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Castellammare: Ville di Stabiae, 130 abusi su zona rossa

Post n°17634 pubblicato il 22 Maggio 2012 da stabia_info
 

CASTELLAMMARE DI STABIA – “Ciòche ho visto nell’area archeologica di Varano, che dovrebbe essere tutelata daun vincolo di inedificabilità assoluta e che, invece, è massacrata da decine edecine di costruzioni abusive di tutti i tipi, è una cosa inaccettabile. Midomando: le Soprintendenze e i Soprintendenti, vecchi e nuovi, che cosa hannofatto in tutti questi anni? Di che cosa si sono occupati? E, allo stesso modo,le precedenti Amministrazioni perché hanno dormito invece di preoccuparsi di abbatterei manufatti abusivi, una ventina dei quali di grandi dimensioni, ripristinando cosìlo stato dei luoghi?”

Lo ha detto il sindaco diCastellammare di Stabia, Luigi Bobbio, a margine della visita presso gli Scavidi Stabiae organizzata, nella giornata di domenica, dai giovani del circolo diLegambiente Castellammare-Gragnano nell’ambito delle domeniche «SalvArte».

“Lo stato di abbandono di questosito è devastante. Non lo dico per polemica, ma è una semplice constatazione diun fatto. La mia Amministrazione sta lavorando tantissimo su quest’aspetto e losta facendo da due anni, ormai, perché non si tratta di procedure semplici dapredisporre, ma ormai ci siamo. Denuncerò tutti quelli che hanno consentito,con la loro inerzia, che questo sito meraviglioso si riducesse in questecondizioni. Un sito abbandonato a se stesso, dove i visitatori non sanno doveandare, stretti nella morsa delle costruzioni abusive che spuntano ovunque”, haaggiunto Bobbio, specificando i numeri dell’emergenza cemento selvaggio nella«zona rossa». Gli abusi sono circa centotrenta, venti dei quali di grossedimensioni. Per la gran parte di essi (92 circa) è possibile procedere immediatamenteall’abbattimento e al ripristino dei luoghi. Per gli altri stiamo completandorapidamente le procedure amministrative per giungere allo stesso risultato. Peraltri cinquanta abusi, è possibile, inoltre, acquisire le aree di sedime.

“La mia presenza agli Scavi servenon solo a dare atto ai ragazzi di Legambiente dell’ottimo lavoro svolto, maanche a stroncare sul nascere i tentativi di minacce rivolte loro da unparcheggiatore abusivo, che è stato identificato e denunciato all’autoritàgiudiziaria. È fondamentale tuttavia che l’impegno dei volontari non continui aessere l’alibi per l’assenza delle Istituzioni. E che di assenza totale si siatrattato, da anni, è dimostrato dalla situazione che ho trovato all’atto delmio insediamento, ormai ben due anni fa. Un degrado diffuso, un vero e propriosaccheggio dell’abusivismo, disordine e connivenze dell’Ente locale. Un vero eproprio disastro gestionale per rimettere ordine nel quale ai miei uffici sono occorsiquasi due anni. Come ho detto, adesso finalmente siamo pronti, la situazione ciè chiara, i percorsi amministrativi sono inquadrati e definiti e, per la cosiddetta«zona rossa» di Varano, ossia quella che si affaccia sulla città diCastellammare e dove si trovano le ville romane, l’ora «x» del pieno ritornoalla legalità sta per scoccare. Non guarderemo in faccia a nessuno perché, suquesto bene inestimabile e sul suo immediato rilancio, si gioca una buona partedel futuro della nostra città. Mi aspetto che le altre Istituzioni, e inparticolare la Soprintendenza di Pompei, tornino a svolgere presto e bene illoro ruolo”, ha specificato il primo cittadino.

“Fra le prime immediate criticitàche si rilevano negli Scavi vi è la mancanza di personale, la mancanza di unavera gestione in chiave turistica, la disorganizzazione del sito, la totalemancanza di rapporti chiari e definiti con i titolari delle aree agricoleinsistenti su di esso, la mancanza di una seria campagna di scavi e diprogettualità. Ormai due anni fa, stipulai un protocollo d’intesa con l’alloracommissario Fiori, tuttora assolutamente valido, che conteneva ben chiare edefinite le iniziative che si assumeva la Soprintendenza. Malgrado i solleciti,mentre il Comune di Castellammare di Stabia, non appena votato il bilancio, èpronto a fare la sua parte, dalla Soprintendenza non viene battuto nemmeno ilclassico colpo. Tutto il degrado, peraltro, non può essere certo riversato suipochi dipendenti assegnati al sito archeologico, sarebbe troppo comodo. Benaltri avrebbero dovuto essere i livelli decisionali attivi”.

“Ben diversa sorte dovrà inveceessere riservata alla situazione oggi esistente nella cosiddetta «zona gialla»,in ordine alla quale stiamo studiando in maniera serie iniziativeamministrative e procedimentali tali da consentire di verificare in concretol’esistenza o meno del bene astrattamente protetto. I resti di Stabiae sono unasset turistico fondamentale per la città che dev’essere adeguatamentevalorizzato per il rilancio turistico di Castellammare”.

Per il primo cittadino, “èarrivato il momento di scavare, di portare tutto alla luce e mettere tutto in sicurezza”,rendere insomma “questo sito quello che realmente è, cioè il più bello di tuttele aree di interesse storico-archeologico della nostra zona”.

 
 
 
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