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Castellammare - Chalet, Bobbio: proscioglimento inaccettabile

Post n°17646 pubblicato il 27 Giugno 2012 da stabia_info
 

CASTELLAMMARE DI STABIA – “Chiederòal procuratore della Repubblica di Torre Annunziata di proporre impugnazione avversola sentenza di proscioglimento, adottata dal gup, per la vicenda della vecchiagara degli chalet dell’Acqua della Madonna. Purtroppo, la normativa vigente nonconsente al Comune, costituitosi parte civile in udienza preliminare, di farlo inproprio se non per questioni attinenti il danno civilistico”.

Lo ha detto il sindaco diCastellammare di Stabia, Luigi Bobbio.

“Ritengo che, nella fattispecie,l’intervenuto proscioglimento, in attesa di leggere le motivazioni, siacomunque un’autentica Caporetto della giustizia. Per chi conosce diritto eprocedura, quello che è accaduto, proprio perché non c’è stato un proscioglimentodi singoli imputati, ma un proscioglimento di tutti, sia stata una scelta nondi merito, ma dovuta a valutazioni di altro tipo. Ad oggi non mi è datoconoscere queste motivazioni, ma credo di poterle intuire e le rifiuto inquanto tali. La vetustà dei fatti non può mai essere motivo di proscioglimentose non se e quando si avverano i termini della prescrizione. Tenerne contointempestivamente, ove mai questa fosse una delle ragioni del proscioglimento,ritengo sia assolutamente improprio e censurabile. La vicenda, per come a tuttiormai nota, è di una solare chiarezza, e, per chi mastichi appena un minimo didiritto degli appalti, si è trattato di un caso da manuale di turbativa d’astache rende totalmente incomprensibile e inaccettabile la scelta delproscioglimento – ha aggiunto Bobbio -. La Procura, nella fase delle indagini, hasvolto in maniera corretta ed esemplare il suo ruolo e, in maniera perfetta, harichiesto il rinvio a giudizio degli indagati. La sentenza del gup di proscioglimentodi tutti, che ha «schiattato» il processo (come diciamo in gergo giudiziariousando un’espressione che evoca un preciso momento soggettivo dello «schiattatore»),non è né perfetta né comprensibile né accettabile né motivabile, e la Procuraha il diritto-dovere di difendere nelle sedi competenti il proprio lavoronell’interesse del popolo italiano”.

“Resta l’amarezza per chi, comeme e tanti altri cittadini perbene, si danna da due anni per riportare aCastellammare una cultura e una pratica della legalità e deve poi subire uninsulto giudiziario di questo tipo da parte di una giustizia che, come si dicein dialetto, «dove vede e dove ceca», nel nome di logiche che ancora non è datoindividuare e comprendere, ma che comunque, quali che esse siano, si manifestanosubito inaccettabili. Come possiamo, io e i cittadini perbene, continuare aesporci in prima persona, senza timori, per ripristinare la legalità aCastellammare di Stabia quando poi un incredibile provvedimento giudiziario,contro l’evidenza dei fatti e del diritto penale, finisce con il legittimarequello che da sempre era sotto gli occhi di tutta la città prima dell’arrivodella commissione d’accesso e mio? Ovvero, l’impossessamento delittuoso ecomunque illegale, da parte di un gruppetto di famiglie molto ben note e con laconnivenza, documentalmente incartata di pezzi della precedenteAmministrazione, di strutture pubbliche e della loro gestione. Se queste sonole sentenze che è in grado di partorire questa sgangherata e veramente ciecagiustizia, che speranze abbiamo di ottenere partecipazioni limpide, legittime etrasparenti ai primi veri bandi di gara che la mia Amministrazione ha portatoin città dov’erano di fatto sconosciuti da tempo immemorabile? In città losanno tutti che cosa si è sempre nascosto dietro la gestione privata deichioschi dell’Acqua della Madonna, ma oggi a questa città fatta per lo più dapersone perbene il sindaco che cosa va a dire: abbiate fiducia nella giustizia?Comportatevi correttamente, perché se non lo fate sarete raggiunti dalleconseguenze previste dal diritto penale? L’illegalità non paga? Se per questipersonaggi dell’Acqua della Madonna e del Comune, per cui la Procura avevachiesto il rinvio a giudizio per fatti di rilievo penale di solare evidenza, c’eraun giudice a Torre Annunziata, ebbene l’hanno trovato. Grazie a nome dellacittà e delle persone perbene, sig. giudice dell’udienza preliminare. Spero –ha concluso Bobbio – che sulla vigorosa impugnazione della Procura dellaRepubblica, il nuovo giudice faccia scempio del suo provvedimento. Non lo speroper me, ma per le sorti di questa città e dei suoi giovani figli. E, comunque,al di là dello sconforto andiamo avanti sulla strada che riteniamo giusta edoverosa”.

 
 
 
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