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Messaggi di Giugno 2022
Post n°863 pubblicato il 22 Giugno 2022 da amaitti
https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/smartphone-social-figli-capi-web-li-vietano-motivi/ec8b3ea6-f177-11ec-82b6-14b9a59f244e-va.shtml |
https://www.progettoarca.org/news/tutte-le-notizie/327-afa-e-caldo-5-consigli-per-aiutare-subito-chi-vive-in-strada.html?utm_source=alldonors&utm_mediu |
https://www.ted.com/talks/phil_hansen_embrace_the_shake?rid=EbLig7zzj2Hd&subtitle=it |
Post n°860 pubblicato il 16 Giugno 2022 da amaitti
https://www.ohga.it/il-forno-che-riesce-a-produrre-fino-a-100-kg-di-pane-al-giorno-usando-solo-lenergia-solare/p10/ https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/il-gel-che-cattura-l-acqua-anche-nel-deserto?fbclid=IwAR0qXIGdDJoriWKFH7uv7_eQHrCJ_ZGiW3ao2HbOn https://www.ohga.it/lalbero-del-vento-un-albero-di-turbine-che-produce-energia-pulita-ispirandosi-alla-natura/ |
L’uomo che ha fermato il deserto. Yacouba Sawadogo ha 75 anni, più o meno. Forse 80. Non lo sa nemmeno lui con sicurezza, perché conta gli anni in base al ciclo vitale di semina e raccolti. E proprio intorno a raccolti e agricoltura ruota tutta la sua vita. È nato nel Burkina Faso, uno dei paesi più poveri al mondo, dove la siccità provoca carestie, e il deserto avanza inesorabile. Ma Yacouba Sawadogo ha dedicato la sua vita a lottare contro il deserto e recuperando e rielaborando un’antica tecnica africana di coltivazione, detta zaï, è riuscito a trasformare in foresta ben 40 ettari di quello che un tempo era un terreno arido e non più produttivo. Praticamente intorno a ogni pianta lui scava un piccolo pozzetto circondato da pietre, e poi lo riempie di letame. In questo modo le poche piogge si concentrano in una piccola porzione di terreno e non si disperdono. E il terreno, che assorbe acqua e concime, diventa fertile. È un lavoro duro e pesante, ma alla fine dà i suoi frutti: piante, arbusti e alberi iniziano crescere rigogliosi, lì dove ormai non cresceva più nulla. Oggi Yacouba Sawadogo è un uomo rispettato e amato da tutti, ha anche vinto premi importanti come il Right Livelihood Award. Ma non è stato sempre così: all’inizio veniva deriso dagli altri agricoltori, ormai rassegnati e impotenti, che non credevano nei suoi metodi. Alcuni lo prendevano per matto e visionario, il governo lo osteggiava. Qualcuno aveva anche cercato di boicottarlo, con incendi dolosi e altri atti di vandalismo. Ma poi il tempo gli ha dato ragione, e alla fine gli altri agricoltori sono andati da lui a imparare queste tecniche, che di anno in anno erano sempre più perfezionate. Oggi è proprio lui, nonostante l’età, a continuare a insegnare i suoi metodi, tanto in Burkina Faso quanto in altri paesi afflitti dalla desertificazione. Perché con uno sguardo lucido e altruista Yacouba Sawadogo ha ben chiaro un fatto importante, cioè che il suo progetto non riguarda solo lui o la sua famiglia o il suo villaggio, ma riguarda il futuro: “Non voglio mangiare oggi, e lasciare le generazioni future senza niente da mangiare”. Ecco, pensare alle generazioni future non è solo un atto di (stra)ordinaria gentilezza: è necessario e urgente. Non solo in Burkina Faso. fonte: la farfalla gentile |
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