SANTA MARIA LA CARITÀ. Carlo Cannavacciuolo era un giiovane uomo che stava progettando il suo futuro in un piccolo paese del Merdione. Ventisette anni, una donna che voleva sposare e un grande progetto per lavorare con i mezzi di cui disponeva: il terreno della famiglia e la laurea in Veterinaria. «La scorsa settimana era venuto da me un tecnico per conto di Carlo Cannavacciuolo. Mi ha chiesto quale fosse l’iter burocratico per realizzare un canile per randagi e una clinica veterinaria - racconta il sindaco di Santa Maria la Carità, Francesco Cascone - Un’idea ottima, perché nel territorio dei Monti Lattari e dell’intera penisola sorrentina non esiste una struttura di questo tipo. Dobbiamo indire gare d’appalto per assegnare i randagi a centri d’accoglienza nel Nolano o ad Ottaviano. Ho spiegato che era prioritatio verificare il grado di inquinamento acustico, perché i latrati dei cani non dessero fastidio agli abitanti intorno. Carlo si poneva solo il problema di non gravare troppo sulle finanze dei genitori ». Il sindaco conosceva molto bene il ragazzo. È un sindaco giovane sostenuto dai giovani. «Mi hanno telefonato ieri notte degli amici avvisandomi di un gran movimento di ambulanze e polizia. Sono accor- Il sindaco di Santa Maria la Carità, Francesco Cascone annuncia: «Contribuiremo al fondo per la taglia istituita dagli studenti della Federico II, perché è giusto reagire contro la delinquenza anche in questo modo. Siamo vicini e solidali alla famiglia del povero ragazzo». Solidarietà e vicinanza alla famiglia di Carlo Cannavacciuolo e al sindaco di Santa Maria la Carità, Francesco Cascone, è stata espressa anche dal presidente dell’amministrazione provinciale di Napoli. Luigi Cesaro. «Al sindaco di Santa Maria La Carità, ed in particolar modo, alla famiglia di Carlo Cannavacciuolo ed alla sua fidanzata - ha detto Cesaro - esprimo tutta la vicinanza e la solidarietà dei cittadini della Provincia di Napoli». so... Quando muore un giovane si tende a beatificarlo elogiandone le sue qualità - aggiunge Cascone - Ma questa volta non si esagera nel parlar bene di Carlo. Lui era veramente un bravo, bravissimo ragazzo. Un modello per tutti: aveva conseguito la laurea, era un atleta, suonava per diletto e progettava il suo futuro, cioè creare un lavoro e sposarsi». Il sindaco entra al Comune e viene circondato da un gruppo di cittadini davanti all’ingresso: «Perché è successo questo? Ma quando mai queste cose nel nostro paese?» gli chiedono. «Faremo il nostro meglio per assicurarli alla giustizia - afferma Cascone - Abbiamo subito messo a disposizione degli investigatori le registrazioni del nostro sistema di videosorveglianza. Sono 13 telecamere disposte nelle strade principali. I tecnici stanno procedendo al backup. Speriamo solo che questi criminali non siano scappati attraverso le campagne. Noi qui non ci siamo mai dovuti preoccupare per la criminalità che in passato proveniva dai paesi circostanti, dal Salernitano o da Castellammare. Poi, nel 2008, con una grande operazione anticrimine furono assicurati alla giustizia le “mele marce”. Per questo siamo sgomenti». Rosa Benigno - Il Roma