Comunali, l'ex senatore torna in campo: è un onore
CASTELLAMMARE DI STABIA. «È per me un grande onore che il partito abbia fatto ricadere su di me la scelta per il candidato sindaco della città di Castellammare di Stabia. Ho accettato questa candidatura e sono pronto a spodestare il centrosinistra da Palazzo Farnese». A parlare è il candidato sindaco del Popolo della Libertà, Luigi Bobbio, ex senatore ed ex magistrato antimafia, che ha ufficializzato nella giornata di ieri la corso alla poltrona di sindaco della città delle acque. Il suo nome ha orbitato per circa una settimana nel partito a livello locale, spodestando chi era in pole per la candidatura e che aveva preparato negli ultimi due anni il campo per una buona riuscita del centrodestra alle elezioni, se non per il ribaltone. Il coordinatore regionale del Pdl, Nicola Cosentino, dimessosi ieri, alcuni giorni fa aveva inviato in città Gioacchino Alfano in qualità di responsabile delle iniziative elettorali del partito di Silvio Berlusconi. Alfano ha lavorato in questi giorni portando avanti il nome di Luigi Bobbio in tutte gli incontri della coalizione. Bobbio è il candidato del Pdl quindi, ma i dubbi che rimangono sono moltissimi. Come già accennato, i vari esponenti locali che miravano alla corsa alla poltrona (i consiglieri comunali Rosa Cuomo e Giovanni Ingenito) hanno dovuto fare un passo indietro, lasciando campo libero alla discesa di Bobbio sostenuta da Alfano. Secondo le ultime indiscrezioni, nel partito stabiese in molti hanno brontolato, poco felici che la scelta sia ricaduta su un personaggio dall’alto valore morale e politico, ma poco rappresentativo in città. Tanto più che i moderati di Massimo De Angelis sono scappati via dalla coalizione. Sulla questione si è espresso nella serata di ieri lo stesso Bobbio: «L’unità rappresenta un valore aggiunto in campagna elettorale, ma non ad ogni costo. C’è bisogno di chiarezza in questo senso». Se il Pdl ha quindi deciso chi sarà il candidato, lo stesso non si può dire per il centrosinistra: a pochi giorni dalla presentazione delle liste per le prossime elezioni amministrative del 28 e 29 marzo, un quadro più confuso e incerto non era davvero previsto. Né auspicabile. Il Partito democratico, attualmente, è spaccato in tre parti: c’è chi vuole la candidatura di Annapaola Mormone, chi quella del vicesindaco Nicola Corrado, chi appoggerebbe senza pensarci due volte la ricandidatura di Salvatore Vozza. Nelle ultime ore, infatti, sembra che il primo cittadino sia stato riproposto con forza dai partiti di centrosinistra e che Vozza, dal canto suo, stia sondando minuziosamente il terreno. Per decidere di ricandidarsi, insomma, l’attuale sindaco di Castellammare vorrebbe l’appoggio di tutto il Partito democratico. Un appoggio che, a quanto pare, il commissario cittadino dei democratici, Paolo Persico, e il segretario regionale, Enzo Amendola, avrebbero voluto fornire sin dal primo momento, ma le diverse correnti e le troppe spaccature all’interno del partito hanno impedito questa operazione. Il problema principale, sin dal primo momento è stata la questione della “discontinuità” con l’amministrazione Vozza. Corrado sembra infine voler rompere gli indugi: a momenti potrebbe ufficializzare la sua candidatura senza il simbolo del Pd alle spalle. Federica Buonocore - GdN