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Sant’Antonio Abate: Tammorre e falò per il patronoTitti Esposito Sant'Antonio Abate. Fra sacro e profano, anche quest'anno nella città abatese si festeggia il Santo patrono, protettore degli animali domestici. Una festività che coinvolge un'intera città, ogni anno, nella preparazione della Fiera campionaria che affonda le radici nella notte dei tempi. La prima notizia della fiera risale addirittura al XV secolo, 1420 precisamente, quando la Regina Giovanna II concesse dieci giorni di vendita di prodotti della terra e manufatti vari, ma soprattutto di bestiame, durante i festeggiamenti del Patrono. Una manifestazione che quest'anno è stata inaugurata il 14 gennaio e proseguirà fino al 24 negli spazi espositivi di via Lettere alle spalle del palazzo comunale in contemporanea con la 31° sagra della porchetta. All'appuntamento, centinaia di stand e migliaia di visitatori con un programma ricco di iniziative ed incontri. Dopo il corteo, che ieri sera ha visto la consegna del quadro del Santo dalla Chiesa all'area fiera l'accensione del cippo con paranze e le tammorre. Oggi si proseguirà dalle 9 alle 13 con l'esposizione degli animali nel parco naturale, l'apertura della mostra iconografica dedicata a sant'Antonio Abate promossa dalla pro loco Paese Mio e la processione religiosa alle 15, dalla Chiesa madre per le strade principali. Nei giorni prossimi la manifestazione continua con i concerti delle corali scolastiche nella Chiesa, sfilate di moda sposa negli stand e l'appuntamento ludico per i diversamente abili. Chiude la kermesse la maratonina della città di Sant'Antonio Abate. il Mattino |
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