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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Polemiche light - 17° - Sandro Bolchi, il padre della fiction tv

Post n°504 pubblicato il 03 Agosto 2005 da lo_snorki
 
Tag: tv

E' morto ieri a Roma Sandro Bolchi. Era nato a Voghera nel 1924.Laureato in lettere, ha esordito come attore al teatro Guf di Trieste. Si è teasferito poi a Bologna dove ha iniziato l'attività giornalistica e approfondito quella di regista. Nel 1950 ha fondato con alcuni amici uno dei primi teatri stabili d'Italia, La Soffitta. I funerali del regista, 81 anni, si svolgeranno domani mattina alle 10.
Domenica 13 gennaio 1963, ore 21.05, programma nazionale: dal piccolo schermo - appannaggio ancora di pochi fortunati - si irradiano le prime immagini di Il mulino del Po. Nessuno lo sa ancora, ma muove così i primi passi quello che diventerà il genere più popolare della tv: la fiction. Padre fondatore è un regista che arriva dal teatro e che non ha ancora 40 anni: Sandro Bolchi. Quella saga ambientata nell'Oltrepo pavese - con Raf Vallone nei panni di un ex soldato napoleonico che vuol costruire il suo mulino nonostante la mafia locale - si chiama “sceneggiato” e per cinque puntate - oltre alle successive serie - porta nelle case degli italiani la grande letteratura. Sandro Bolchi si costruisce così una solida fama che gli consentirà di divulgare, grazie alla tv, le grandi opere della cultura italiana ed internazionale. Per la verità, Bolchi ci aveva già provato nel 1956 - agli albori della tv - esordendo con la commedia di Ugo Betti La frana dello scalo nord, ma è la trasposizione della trilogia di Riccardo Bacchelli (che collabora alla sceneggiatura televisiva) a dargli quel successo che gli garantisce carta bianca da parte di Sergio Pugliese, potente direttore centrale dei programmi televisivi della Rai di allora. E Bolchi non delude: nel 1967 bissa il successo con il top della letteratura italiana, I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Otto puntate (per un costo record di 500 milioni di lire) che consegnano in prima serata la storia di un sì contrastato e da allora, per gli italiani, Lucia avrà per sempre il viso di Paola Pitagora e Renzo sarà Nino Castelnuovo. E la Pitagora oggi dice: «un uomo di una sincerità spietata» che dirigeva gli attori «in maniera musicale». Fedele alle sue origini teatrali - che si riflettevano nella sua regia - Bolchi prima di Manzoni aveva portato in tv I miserabili di Victor Hugo. Nel 1968 era stata la volta di Le mie prigioni, epica risorgimentale di Silvio Pellico; l'anno successivo tocca un capolavoro russo I fratelli Karamazov di Dostoevskji. E poi: Il cappello del poeta (1970), I Demoni (1972). Subito dopo porta sul piccolo schermo un'altra sua passione: la lirica e lo spunto è una biografia di un grande musicista romantico come Puccini. E ancora: Anna Karenina (1974), Camilla (1976), Disonora il padre da un romanzo di Biagi nel 1978, Bel Ami di Maupassant (1979). Per arrivare nel 1988 a La coscienza di Zeno di Italo Svevo. Una televisione dunque “pedagogica”, tanto da far dire a Sandro Curzi del Cda Rai che «l'azienda gli deve molto», sottolineando il suo contributo «all'evoluzione del paese». Lo stesso tenore del commento di Sergio Zavoli, altro grande della tv di allora, che ne ricorda «la pensosità non severa, ma incline alle forme durevoli... del teatro popolare». Professionista di «altissimo livello» - come rammenta Ottavia Piccolo che lavorò nella seconda serie di Il Mulino del Po - Bolchi ha diretto con la stessa intensità la “tv minore” come gli spot pubblicitari per Carosello, altro mitico esempio della televisione dei primi 50 anni. Suo, ad esempio, quello della Cynar con Ernesto Calindri, imperturbabile nella fretta della vita moderna. Ma l'omaggio di oggi non va solo al regista, anche alla stoffa dell'uomo: «una persona meravigliosa», dice Lea Massari protagonista della sua Anna Karenina.

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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