Nuova condanna per Vincenzo Guerriero, mandante dell’omicidio Scelzo
CASTELLAMMARE DI STABIA. Già dietro le sbarre, gli hanno notificato un ulteriore ordine di carcerazione per violazione delle leggi sulle armi, danneggiamento, rapina e sequestro di persona. Vincenzo Guerriero (nella foto), 29 anni di Castellammare di Stabia, altro affiliato al clan D'Alessandro, ha ricevuto ieri la notifica dai carabinieri della compagnia stabiese che, agli ordini del capitano Giuseppe Mazzullo e del tenente Andrea Minella, hanno raggiunto il carcere di Salerno, dove Guerriero è tuttora detenuto. Il Tribunale di Torre Annunziata ha emesso il 16 febbraio l'altro ordine di carcerazione per un totale di 2 anni, 2 mesi e 12 giorni di reclusione per vari reati comessi dal 29enne tra il 1998 e il 2004 proprio nella sua Castellammare. Nel frattempo, però, Vincenzo Guerriero era già detenuto per una storia risalente all'ultimo omicidio di camorra prima dell'attuale scia di sangue. Guerriero, infatti, è ritenuto il mandante dell'uccisione di Pietro Scelzo (nella foto a sinistra), freddato dal killer Pasquale Rapicano nella notte tra il 18 e il 19 novembre 2006. Scelzo, uscito di galera grazie all'indulto appena due mesi prima della sua esecuzione, era un ex affiliato dei D'Alessandro, passato tra le fila degli scissionisti che stavano riorganizzandosi per una guerra alla “famiglia“ stabiese. Guerriero, venuto a sapere dei movimenti di Scelzo, riuscì ad organizzare l'agguato, non partecipandovi in prima persona. Troppo difficile per lui eludere la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, per questo l'esecutore materiale dell'omicidio fu il fedele amico, killer professionista, Pasquale Rapicano. Anch'egli pregiudicato, all'epoca dei fatti 26enne, raggiunse l'abitazione di Scelzo in tarda serata e lo freddò con diversi colpi d'arma da fuoco. Un'esecuzione di chiaro stampo camorristico che, però, pose la parola “fine” sulla guerra tra D'Alessandro e scissionisti degli Omobono-Scarpa. Da quel momento nessun altro omicidio, fino all'inizio delle nuove ostilità camorristiche avvenuto ad ottobre, culminate con l'uccisione del consigliere comunale Gino Tommasino. Guerriero, fedelissimo del clan stabiese, fu arrestato dopo un intenso lavoro di intelligence, fatto di intercettazioni ambientali, rivelazioni, errori banali fatti dai due affiliati, responsabili dell'omicidio Scelzo. La polizia, in poche settimane, già il 17 gennaio 2007, riuscì ad arrestare con un blitz entrambi i pregiudicati. Proprio Vincenzo Guerriero è considerato uno degli elementi di spicco della cosca stabiese, nonostante la sua detenzione. Giornale di Napoli