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I pazienti di salute mentale a lezione di storia stabieseL’iniziativa firmata da Asl 3 e Comune di Castellammare Titti Esposito Castellammare. Al di là del proprio disagio psichico, in viaggio nella storia della loro città. Così dieci pazienti del Centro diurno dell'Unità operativa di salute mentale dell'Asl Napoli 3, hanno preso parte al progetto sperimentale dei servizi culturali e delle politiche educative del Comune stabiese. Un'iniziativa unica nel suo genere, come precisa la dirigente dell'ufficio di palazzo Farnese, Liliana di Maio, che per quasi due mesi ha permesso a persone ammalate di vivere oltre la propria difficoltà di comunicazione ed interazione entrando nella biblioteca e nell'archivio storico per conoscere le proprie radici, leggendo brani di autori stabiesi o guardando testi antichi, ed immagini o foto del passato più vicino e più lontano del territorio termale. «L'obiettivo di questo programma, che ha permesso a un gruppo di pazienti, in terapia farmacologica, di uscire fuori dal proprio habitat usuale, anche se acccompagnati dai tutor-operatori medici - spiega la responsabile del settore comunale - era proprio farli aprire al mondo attraverso un'integrazione sociale e culturale. Un'idea che speriamo di ripetere dopo il periodo pasquale in collaborazione con la psichiatra Colomba Parmendola e con la nuova amministrazione comunale, accogliendo di nuovo persone del centro di salute mentale in un percorso di conoscenza della propria città anche con visite guidate nel centro antico o nei siti del patrimonio storico ed archeologico». Due gli incontri settimanali dei pazienti affetti da problemi di natura psicologica, che da febbraio in poi e probabilmente da aprile di nuovo, daranno anche un'altra opportunità ai partecipanti. Come precisano dagli uffici di via Raiola. «I pazienti hanno dimostrato grande sensibilità e capacità di osservazione - hanno aggiunto dagli uffici di palazzo di Nola - e quello che poteva sembrare un progetto a senso unico è invece una grande lezione per chi ancora crede che per una malattia mentale serva l'isolamento e la cura fine a se stessa. Invece queste persone si sono entusiasmate al programma e crediamo - concludono le dipendenti dei servizi culturali della provincia a sud di Napoli - che gli incontri si chiuderanno anche con la realizzazione di un opuscolo con le foto e le critiche dei cittadini stabiesi». Il Mattino |
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