*Serendipity*

indianina, hai la casella piena...non posso scriverti. ciao. qui ti risponderò dopo.

scusami, ma " a volte" si impadronisce delle forze dell'ordine", ok: Mi speghi come mai a Vicenza, a Firenze , alle manifestazioni post genova, dove i manifestanti hanno dimostrato senza fare casino, non è succeso niente? Vedi non si ama fare la guerra, ma se ci si è chiamati va fatta!, Dimostrare da persone civili è lecito e doveroso, ma da persone civili però! Mi spieghi cosa sarebbe succeso se il carabiniere a genova non si fosse difeso? chi sarebbe morto? non mi dire nessuno per favore!

Naticek, in una situazione di pericolo, ti sentiresti più sicuro con un estintore o con una pistola in mano? Sicuramente sai meglio di me che i black bloc non appartengono a schieramenti politici tradizionali, hanno una matrice ben diversa. A Genova sono stati massacrati i manifestanti, i black bloc no. Ci sono atti processuali, prove di infiltrati delle forze dell'ordine tra i black bloc, sia per Genova che in altri luoghi, vedi quello che è successo in Canada. Io non voglio convincere né te, né altri; non voglio avere ragione né torto. Ho postato una mia idea, un'opinione, un pensiero. Questo mi basta. Ciao.

certo io rispetto le tue idee non condividendole:Ma tranquillamente senza offendere nessuno. hai la casella piena.

scusa, ma guarda che chi aveva l'estintore in mano, non era un black box ed era lui ad attaccare!

Poteìremmo andare avanti all'infinito con i due punti di vista opposti. Io potrei dirti che secondo me Carlo aveva alzato l'estintore per proteggersi perché aveva visto il Carabiniere che impugnava la pistola, pronto a sparare. Non andremmo da nessuna parte. Non ti convinco, non voglio convincerti e la cosa è, giustamente, reciproca.

Non si può non essere d'accordo sull'esecrazione di specifici episodi in cui il comportamento delle forze dell'ordine ha ben travalicato i limiti non solo del buon senso ma anche quello dei regolamenti interni e del codice penale. La polemica però si è rapidamente estesa a episodi avvenuti in manifestazioni di piazza, assumendo emblematicamente Genova come "manifesto ideale" dell'iniquità di P.S., CC e assimilati. Non conosco direttamente i fatti di Genova, ma ho un'ampia esperienza personale di quello che fu il '77. E allora non si trattava di quattro intontiti vestiti di nero che spaccavano vetrine, ma di personaggi che andavano ai cortei studenteschi con le pistole. E c'era una vasta fascia della sinistra extraparlamentare che pur dissociandosi con la blanda definizione di "compagni che sbagliano", non si peritava certo di fornire supporto ed aiuto a personaggi, come dire, un po' di frontiera. Lotta Continua e Avanguardia Operaia non hanno mai sostenuto la lotta armata, ma chiunque abbia preso parte a quei cortei ricorda bene le manovre dei loro servizi d'ordine per far sparire nella folla chi avesse sparato o anche solo mostrato la famosa P38. E nelle riunioni la decisione di "disapprovare" ma al tempo stesso aiutare era sempre unanime. E così mi riesce difficile pensare ai vari cortei no-global di oggi come solo inquinati da una irrisoria percentuale di irriducibili violenti. Quella complicità di allora, mista quasi ad una sorta di invidia e rispetto, credo esista ancora oggi. E con il senno di poi credo che se allora qualche poliziotto mi avesse rifilato una bella scarica di manganellate e mi avesse fatto passare un paio di giorni in guardina a pane e acqua, la cosa mi avrebbe fatto solo un gran bene. E allora oggi, se un corteo pretende di passare dove è stato esplicitamente vietato, o se una sola vetrina va in frantumi, manganellate a gogò. E se poi personaggi squallidi, come i vari Agnoletto e compagnia bella, il giorno dopo piangono per i disordini che loro per primi hanno voluto, manganellate anche a loro, altro che spedirli a fare i parlamentari a Strasburgo, strapagati alla faccia nostra. E adesione totale a quel che Pasolini già diceva nel '68 su poliziotti e dimostranti dopo gli scontri di Valle Giulia.