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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Messaggi di Maggio 2015

La lista dei RancoRosy

Post n°5385 pubblicato il 31 Maggio 2015 da lo_snorki
 

La lista dei RancoRosy

Il giallo di questi giorni è che non si riesce a comprendere quali siano davvero i compiti della Commissione bicamerale anti-mafia. O almeno, si credeva di saperli; ma l'operato della presidente di questa legislatura Rosy Bindi ha aperto nuovi orizzonti. In poche parole la commissione da lei presieduta ha deciso di fare una lista di proscrizione in cui si indicano i candidati da non votare. I partiti non dovrebbero candidare alcuni candidati per opportunità politica e cioè perchè non votati dagli elettori (magari anche per questioni di giustizia); ma se poi l'elettore li elegge ha sempre colpa lui. Sono convinto anche io che Rosy Bindi abbia fatto questa mossa per indebolire Renzi e far perdere al Pd le elezioni. Per poi incolpare Renzi della disfatta e magari cercare di detronizzarlo.

Dico questo perchè anche Matteo Renzi l'ha presa male. Un attacco politico contro il governo, a due giorni dalle elezioni: è la linea. Dichiara, infatti: “Mi fa molto male che si utilizzi la vicenda dell’antimafia per una discussione tutta interna, per regolare i conti interni al Partito Democratico: l’antimafia è un valore per tutti, non può essere usata in modo strumentale”. Ma ora la frittata è fatta: nuvole di preoccupazione si addensano sulla Liguria, la regione dove il Pd potrebbe pagare i pasticci fatti in Campania. Renzi, comunque, non ha dubbi: De Luca è stato messo in quella lista per colpire deliberatamente lui, la maggioranza Pd e il governo.

La Bindi comunque non è parsa mai così sola. All'interno del partito democratico ha ricevuto quasi solo attacchi. E pochissime difese. Il primo contro è proprio Vincenzo De Luca che ha annunciato di aver querelato la Bindi. De Luca si avvinghia con ancora più forza a Matteo Renzi (chiamato in causa già ieri con un «per il premier la Severino è un problema superabile») e oggi afferma: «Mi pare evidente che questa campagna di aggressione, eccessiva anche per Totò Riina, ha un solo obiettivo: mettere in difficoltà il Governo nazionale e Renzi. L’aggressione vera è al segretario del partito». Matteo Orfini ha detto che "De Luca, secondo la legge, è presentabile, tanto che lo abbiamo candidato. E i campani si sono espressi a suo favore attraverso le primarie. Le sentenze le danno i magistrati". Poi aggiunge un commento al veleno contro Rosy Bindi: "Come è noto non ho mai avuto un buon rapporto con De Luca. Ciononostante, quello che sta accadendo in queste ore è davvero incredibile", perché "l'iniziativa della presidente della commissione Antimafia ci riporta indietro di secoli, quando i processi si facevano nelle piazze aizzando la folla". Molto più dura la reazione di Ernesto Carbone, che accusa direttamente Rosy Bindi di violare la Costituzione e di essere mossa dal desiderio di vendetta politica nei confronti dei vertici del partito. L'interessata glissa ironicamente: "Non mi abbasso a rispondere a Carbone, consentitemi di non abbassarmi a questo". Per la senatrice Francesca Puglisi della segreteria nazionale Pd, "è indecente l'utilizzo della commissione Antimafia come strumento di lotta politica. Pensavo che la presidente Bindi fosse una donna al servizio delle istituzioni, purtroppo questa volta ha usato le istituzioni per promuovere se stessa e per futili motivi di ripicca personale". Anche un altro renziano di ferro come il senatore Andrea Marcucci va giù duro con la presidente della Commissione Antimafia, parlando di "imbarazzante e inutile show". Davide Ermini, responsabile Giustizia della segreteria nazionale Pd, spiega che "la Bindi ha raggiunto il suo obiettivo: un lavoro fatto male e gestito peggio che entra a piedi uniti nella competizione elettorale. Le giustificazioni preventive parlano da sole. Una cosa così non ce la saremmo mai aspettata dalla presidente della Commissione Antimafia, soprattutto l'ultimo giorno quando nessuno può più difendersi. Mi pare che questo la dica lunga sulla serenità del giudizio". Per Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, "denunciare i candidati impresentabili alle elezioni regionali è cosa necessaria e giusta", ma che lo faccia l'Antimafia è "opinabile" e "ancor più" che nella lista entri chi ha procedimenti in corso e non per mafia. Ed è "pura barbarie politica" che ciò avvenga con questa tempistica.

Poche le voci a difesa di Rosy Bindi, ma rilevanti. Pier Luigi Bersani invita a non dare la colpa all'Antimafia, "mi sembra il paradosso più grande. L'Antimafia sta applicando un codice che abbiamo approvato tutti in Parlamento. Dall'ex segretario arriva l'invito a porre "attenzione a che non si stia perdendo il filo del discorso, cioè la bussola di questa nostra democrazia. Ci sono parecchie cose che stanno sbandando, è l'ora di fermarsi a riflettere". Stefano Fassina su Twitter definisce "inaccettabili" gli insulti alla Bindi, perché "la Commissione Antimafia fa il suo lavoro". L'ormai ex Pd Pippo Civati si dice "sorpreso e amareggiato per gli attacchi", sottolineando che "difendere De Luca e attaccare la Bindi è proprio il segno della trasformazione del Pd in un'altra cosa".

Ma la notizia principale (quali sono i nomi della lista) la lascio per ultima: superata dalle reazioni. I cosiddetti impresentabili sono sedici: quattro di centrosinistra e dodici di centrodestra. Quattro pugliesi e dodici campani.  I dodici candidati della Campania compresi nella lista sono: Antonio Ambrosio (Forza Italia), Luciano Passariello (Fratelli d'Italia), Sergio Nappi (Caldoro presidente), Vincenzo De Luca (Pd), Fernando Errico (Ncd-Campania popolare), Alessandrina Lonardo (Forza Italia, moglie dell'ex ministro Clemente Mastella), Francesco Plaitano (Popolari per l'Italia), Antonio Scalzone (Popolare per l'Italia), Raffaele Viscardi (Popolari per l'Italia), Domenico Elefante (Centro democratico-Scelta civica), Carmela Grimaldi (Campania in rete) e Alberico Gambino (Meloni-Fratelli d'Italia-An). In precedenza si era parlato di 17 nomi, ma Biagio Iacolare (Udc) è stato poi cancellato dalla lista. I quattro candidati della Puglia, come noto, sono Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano), Enzo Palmisamo (Movimento per Schittulli), Giovanni Copertino (Forza Italia) e Massimiliano Oggiano (Lista Oltre con Fitto).

 
 
 

Renzi è sicuramente un lottatore

Post n°5384 pubblicato il 30 Maggio 2015 da lo_snorki
 

Renzi è sicuramente un lottatore

Anche il più ostile a Matteo Renzi deve ammettere che l'ex boy scout di Pontassieve ha tenacia e pelo sullo stomaco da vendere. È un leone. A volte in gabbia. Ma un leone. C'è da fare le riforme e le fa. Rischia. Si scaraventa contro l'universo mondo, tutti contro, ma lui tira diritto. Apre focolai ovunque, dal lavoro alla pubblica amministrazione, dentro al suo partito, negli altri partiti. È assaltato da questioni ordinarie e straordinarie che c'è da dar fuori di matto. È l'immagine plastica di un Paese, l'Italia, che è indietro come i gamberi, in ogni settore. Naturale che appena alzi la coperta scoppia la miccia. Ed è tutto un correre avanti e indietro. Prendi un dossier. Molla l'altro. Riprendi una vertenza sospesa. E poi ci stanno i comuni che si lamentano. L'indagine Istat che ti sotterra. Lo zero virgola che si impenna. I dirigenti che frenano. Il sindacato lancia in resta. Si è creato un movimento dove tutto è più incerto, meno stabile, meno sicuro per sempre. E' una lotta senza quartiere contro la conservazione che per la natura della sfida lascia sul campo luci e ombre, a volte le torte riescono con il buco, il più delle volte no. Tutto si può dire meno che Renzi guarda al consenso elettorale. Forse in Italia troppi leader si sono mossi con la bussola del voto e si sono trovati a non rischiare, a non far nulla. C'è da fare le riforme e il lui le fa. Rischia. Si scaraventa contro l'universo mondo, tutti contro, ma lui tira diritto Siamo in prossimità delle prossime elezioni regionali e Renzi ha la patata bollente della scuola dove ha contro il suo tradizionale elettorato di sinistra e i giovani, gli studenti che, per un innovatore-rottamatore della nuova generazioni come lui, è uno smacco non da poco perché sono veicolo di opinioni e l'elettorato futuro. Gli andrebbe riconosciuto il grande merito di aver riportato dal centro la discussione sulla Scuola, in passato relegata alle ultime voci del bilancio dello Stato. Io non l'avrei fatto. Ma nella sua ostinazione, scuola-scuolascuola, c'è la caratteristica del leader. Vuoi dire che alla scuola ci crede, ritiene sia un trampolino di lancio per il Paese. Silenzio da parte degli insegnanti e degli studenti a riconoscergli questo grande merito. Ancor più se fatto in periodi elettorali che sempre in Italia hanno segnato le sorti del Governo. Di certo, Renzi, non andrà all'Inferno dagli Ipocriti del ventitreesimo canto della Divina Commedia del suo concittadino Dante Alighieri.

 
 
 

Salario minimo e reddito di cittadinanza

Post n°5383 pubblicato il 29 Maggio 2015 da lo_snorki
 

Salario minimo e reddito di cittadinanza

Si fa molta confusione tra il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle e quel salario minimo che vorrebbe istituire Roberto Maroni in Lombardia. Facciamo un pò di chiarezza. Il reddito di cittadinanza è quel tot di euro che dovrebbero essere erogati a tutti gli italiani che abbiano la sola qualità di essere cittadini italiani. Verrebbe dato quindi indiscriminatamente a tutti i cittadini; sia a chi un lavoro ce l'ha e sia a chi è disoccupato. Con l'immediata conseguewnza che chi lavora sarà ancora più ricco e chi non lavora non avrà nessun incentivo a trovarsela un'occupazione. Il salario minimo aldilà di quanto potrebbe sembrare non è, invece, una erogazione di denaro. Si tratta di regolamentare il minimo salario che un lavoratore può conseguire. E' una manovra populista e che non cambia le condizioni dei cittadini. Questo perchè chi non lavora non ha alcun vantaggio e perchè chi lavora spesso prende (anche se di poco già più del minimo contrattuale). Servirebbe solo a chi ha un lavoro interinale; ma adesso con il jobs act si sta risolvendo quel problema in altra e più consona maniera. Insomma, quella di Maroni è una mossa pubblicitaria.

Ultimamente la minoranza del Pd per prendere non pò di spazio e per contrastare Renzi, sta facendo pressing (assieme con Sel) sul Movimento 5 Stelle per portare in parlamento il cavallo di battaglia di questì'ultimi. Dalle parole ai fatti, dicono. Per il M5S la somma da erogare a cittadino dovrebbe essere 780€; ma il governo ha già fatto sapere che è utopistico. Non solo; ma per raggiungere quella cifra bisognerebbe dire addio a cassa integrazione, bonus bebè e ad ogni altra forma di aiuto che il governo da ai cittadini. Non so se ne vale la pena impoverire gli italiani solo per un pò di campagna elettorale e per i contrasti interni all'interno del Pd.

 
 
 

Il Nebraska (Usa) abolisce la pena di morte

Post n°5382 pubblicato il 29 Maggio 2015 da lo_snorki
 

l Nebraska ha abolito la pena di morte. Il Parlamento statale ha raccolto abbastanza voti, 30 sì e 19 no, per rovesciare il veto posto dal governatore Pete Ricketts alla legge per lo stop alle esecuzioni. Il voto fa del Nebraska il primo Stato americano controllato da repubblicani che abolisce la pena di morte dopo il North Dakota nel 1979.

La nuova legge sostituisce la pena di morte con l'ergastolo a vita senza sconti di pena. Molti repubblicani si sono convinti a votarla per ragioni morali, fiscali o religiose. Ha pesato, nel cambio di opinione, la considerazione che, a colpi di ricorsi, i dieci detenuti attualmente nel Death Row di Lincoln difficilmente moriranno per mano dello Stato. Il Nebraska ha condotto la sua ultima esecuzione nel 1997. Durante il dibattito molti parlamentari hanno fatto osservare che lo stato ha da tempo adottato una moratoria di fatto.

Il governatore Ricketts si era opposto fino all'ultimo: "Non siamo la California o il Texas, che hanno centinaia di prigionieri in attesa di morire, noi usiamo la pena di morte con giudizio e con prudenza".

La svolta del Nebraska conferma il progressivo cambiamento del Paese: per anni i conservatori sono stati i più accesi difensori della morte di Stato, ma negli ultimi anni il "blocco della forca" ha mostrato incrinature. Negli Usa 19 Stati hanno finora abolito la pena di morte, il Nebraska sembrava un improbabile candidato per unirsi al club: è infatti una roccaforte repubblicana con 36 dei 42 seggi nelle mani del GOP.

 
 
 

Il ddl Anti corruzione è legge

Post n°5381 pubblicato il 28 Maggio 2015 da lo_snorki
 

Il ddl Anti corruzione è legge

Via libera definitivo dell’Aula della Camera al disegno di legge anticorruzione, con le nuove norme sul falso in bilancio. I sì sono stati 280 (Pd, Ap, Pi, Alternativa libera, Sel), 53 i voti contrari (Forza Italia e M5s), 11 gli astenuti (Lega). Il disco verde è arrivato a due anni e 51 giorni dalla presentazione del testo a Palazzo Madama dove era stato depositato, il 15 marzo 2013, dal non ancora eletto presidente Pietro Grasso. Che su twitter esulta: «È arrivato Godot. Sono felice che il Ddl #Anticorruzione ora sia Legge». Respinte ieri senza problemi le pregiudiziali di costituzionalità, la maggioranza ha approvato rapidamente in giornata i 12 articoli con le nuove norme contro corruzione e falso in bilancio, senza modifiche rispetto al testo varato dal Senato.

«Soltanto pochi mesi fa - ha commentato il premier Matteo Renzi - sarebbe stato impensabile il risultato raggiunto oggi dal Parlamento sulla lotta alla corruzione» per creare «strumenti più stringenti contro il crimine. È una pagina importante che riavvicina la politica, quando decide, alle aspettative degli italiani». E poi su twitter: «Anticorruzione e falso in bilancio sono legge. Quasi nessuno ci credeva. Noi sì. Questo Paese lo cambiamo,
costi quel che costi. #lavoltabuona». Su Facebook Renzi non ha rinunciato a una critica al M5S: «C’è chi urlava che l’onestà sarebbe tornata di moda e oggi ha votato contro la legge che più di ogni altra contrasterà il fenomeno della corruzione». Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha commentato subito l’approvazione del ddl con un tweet: «Corrotti e corruttori tradiscono il Paese. La nuova legge #anticorruzione da oggi rende più forte l'Italia. Il Governo mantiene gli impegni». Ora «il Paese ha strumenti più forti per contrastare la corruzione e le mafie» Da Ap-Ncd il viceministro Enrico Costa alza subito la posta invocando modifiche sulla riforma della prescrizione approvata dalla Camera con l’astensione dei centristi e adesso all’esame del Senato: «La legge anticorruzione approvata oggi dal Parlamento offre un segnale concreto nella lotta ai delitti contro la Pa. Chiaramente la norma dovrà ora essere coordinata con il disegno di legge in discussione al Senato sull’istituto della prescrizione, la cui funzione non va svilita ed è coerente con i principi della ragionevole durata del processo, del diritto di difendersi provando e della presunzione d’innocenza».

 
 
 

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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