NAPOLI. «I poteri del commissario straordinario per gli Scavi, Renato Profili, sono molto più ampi di quanto è stato illustrato finora». Il coordinatore provinciale di An, Luigi Bobbio, spiega che la missione del prefetto potrà soddisfare la sollecitazione che nei giorni scorsi ha fatto Annamaria Boniello, già amministratore dell’Azienda autonoma del turismo di Castellammare di Stabia, rivolgendosi al Ministero dei Beni culturali. Boniello chiedeva che si ponesse attenzione al degrado dell’intera area archeologica, da Ercolano a Oplonti a Pompei e Stabia. «È una richiesta che trova la sua risposta nei poteri affidati al commissario Profili il quale avrà competenza non solo su Pompei - spiega Bobbio - ma sull’intera area affidata alla sovrintendenza retta da Giovanni Guzzo». È il caso di invitare il ministro Bondi a una visita negli Scavi di Stabia, perché ne apprezzi il valore? «Profili, che ha grandi capacità, conosce già le potenzialità del territorio. Non sarà necessario appellarsi al ministro. Profili sa anche che questo immenso patrimonio archeologico è incluso in aree urbane degradate. Il punto è un altro...». Quale? «È fondamentale che non si ceda alle lusinghe delle amministrazioni comunali che hanno contribuito a massacrare queste città. Non ci illudiamo che possano collaborare ora al loro rilancio. Capisco le offerte di collaborazione che istituzionalmente arrivano da Guzzo, dalla Regione e dai sindacati. Ma bisogna stare attenti a non lasciarsi invischiare da rapporti che mirano a ripetere gli stessi meccanismi». Quale atteggiamento sarebbe più giusto assumere? «Tagliare fuori dalle competenze non previste istituzionalmente chi ha paralizzato lo sviluppo. Guzzo ha fatto perdere alla sovrintendenza 30 milioni di euro e i sindacati del centrosinistra bloccano i lavoratori perché hanno interesse a gestire tutti i progetti. Noi abbiamo oggi la fortuna di vivere una stagione con un governo che punta all’efficienza e alla qualità. E Pompei ha bisogno di un rilancio manageriale». Quindi, sicurezza, pulizia, ordine negli scavi... «Soprattutto di un piano serrato di progettazione, un polo museale che produca reddito. Pompei e l’intera area devono produrre reddito, anche con ristoranti e alberghi di qualità ». Rosa Benigno - ilroma