SirenaDifettosa

Campioni del mondo!

Campioni del mondo!

Campioni del mondo!

Ebbene sì, sono una lucertolina e il massimo per me è rotolarmi su un fianco, per uniformare la doratura. Il rituale prevede: arrivo in spiaggia il più presto possibile. L’ideale sarebbe arrivare fra le 10 e le 11 ma a volte la notte mi inciampo e così capita che non riesco ad alzarmi prima dell’una. Pazienza. Spogliazione, peregrinazione fino al bagnasciuga dove col piedino si indaga sulla temperatura dell’acqua e si decide subitamente di rinviare il bagnetto a più tardi. Predisposizione di lettino, telo, cuffiette, fumetto, acquetta e tutto quello che può essere utile a una persona che deve stare almeno due ore ferma immobile sotto il sole. Copertura totale del corpo in ogni sia parte, con particolare attenzione al dorso del piede che, puntualmente, ogni anno si scotta con le seguenti precauzioni:

- aprile-maggio FP 16 le prime volte per poi passare a FP 10 alla fine di maggio.

- giugno FP 4 se frequente, FP10 se i bagni di sole sono saltuari (es. solo il week end).

- luglio FP2 all’inizio e poi olio o marmellata.

- agosto olio o marmellata.

La marmellata è lo stadio finale. Si tratta di un barattolone di materia molle e maleodorante fra l’untuoso e il gelatinoso che rende color cru del cioccolato nel giro di un paio di giorni. Dopo quella c’è solo il rogo.

L’operazione di spalmatura e ungimento viene rigorosamente ripetuta dopo ogni bagnetto e comunque non più tardi di ogni due ore.

Bagnetto verso le 12. Asciugatura al sole. Pranzo sotto l’ombrellone (panino o pizza e frutta) o al self servici (strafogo di pesce). Pennichella sotto il sole, accompagnata da allucinazioni collettive come quelle del deserto del Sahara perché ormai a quel punto sono le due o le tre e il sole picchia duro. Ore 16 bagnetto lungo del pomeriggio, asciugatura, cremine, ecc. Al tramonto mesta e triste abbandono la spiaggia. Insomma un secondo lavoro. Ma vuoi mettere? La pelle è lucida e tesa come quella di un tamburo, sei così nera che se solo provi a metterti una camicia bianca hai l’effetto catarifrangente. Le ossa d’inverno si ricordano di tutto il caldo e il sole che si sono prese e non ci pensano minimamente a mandare segnali di acciacchi, dolorini, e altri tormenti.

Ebbene sì, domani sarò in spiaggia....!

Qui si soffre  moltissimo! Lì come butta?

Post sempre più rari ma qui c’è il sole e il mare e internet non serve. A Pasqua ho rollato con mia madre 150 cannelloni, una fatica erculea ma che soddisfazione! Per chi volesse cimentarsi ecco la ricetta:

Ingredienti per 150 cannelloni

Ripieno 

600 gr. carne di manzo magra
600 gr. carne di maiale magra
600 gr. di petto di pollo
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
1 rametto di maggiorana
1 bicchiere di vino bianco
250 gr. Panna
6 uova
la buccia grattugiata di mezzo limone
Besciamella (vedere sotto)
200 gr. parmigiano grattugiato
2 salsicce
200 gr. di mortadella a cubetti grandi
3 mozzarelle grandi
Olio, sale

Cannelloni

150 rettangoli di pasta all'uovo (circa cm12x16)

Besciamella

50 gr. brurro
50 gr. farina
1/2 l. di latte
noce moscata
sale

Sugo per i cannelloni

300 gr. di polpa magra di manzo (punta della noce)
150 gr. costolette di maiale
50 gr. di pollo (cartilagine del petto o un’ala)
2 salsicce
3-4 cubetti grandi di mortadella
2 barattoli di pomodori pelati
1 bicchiere di salsa
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano

Per il ripieno dei cannelloni mettere a rosolare nell'olio cipolla, carota e sedano. Aggiungere la carne di manzo, maiale e pollo fatta a cubetti grandi e la maggiorana. Salare. Coprire il tegame e far rosolare bene. Aggiungere un bicchiere di vino bianco e far asciugare. Aggiungere le salsicce sbriciolate. Far rosolare bene e aggiungere 2 bicchieri di acqua. La carne deve essere molto cotta, fino a sfilacciarsi, e ben asciutta.
A parte preparare la besciamella: sciogliere appena il burro, togliere dal fuoco e aggiungere la farina mescolando bene per non fare i grumi. Rimettere su fuoco basso e aggiungere lentamente il latte. Aggiungere la noce moscata grattugiata. Far cuocere girando sempre finché non si rapprende.
Macinare la carne cotta (non nel mixer che ridurrebbe il ripieno a una poltiglia ma con un macina-carne per renderla granulosa). Macinare anche la mortadella. Aggiungere all'impasto macinato: il parmigiano, la panna, la noce moscata grattugiata, la besciamella, le uova e la buccia grattugiata di mezzo limone.
Tagliare le mozzarelle a listarelle. Sbollentare i rettangoli di pasta all'uovo (pochi secondi) in abbondante acqua salata. Passarli in acqua fredda, scolarli bene e disporli su un canovaccio. Farcire ogni rettangolo con una noce di ripieno e con una listarella di mozzarella. Arrotolare i cannelloni ben stretti dal lato più corto.
Per il sugo mettere a rosolare nell'olio cipolla, carota e sedano a pezzetti. Aggiungere la carne di manzo fatta a fette alte, le costolette di maiale, salare e far rosolare bene. Aggiungere i pomodori pelati, la salsa, la salsiccia sbriciolata, il pollo, la mortadella e un bicchiere d'acqua. Aggiustare di sale. Far cuocere a fuoco lento finché il sugo non si è ritirato (indicativamente due ore). Separare il sugo dalla carne.
Ungere una teglia e disporvi uno strato di sugo. Allineare i cannelloni e cospargere con altro sugo. Spolverizzare con parmigiano grattugiato. Disporre in forno a temperatura media (180 -200 gradi) per mezz'ora. La carne utilizzata per fare il sugo è servita come secondo.

Nel mio palazzo al piano terra abita Monica, noto trans della zona.
Monica riceve ogni giorno alle 17.30, puntualissima.

Se il cliente arriva qualche minuto prima e suona il campanello lei non gli apre e questo aspetta fuori dal portone con le mani in tasca, la sigaretta penzolante fra le labbre e lo sguardo inchiodato al marciapiede.

Casta Diva, che inargenti
Queste sacre antiche piante
A noi volgi il bel sembiante
Senza nube e senza vel!
Tempra tu de' cori ardenti!
                                Tempra ancor lo zelo audace!
                                Spargi in terra quella pace,
                                Che regnar tu fai nel Ciel.

La sacerdotessa Norma dedica questo brano alla luna, pura divinità che col suo potere acquieta gli animi tumultuosi e appassionati.  La preghiera di Norma è che la luna possa far tornare nel suo cuore la stessa pace che regna nel cielo. Memorabile l'intepretazione di Maria Callas.

Infatti il prototipo della commessa è: bona e odiosa. Ma così odiosa che già entrando nel negozio col tuo bel sorriso stampigliato in faccia, mentre stai per godere la consumistica soddisfazione dell'imminente acquisto, ti smorzi di fronte alla scema che neanche risponde al saluto. Così inizi già ad innervosirti e il buon umore va in malora.
Poi le chiedi una cosa gialla e allora si prospettano due scenari:

1 - scenario auspicabile
Non ce l'ha e si scusa con una smorfia

2 - scenario solito
Non ce l'ha ma ti mostra una cosa rosa e sostiene che è più bella, che sta meglio col tuo viso, che poi il giallo andava di moda lo scorso anno e quest'anno invece il rosa è un must, e così via. Ma come, scusi, lei osa mettere in dubbio i miei gusti? E poi fin dalla storia della filosofia è noto ai più, e forse anche a lei, che la bellezza è soggettiva e quello che lo è per lei potrebbe non esserlo per me. Quindi il suo cosino rosa se lo può mettere lei (e non voglio scendere in particolari sul dove se lo deve mettere perchè in fondo sono ancora una signora, io)
Ora io che capisco che stare otto ore dietro un bancone a riepigare magliettine (perchè quelle dei negozi di abbigliamento sono le peggiori) non sia il massimo della vita ma almeno potevate andare a scuola e studiare che con uno straccio di pezzo di carta un posticino da segretaria magari lo rimmediavate. E invece tutte lì, con le unghie laccate, la lampada appena fatta e il trucco sparato e la faccia da ebete, beate nella loro ignoranza.

Non me ne vogliano le migliaia di bloggers commesse che mi accuseranno di razzismo culturale anzi, se hanno da dire qualcosa a loro difesa, lascino pure un post....

Parla Potabile!

                                             (Fabiano)

Occhi brillanti illuminano il tuo viso,

perle splendenti svelano il sorriso

Se è questo l'effetto degli anni, il mio augurio è che diventino millenni.

Un bacio

La scrivo qui sennò me la dimentico e Enrico è stufo di sentirmi starnazzare ogni volta che me la racconta come se fosse la prima

Un contadino sereno pascola il suo gregge in campagna.

A un certo punto si avvicina un macchinone e ne scende un tipo che lo appella:

"Se le dico quante pecore ha, me ne regala una?".

Il contadino acconsente e il signore elegante gli dice: "48".

"Prenda pure la sua pecora", fa il contadino.

Il signore prende una pecora e si allontana per dirigersi verso l'auto.

Il contadino però lo apostrofa: "Se le dico che lavoro fa lei mi restituisce la pecora".

Il signore, sicuro di sè, acconsente e il contadino:"Lei fa il consulente".

L'altro, sbigottito:"E' vero! Ma come ha fatto?"

"Le spiego", fa il contadino"Lei è venuto qui senza che nessuno l'avesse chiamato, si è fatto pagare per darmi un'informazione che già conoscevo e, soprattutto, non capisce niente del mio lavoro dato che ha preso il cane pastore".

Ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah!!!

Qui è pieno di consulenti

E' stata una cosa complicata e complessa tornare a casa. Vi dico solo questo: quando sono arrivata ho innaffiato le piante col detersivo . Il benjamin non è stato proprio contento, specie dopo la caduta dal secondo piano che gli ha fatto fare l'omino della caldaia della mia vicina. Lui se ne stava buono buonetto sul davanzale quando questo troglodita, con un gesto insano e improvviso, gli da una borsata e lo precipita giù. Lo schianto secco del vaso mi ha fato sobbalzare. Sono corsa per raccoglierlo e pulire il disastro di cocci e terra che aveva fatto. Il tipo non ha fatto una piega, neanche un misero mi dispiace o vuole una mano. Da ammazzarlo. Comunque recupero il benjamin morituro lo rimetto in un vasetto con tanta terra e tanto amore. L'ho comprato all'ikea e è davvero bellino coi suoi rami intrecciati e la chioma a ombrellino. Ma ora non so se sopravviverà al detersivo....

Il blog deve essere anonimo? Ci sono, anche in questi casi, due scuole di pensiero. La schiera degli anonimisti è guidata da colei che mi ha spinto e incuriosito nel mondo dei blog, corpolibero, che sostiene che il blog è bello anonimo perchè puoi dire quello che vuoi e nessuno saprà mai chi sei. L'altro fronte verso cui sono un po' sbilanciata è quello di far sapere a tutti che il bolg è tuo così i tuoi amici possono leggerti, commentarti, sapere insomma cosa ti passa per la mente quel giorno. In realtà io, vile e meschina, ondeggio ancora fra i due schieramenti (in zona elezioni questa frase è mooolto trend). In questo momento tre persone sanno che il blog è mio: corpolibero appunto, un'altra ragazza e il mio amico (conoscente visto che fra un po' leggerai questo blog e ti sentirai chiamato in causa ). Se c'ho il bolg e nessuno lo sa e lo può leggere che l'ho fatto a fare???? Si alza un coro di voci: "ma come, il blog uno lo fa per se se stesso, per potersi sfogare e per esprimere le proprie sensazioni...". Sì, così risparmi i soldi dello psicologo! Bugiardi!!! Io, e scometto il 99% di voi tutti, lo faccio perchè sono megalomane ed egocentrica e voglio essere sempre al centro delle attenzioni di tutti. Quindi domani partirà una mail di spam a tutti i miei contatti di Outlook, Eudora, Crick crak e castagnole con l'indirizzo del mio blog e poi vediamo se ho 20 commenti al giorno! Ecco!