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ANDREA BOCELLI, LA MADRE, LA LEGGE CHE NON C'ERA

 

SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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« Charlize Theron sarà Mar...Quirinale, l'Unione decide. »

La scintilla istintiva diventa un disco per Niccolò Fabi

Post n°1177 pubblicato il 05 Maggio 2006 da lo_snorki
 

Sereno, disponibile. Pacato ma non privo di vivacità; parla con tono entusiasta nei momenti che precedono il sound-check del suo concerto serale. Niccolò Fabi è come te l’aspetti: saggio senza scadere nel moralismo, acuto senza la pretesa di diventare un maestro di pensiero, consapevole del proprio valore senza doverlo rimarcare con atteggiamenti sgradevoli o di sopraffazione verso l’interlocutore.
Nessun concerto è previsto nel Vicentino: la tappa più vicina del tour è a Conegliano (Tv), nel nuovo locale Zion Rock Club, dove Fabi si esibirà questa sera dalle 23.
Il cantautore romano è accompagnato da Lorenzo Feliciati (basso), Francesco Valente (chitarra acustica ed elettrica), Agostino Marangolo (batteria), Aidan Zammit (tastiere), Massimo Cusato (percussioni), Danilo Pao (chitarre elettriche).
La scaletta prevede una parte iniziale dedicata all’ultimo disco, “Novo Mesto” e una carrellata sui quattro album precedenti.
- Perché ha scelto proprio Novo Mesto, località della Slovenia, per registrare l’album?
«Miravo ad avere nuovi stimoli, confrontarmi con realtà diverse: non è che all’estero ci siano studi di registrazione tecnicamente migliori che in Italia, le apparecchiature sono le stesse ovunque. Però quando si va in trasferta il gruppo si stringe, si crea alleanza. Un’aria talmente particolare ha permeato tutte le registrazioni, che mi è sembrato naturale sottolinearla anche nel titolo del disco. Ho portato con me musicisti di valore. Persone con grande esperienza hanno sicurezza e rischiano di ripetere le stesse cose perché le sanno fare; cambiando le coordinate - dai luoghi fisici alla strumentazione - ci si costringe alla creatività».
- Questo lavoro trasmette un segnale di spontaneità e immediatezza, un’atmosfera informale che si respirava anche nell’ultimo tour.
«Il tour precedente era diretto ad entrare in contatto con le persone che ascoltavano. Volevo riprodurre su disco quell’atmosfera delicata che si era irradiata anche fra noi sul palco. Siamo entrati in sala d’incisione senza avere provato assieme nessuno dei dieci pezzi: volevo registrare la scintilla istintiva capace di generare la meraviglia della prima volta che suoni una canzone. La convivialità di una suonata informale conferisce quella freschezza che di solito svanisce con la perdita di naturalezza del lavoro in studio».
- Dopo Max Gazzè, Riccardo e Daniele Sinigallia, Fiorella Mannoia, Frankie Hi-Nrg, Stefano di Battista, questo è il primo disco senza collaborazioni o duetti eccellenti. È una scelta di «solitudine, amara beatitudine» come canta lei?
«Sarebbe stata una forzatutra inserire, al rientro a casa, le voci di artisti diversi. Mi piaceva l’idea di condividere il disco con chi ha fatto la nostra esperienza; chiunque altro sarebbe apparso, come dire, un intruso».
- Ha pubblicato i primi tre dischi in tre anni, gli ultimi due in sei anni. È cambiato, nel tempo, il suo modo di comporre?
«Fra il primo e il secondo disco è passato poco tempo perché di solito si arriva al debutto con un sacco di materiale accumulato, e quindi disponevo di un capiente “archivio”. Più maturo nella mia esperienza, e più è difficile sentire di avere qualcosa da raccontare in una canzone. Diventi esigente, quasi più verso te stesso che nei confronti del pubblico, e aspetti che arrivi un’idea convincente. Il talento progredisce, senza dubbio, ma difficilmente evolve alla velocità del proprio gusto».
- All’inizio della sua carriera ha partecipato spesso al Festival di Sanremo, ricevendo anche dei riconoscimenti. Poi basta. Ritiene che sia un’opportunità soprattutto per gli esordienti?
«L’esperienza umana è stata molto forte. Andando avanti, non me la sono più sentita di rituffarmi in quel calderone. Ma non è una scelta ideologica, non escludo nulla per l’avvenire. Semplicemente, non ho sentito il bisogno di una platea popolare e televisiva, ho preferito avvicinarmi con maggiore gradualità al mio pubblico, il quale fosse attratto dalla sintonia con uno stile artistico più che dalla conoscenza di un singolo brano».
- Si è parlato spesso di una “scena romana” riferendosi a un gruppo di cantautori coetanei e conterranei, che nello stesso arco di anni ha debuttato. Sente di esserne parte?
«È un dato di fatto che, più o meno contemporaneamente, musicisti di un certo talento sono approdati alla pubblicazione. Oltre a me, penso a Gazzè, Britti, Silvestri, Zampaglione coi Tiromancino. Molti si conoscevano da tempo e senza dubbio si sono vicendevolmente stimolati, anche se nel prosieguo ognuno ha cercato una sua personalità specifica. Quasi nessuno di noi, in virtù delle scelte musical-culturali adottate, ha raggiunto grandissima notorietà e successo».
- Lei festeggia i 10 anni di “professionismo” musicale. Può già stilare un primo bilancio?
«Ci sono state cose interessanti e gratificanti, in questo periodo: il consolidarsi della fiducia, l’affinamento di uno stile credo riconoscibile e messo a fuoco, l’essere migliorato come performer. Non mi piace però parlare di bilancio consuntivo, primo perché preferisco guardare avanti, poi perché di solito i bilanci si fanno in campo finanziario e ciò non è rispettoso per la musica».
- Parliamo allora dei suoi programmi futuri.
«Al momento la priorità è la tournée: sono in giro a concerti e intendo gustarmi questi momenti, caratterizzati da una grande risposta del pubblico e da una buona riuscita, soprattutto negli spazi teatrali. Guardando oltre, mi attira la prospettiva di lavorare a un progetto orchestrale, più collettivo, un modo per me di sperimentare».

 

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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