Pensieri e parole...
Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce
NON SONO GLI EVENTI A PORTARE LA FELICITA', MA E' LA FELICITA' A PORTARE EVENTI POSITIVI.
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CI SONO DIVERSI TIPI DI SORRISO. SI PUO' DECIDERE DI SORRIDERE CON GLI OCCHI, CON LA BOCCA O CON IL CUORE. E POI C'E' QUEL SORRISO CHE LI CONTIENE TUTTI.
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Post n°1205 pubblicato il 09 Marzo 2022 da scricciolo68lbr
È qualcosa più forte di noi, e nonostante i nostri migliori sforzi, a tutti noi capiti, credo, di esprimere giudizi. Alcuni sono più propensi a giudicare le persone che gli sono intorno, altri invece tendono prevalentemente a giudicare continuamente se stessi, ed in quanto giudizi, per lo più in maniera negativa. Per quanto possa sembrare strano, in definitiva esprimiamo sempre un giudizio su noi stessi, perché chi tende a giudicare non fa altro che essenzialmente definire se stesso, direttamente o indirettamente. Giudicando la vita e le persone, non facciamo altro che affermare il nostro modo di essere e il nostro modo di vedere le cose ed il mondo, definendo in maniera negativa tutto ciò che non corrisponde all’idea che noi abbiamo di noi stessi e delle cose. Più che un attacco verso l’altro, giudicare è da considerarsi quasi sempre come l’affermazione del proprio “modo di essere”.
L’ideale quindi, in genere sarebbe astenersi dall’esprimere un giudizio, imparare a coltivare l’assenza di giudizio, ma come sappiamo in alcune circostanze, può essere più facile a dirsi che non a farsi. Ciò su cui dovremmo tutti allenarci è a non emettere “sentenze” sbrigative ed inappellabili, senza conoscere realmente i fatti e le persone coinvolte, e per chi fa dell’auto-giudizio il suo mestiere, è importante lavorare su stessi, imparando ad accettare i propri pregi e i propri difetti. Prima di tutto bisogna cercare di mettersi nei panni degli altri. Quindi pensare a cosa ha portato quella determinata persona in una data circostanza ad agire in quel modo, cercando di guardare alla situazione dalla loro prospettiva (e non dalla nostra), condividendo (possibilmente solo quando richiesto) le nostre esperienze e il nostro pensiero in maniera costruttiva e non distruttiva, in modo da non ferire l’altro; Credo che possa aiutare, ad esempio fermarsi a pensare a cosa avremmo fatto noi nella identica situazione: questo esercizio ci permetterebbe di imparare dalle esperienze degli altri anche solo immaginandoci in quelle situazioni che potrebbero peraltro essere anche molto lontane dal nostro vissuto. Sicuramente sarà capitato a tutti di essere oggetto di critiche o giudizi: perché non provare allora a ricordarci come ci siamo sentiti in quel momento e cercare di agire di conseguenza, nel migliore interesse del nostro prossimo. Offriamo il nostro aiuto, invece di giudicare gli altri, e cogliamo l’occasione per contribuire in maniera positiva alla vita di chi ci sta accanto. Soffermiamoci sui bisogni dell’altro, smettiamo di vivere costantemente in regime di competizione, ed offriamo il nostro contributo disinteressato, per piccolo che possa essere: questo ci aiuterebbe ad uscire dall’impasse tipico dell’atteggiamento ipercritico, offrendo spazio a soluzioni creative pensate per risolvere le situazioni o i momenti di difficoltà delle persone che amiamo. Aiutiamo chi resta indietro, perché alleviare le sofferenze altrui è un po’ alleviare le nostre sofferenze. Smettiamo di premiare i migliori, queste persone non hanno bisogno di aiuto, di un ulteriore riconoscimento. Volgiamo lo sguardo invece a chi necessita di uno sguardo benevolo, prendiamoci cura di lui e indirettamente lo faremo di noi stessi. Mettendo in pratica questi atteggiamenti con costanza, giorno dopo giorno sarà possibile liberarci, o quanto meno attenuare, la nostra abitudine ipercritica e saremo così in grado di trasformare tutta l’energia che riponiamo più o meno consapevolmente, in questa dinamica distruttiva, in “energia positiva”, di cui potranno beneficiare i nostri cari ed indirettamente anche noi stessi. |
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