Post n°17750 pubblicato il 26 Novembre 2014 da stabia_info
“Ripartono, dopo anni di fermo, i lavori relativi alla rete di collettori che consentirà di collegare al depuratore foce Sarno i comuni di Casola, Castellammare, Gragnano, Pimonte, Lettere, S Maria La Carità.” “Il collettore – hanno detto Romano e Cosenza -riguarda un'area nella quale insistono 215mila abitanti equivalenti (ossia abitanti più carico industriale): attualmente meno della metà è allacciata al depuratore di Foce Sarno attraverso il collettore. “In particolare ripartono subito i lavori di esecuzione dell’attraversamento in 'microtunneling' della linea Circumvesuviana Torre Annunziata – Sorrento al Km 25+930 e della S.S. 145 al Km 2 + 695. “L'intervento si inquadra nelle opere previste per attuare il completo disinquinamento del fiume ed è complementare al Grande progetto Sarno che riguarda la messa in sicurezza idraulica dell'intero bacino idrografico. Con gli interventi per la depurazione e quelli per la difesa del territorio dal rischio alluvioni, puntiamo a garantire agli abitanti della zona un'area pienamente fruibile dal punto di vista ambientale e sicura rispetto al rischio alluvioni attualmente esistente”, hanno concluso. |
Post n°17717 pubblicato il 18 Febbraio 2014 da stabia_info
Francesco Ferrigno - Castellammare di Stabia. Allarme truffe nell’area stabiese, anziani nel mirino. In seguito a diversi episodi registrati negli ultimi giorni, gli uomini della polizia di stato hanno fatto scattare una campagna informativa in città. Un gruppo di malviventi, infatti, sta utilizzando il sistema delle telefonate sulle utenze fisse. Nel momento in cui la vittima risponde all’apparecchio, infatti, dall’altro capo del telefono per il truffatore inizia la commedia: «Chiamo dalla compagnia assicurativa – dicono all’ignara vittima di turno – suo figlio Pasquale ci deve 800 euro». L’anziano istintivamente attacca la cornetta, poi la rialza e compone il numero del figlio per accertarsi della cosa. Il malvivente, però, è ancora in linea e, camuffando la voce e impersonando il figlio, rassicura la vittima di turno che quanto gli ha riferito l’addetto della compagnia assicurativa corrisponde al vero. A quel punto non resta altro da fare per il truffatore che richiamare per incontrare l’anziano e farsi consegnare la cifra pattuita. «I cittadini prestino massima attenzione – ha spiegato Pasquale De Lorenzo, primo dirigente del commissariato di polizia di Castellammare – e ci avvertano immediatamente se hanno dei sospetti». Nei mesi scorsi, insomma, gli agenti hanno ricevuto numerose denunce per un fenomeno che ha avuto la sua recrudescenza proprio negli ultimi giorni. Il modus operandi dei truffatori è simile per tutti gli episodi, e la «recita» cambia di poco di caso in caso. Il malvivente si dichiara rappresentante di una compagnia assicurativa o collaboratore di uno studio legale, la parlata è chiara, sicura e non ha inflessioni dialettali. Si tratta di elementi che consentono ai truffati di sentirsi subito a proprio agio, unitamente ad un altro fattore fondamentale. Il truffatore, infatti, accenna al nome di un familiare dell’anziano, all’età, a qualche sua abitudine. Ma com’è possibile che i malviventi conoscano simili particolari? «In realtà basta poco, – ha detto De Lorenzo – ci possono essere dei contatti con la vittima prima della truffa, come ad esempio poche parole dette senza pensarci troppo mentre si è in fila all’ufficio postale. Ovviamente non è il caso specifico degli anziani, ma in molti casi possono influire anche i social network con i loro aspetti negativi quali possono essere il ”postare“ sistematicamente spaccati di vita e dati personali». A presentarsi presso l’abitazione delle vittime per ritirare soldi sono anche in quel caso persone dall’aspetto «pulito» e rassicurante. Le cifre sottratte vanno dai 700 agli 800 euro: tali truffe possono perciò fruttare anche diverse migliaia di euro al giorno. Il problema, per le forze dell’ordine, è che i truffatori stanno utilizzando sistemi che non ne consentono l’individuazione nonostante ci siano approfondite indagini in corso. I malviventi utilizzano telefoni pubblici oppure numeri di cellulari le cui schede vengono successivamente distrutte. I sospetti, al momento, stanno dirigendo i poliziotti stabiesi verso persone originarie del capoluogo partenopeo, dove questo tipo di truffe è più diffuso. Appena una settimana fa proprio a Napoli è stato arrestato in quanto accusato di truffa e furto con destrezza il 45enne Vincenzo Romano. L’uomo si fingeva medico dell’Inps e riusciva a farsi mostrare la documentazione in possesso della vittima, ad esempio la domanda per ottenere l’indennità di accompagnamento. Romano avanzava poi una proposta di denaro, motivando la richiesta con il fatto che era finalizzata ad ottenere il buon esito della pratica. La polizia sospetta che l’uomo possa aver visitato più di un’abitazione nella provincia partenopea. Fonte: Il Mattino |
Post n°17656 pubblicato il 05 Agosto 2012 da stabia_info
CASTELLAMMARE DI STABIA – La scelta, alla fine, è caduta sulla locationsicuramente più bella e suggestiva: il Palazzo Reale. Ma non è stata solo l’estetica il valore aggiunto. Il progetto che l’Amministrazione comunale ha presentato per la manifestazione d’interesse pubblico, per l’individuazione della nuova sede del Parco regionale dei Monti Lattari, è stato premiato anche e soprattutto per quegli specifici requisiti (fruibilità, facilità di collegamento) che fanno del complesso di Quisisana probabilmente la migliore porta d’accesso al massiccio dei Monti Lattari. Così, terminati gli iter burocratici e amministrativi previsti in questi casi, nelle prossime settimane Castellammare di Stabia ospiterà, per la prima volta nella sua storia, la sede di uno dei parchi regionali più belli d’Italia. Un’area che abbraccia due province – Napoli e Salerno – per ben ventisette Comuni che vanno dalla penisola sorrentina a quella amalfitana fino all’agro-nocerino. “Sono estremamente soddisfatto dell’avvenuta individuazione della sede della Reggia di Quisisana come sede del Parco dei Monti Lattari – ha commentato il primo cittadino, Luigi Bobbio -. Che l’Ente Parco, la cui importanza è nota, abbia puntato sulla Reggia di Quisisana come sua sede rappresenta un orgoglio per la comunità stabiese e un reciproco riconoscimento di prestigio tra lo stesso parco dei Monti Lattari e la storia e il presente della città di Castellammare di Stabia. Ringrazio per questo i sindaci dei Comuni dell’Ente Parco, il presidente Guida per la fiducia accordatami e l’assessore Coppola per il certosino lavoro svolto per arrivare a questo prestigioso risultato. Si tratta, peraltro, di un’ulteriore importante tessera del mosaico che stiamo componendo circa la piena e completa valorizzazione della Reggia di Quisisana, facendone una struttura destinata a diventare ben presto centro motore di cultura, strategie istituzionali e amore per il bello in una logica tesa a farne qualcosa di vivo e non – ha concluso Bobbio – un oggetto inanimato inchiodato a scelte teoriche al limite del delirante quali quelle con cui, precedenti Amministrazioni comunali e regionali, avevano cercato di buggerare i cittadini”. “È per noi motivo di grandissima soddisfazione – ha aggiunto l’assessore alla Cultura e al Turismo, Antonio Coppola – che il Parco abbia trovato casa sul Monte Faito, sicuramente il polmone verde dei Lattari. Si tratta di un’occasione ghiotta per il rilancio di un grande attrattore turistico che può rappresentare un richiamo per i grandi flussi nazionali e internazionali per l’intero comprensorio e per la città di Castellammare in particolare”. “Il recupero dei giardini storici di Quisisana, il grande lavoro che l’Amministrazione comunale, sotto la spinta del sindaco Bobbio, sta portando avanti per rilanciare l’immagine del Palazzo Reale e per sottrarlo al degrado degli anni scorsi, il potenziamento delle strutture ricettive sul Faito possono rappresentare i tasselli mancanti di un network turistico cittadino integrato che ha ormai preso forma. Un sistema che unisce, in un’unica filiera, la classica offerta turistica balneare con quella storico-archeologica (pensiamo, ad esempio, agli scavi di Stabiae), con quella del termalismo e con quella naturalistica, appunto – ha continuato Coppola –. Voglio però ribadire che la nuova sede del Parco sarà allocata in un’area– è bene specificare – che sarà occupata senza compromettere, in alcun modo, il progetto originario della scuola di restauro che è, e resta, in piedi. Dunque, un’iniziativa non esclude l’altra. Anzi, si completano a vicenda e rendono la Reggia di Quisisana finalmente un centro vivo e pulsante della nuova stagione turistica e di rilancio sociale di Castellammare di Stabia”. “Ringrazio tutta la comunità del Parco che ha voluto la sede a Castellammare – ha infine commentato il presidente del Parco regionale Monti Lattari, Giuseppe Guida – e ringrazio altresì l’Amministrazione comunale stabiese e il sindaco Bobbio per aver offerto una sede così prestigiosa. Sono convinto che si tratta di una sinergia virtuosa, che farà bene tanto a Castellammare quanto al Parco. I presupposti ci sono tutti”. |
Post n°17637 pubblicato il 03 Giugno 2012 da stabia_info
Gragnano -La terza edizione della Maratonina dei Monti Lattari a Gragnano è stata un vero successo. Quasi 200 atleti si sono cimentati con la tradizionale gara che si disputa nel giorno della Festa della Repubblica. Buona anche l'adesione dei giovani alla passeggiata non competitiva di 2km. La gara organizzata dalla Mare Monti Run di Ferdinando Fontanella sotto l'egida delle UISP e con il patrocinio del Comune di Gragnano è stata curata per tutti gli aspetti tecnici e logistici dalla Atletetica Servizi, neonata associazione in grado di offrire agli organizzatori di gare sportive tutti i servizi necessari allo svolgimento delle competizioni (gonfiabili, attrezzatura per area podio, speaker, servizio giornalistico tv e ufficio stampa, cronometraggio e compilazione classifica). Sul percorso molto tecnico della lunghezza di 10km, tra i maschi ha tagliato il traguardo davanti a tutti Antonello Barretta di "Liberi Insieme" con il tempo di 36'43''. Sui restanti gradini del podio hanno preso posto l'atleta dell'"Antoniana Runners Club" Marco Calderone con il tempo di 37'12'' e il vincitore della seconda edizione Gaetano Dentato del "Marathon Club Stabia" che ha concluso in 38'03''. Quarto posto per il sempre ottimo Marco Russo della Nikaios Gragnano (38'30''), quinto per Raffaele Santarpia (Antoniana Runners Club 39'19''). Tra le donne trionfo di Teresa Galano del "Paeninsula" con il crono di 48'45'' davanti alle atlete del Marathon Club Stabia Rosaria Solimene (50'47'') e Adele Novara (51'57''). Quarto e quinto posto per Cinzia Oliva (Nikaios Gragnano 52'12'') e Graziella Santaniello (Free Runner Stabia 52'13'').La giornata, dopo una splendida esibizione dei campioni italiani della Scuola di Danza Sportiva "Dancing Team", si è conclusa con le premiazioni dei primi 100 assoluti e di tutte le donne con prodotti della gastronomia locale offerti dai Pastai Gragnanesi e dalla Cantina Mariano Sabatino. Ricco ristoro finale con i prodotti del Caseificio dei Monti Lattari e i dolci della Pasticceria Savino. Ai primo classificati anche "benefit" offerti dalle pizzerie "Addo' Masto" ed Elisa Mascolo e da Effetti Capelli. |
Post n°17442 pubblicato il 29 Novembre 2011 da stabia_info
GRAGNANO. «Più fondi alle forze dell’ordine». La richiesta arriva da Gragnano, dove ieri mattina si è riunita la Commissione d’Inchiesta Anticamorra formata dai sindaci di alcuni Comuni della zona e presieduta da Gianfranco Valiante. Presenti, ieri mattina, i sindaco Annarita Patriarca (Gragnano) (nella foto), Antonio Varone (Sant’Antonio Abate), Domenico Peccerillo (Casola di Napoli) e Giuseppe Dattilo (Pimonte), e il vicesindaco di Castellammare di Stabia, Giuseppe Cannavale. Tutti hanno chiesto a gran voce un aumento dei fondi destinati alle forze dell’ordine che «se messe in grado di lavorare, con mezzi adeguati, sanno compiere e bene il proprio lavoro». L’esempio più recente riguarda l’omidio di Carlo Cannavacciuolo, 27enne di Santa Maria la Carità, altro Comune dell’hinterland stabiese, i cui presunti assassini sono stati identificati in pochissimi giorni dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia. Tra le altre proposte venute fuori durante la riunione della Commissione d’Inchiesta Anticamorra, c’è anche quella dell’istituzione di altri fondi: «Per essere più sicuri e controllati – hanno spiegato i sindaci della zona stabiese e dei monti Lattari – c’è bisogno di reti di telecamere a circuito chiuso diffuse nella maggior parte del territorio. Solo così si può fare prevenzione sul territorio, scoraggiando i malintenzionati, e in ogni caso risalire più facilmente a chi commette reati». Visto che la riunione si è svolta a Gragnano, inevitabile il riferimento alla Commissione d’Accesso che sta analizzando tutti atti comunali gragnanesi: sotto la lente dei commissari prefettizi è finito, in particolare, l’appalto per il restauro del trecentesco Monastero di San Nicola dei Miri, gestito da Tess ed aggiudicato da una ditta in odore di camorra, ritenuta vicina al padrino Antonio Iovine del clan dei Casalesi. Ma sono stati visionati documenti relativi anche ad altri appalti minori, direttamente gestiti dal Comune di Gragnano, e che potrebbero contenere irregolarità. Entro metà dicembre dovrebbe arrivare il responso. Giornale di Napoli |
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