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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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« Ciampi se ne va.Music Farm 3 - quinta puntata »

Elogio di Ciampi che sa rinunciare

Post n°1089 pubblicato il 19 Aprile 2006 da lo_snorki
 
Tag: interni

Poche parole. E da quel che si intende, pronunciate con animo sereno e sgombro da qualsivoglia retropensiero. Dice Carlo Azeglio Ciampi: «Per fortuna l’anagrafe è dalla mia parte e in un certo senso scongiura l’eventualità di una riconferma da Presidente. E poi sono convinto che sette anni quassù siano già tanti. Raddoppiarli significherebbe... sì, forse una specie di monarchia repubblicana».

Quantunque le parole del Presidente riportate ieri dal Corriere della Sera siano «una libera ricostruzione di un incontro privato tenutosi il 3 aprile scorso» - come ha chiarito il Quirinale - ecco, nonostante questo, qui non si può che celebrare l’elogio, certamente l’ennesimo, della saggezza di Carlo Azeglio Ciampi e del sintetico ragionamento da lui sviluppato.

Che cosa trasmettono, infatti, le parole del Capo dello Stato? Intanto, un’esplicita consapevolezza: egli annota come sette anni al Quirinale «siano già tanti» e come un nuovo mandato rischierebbe di configurare il suo ruolo (o quello di qualsiasi altro Presidente) quasi come una «una specie di monarchia repubblicana». In queste affermazioni sembra evidente l’emergere di una valutazione circa la già congrua durata di un solo settennato e addirittura di un possibile rischio - quello, appunto, sintetizzato in un ossimoro: «monarchia repubblicana» - che potrebbe sottintendere un rinnovo del mandato.

E’ vero che la lettera della Costituzione italiana non impedisce in alcun modo la rielezione del Capo dello Stato: ma è un fatto che questo, nella prassi, non sia mai avvenuto. E’ solo un caso o la spiegazione è, appunto, in quel rischio democratico di «monarchia repubblicana» onestamente indicato da Carlo Azeglio Ciampi?

Non basta. Al di là delle riflessioni sull’abnorme arco temporale che sarebbe coperto da un doppio mandato (quattordici anni, che in politica sono un’era geologica...) è infatti proprio Ciampi a mettere esplicitamente in primo piano un dato che altri - per discrezione o per opportunismo - hanno fin qui finto di ignorare: «L’anagrafe è dalla mia parte», avverte il Presidente. Nato nel dicembre del 1920, il Capo dello Stato veleggia serenamente verso l’ottantaseiesimo compleanno. Si può far finta di niente? Si può considerare irrilevante quel che lo stesso Ciampi considera, al contrario, rilevante? Il Presidente compirebbe novant’anni più o meno a metà dell’eventuale secondo mandato, e nel pieno di una legislatura che si profila come una delle più difficili della storia repubblicana: si può davvero far finta che questo non costituisca un problema?

Su quest’ultima questione, anzi, è possibile che il Presidente abbia voluto offrire l’ennesima utile indicazione al Paese ed alla sua litigiosa e confusa classe politica: operare in direzione di un deciso rinnovamento e ringiovanimento dei gruppi dirigenti. E’ un’esigenza avvertita all’interno, certo: ma riproposta e ripetutamente consigliata anche, se non soprattutto, dall’estero. Naturalmente, si può far finta che anche questo non costituisca un problema: ma andrebbero ricordate le perplessità e le sottili ironie con le quali sono state commentate le ultime elezioni italiane, che hanno visto fronteggiarsi (e per la seconda volta in un decennio!) candidati premier di 67 e 70 anni.

Non è certo colpa di Romano Prodi e di Silvio Berlusconi, se è questo il film andato in onda fino a qualche giorno fa. Ma potrebbe - anzi, dovrebbe - esser loro cura contribuire, di qui in avanti, alla soluzione del problema. Carlo Azeglio Ciampi, con le affermazioni rese nel suo «colloquio privato», ha provato a farlo senza infingimenti, fornendo un’ulteriore prova di lealtà, di saggezza e di coraggio.


di Federico Geremicca (Stampa)

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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