto chiediamo, a stretto giro di boa, un incontro al presidente della Regione Campania con le rappresentanze sindacali, affinchè Caldoro assuma un impegno serio e trasparente nei confronti di questa problematica. Se questo non dovesse accadere, noi di Italia dei Valori saremo i primi a scendere in piazza al fianco dei lavoratori». Un richiamo ad attuare politiche trasversali in difesa del cantiere navale di Castellammare di Stabia giunge dal segretario regionale della Uilm Campania, Giovanni Sgambati. «Non è il tempo in cui la politica si divida. È necessario - afferma Sgambati - anche con le forze politiche di Governo, mantenere un rapporto di coesione come ce l’hanno le rsu e le organizzazioni sindacali di categoria nella Fincantieri ». «Se tutti, in questi giorni, sapremo assumerci la responsabilità della difesa del cantiere, e della sua prerogativa di far navi - aggiunge il segretario della Uilm - sia il Governo che la Fincantieri ne dovranno tenere conto. Ma è importante che tutto il territorio, dalle istituzioni alle forze politiche e sociali siano compatti nella difesa del cantiere. L’assenza di coesione segnerà altrimenti la fine della storia del cantiere navale a Castellammare di Stabia».  Rosa Benigno - Il Roma

 
 
 
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