Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 23/12/2019
Post n°8817 pubblicato il 23 Dicembre 2019 da nina.monamour
Com'era il Natale di una volta? Qualche volta i miei figli mi chiedono cosa succedeva quando io e il loro papà eravamo bambini. Mi rendo conto che i ricordi dei giorni di Natale in famiglia sono quelli che rimangono più nel cuore. Se oggi vedo il piatto da portata che usava mia madre, mi vengono in mente subito i giorni di festa, quelli in cui si stava insieme e i pranzi che non finivano mai. Cosa serve, secondo Voi, per ricreare l'atmosfera del Natale come una volta? Abbiamo bisogno di tradizioni, io in particolar modo, ne ho bisogno per sentire vicino il mio passato, ne hanno bisogno i miei figli per costruire i loro ricordi. Creare l'atmosfera in casa è una delle mie missioni e quest'anno mi sono concentrata un pò di più sulle tradizioni di Natale. Pensare al Natale di una volta mi viene più semplice, finalmente potrò far vedere ai miei figli come si festeggiava quando io ero bambina. E gli addobbi natalizi? Gli addobbi in casa mia erano l’unica cosa che cambiavano ogni anno, li facevamo con la mamma. Si andava a raccogliere le pigne per spruzzarle di color oro e appenderle a grappoli. I classici addobbi che non potevano mancare erano il presepe con il muschio vero, l'albero di Natale con addobbi tutti diversi, la ghirlanda alla porta. E cosa si mangiava in queste feste? In casa nostra quando ero bambina si preparava tutto in casa, dal pane, alla pasta fresca tirata a mano, al dolce. Erano le occasioni in cui la mamma e la nonna sfoderavano l’arma vincente, i loro piatti forti. Nel nostro menu di Natale non c'erano abbinamenti stravaganti o piatti etnici. In tavola arrivava il classico, tortelli ricotta e spinaci o lasagne al forno, coniglio con patate, il tacchino ripieno di mele e castagne. Per non parlare della letterina sotto il piatto del Papà.. I piccini usavano scrivere una letterina di buoni propositi che nascondevano sotto il piatto del padre, andava messa esattamente tra il piatto del primo e quello del secondo, in modo che la vedesse.
Erano letterine di promesse, faremo i bravi, ci impegneremo di più a scuola, aiuteremo di più la mamma. Era una specie di ultimo tentativo di salvarsi prima della partenza di Babbo Natale. Ridatemi il mio Natale.. |
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