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Messaggi del 04/07/2022

Il codice Ratzinger seleziona i nuovi cattolici e i laici in Cristo Gesù!

Post n°1295 pubblicato il 04 Luglio 2022 da scricciolo68lbr
 

Come il Codice Ratzinger seleziona l’esercito di papa Benedetto XVI

Papa Ratzinger ci ha posto di fronte a un bivio: o con Cristo, o contro Cristo; o con la verità, o con la menzogna 

Il libro-inchiesta “Codice Ratzinger” (ByoBlu ed.) uscito da due settimane, pare sia fra i 20 più letti in Italia e fra i primi nella categoria “religione” per vari editori. Eppure, come perfettamente previsto, il mainstream lo ignora. Del resto, che volete che sia: la prima guerra antipapale dopo 700 anni. 

Un papa illegittimo sul trono di Pietro

Un papa illegittimo sul trono di Pietro che – per sua stessa dichiarazione – vuole edificare un nuovo ordine mondiale; un vero papa in stato di prigionia… Insomma, quisquilie e pinzellacchere… Tanto che molti vaticanisti si sono detti “annoiati” della questione.

Il bello è che l’inchiesta, la più approfondita sul tema mai realizzata, non interessa nemmeno alle testate catto-conservatrici che criticano ferocemente Bergoglio. Ieri abbiamo indirizzato, su Libero, una lettera aperta al quotidiano online cattolico La Nuova Bussola quotidiana, informando garbatamente i colleghi sulla necessità imprescindibile di prendere comunque in esame (pro o contro) tale questione millenaria, anche perché, secondo le regole della Chiesa, non si può parlare male di Francesco riconoscendolo legittimo papa: si offende lo Spirito Santo che assiste il pontefice anche nell’attività ordinaria, non solo ex cathedra. Ma la risposta è stato un secco disinteresse. Contenti loro, contenti tutti.

Ciò che è davvero interessante, però, è il sistema geniale, straordinario con cui il Santo Padre Benedetto XVI sta “separando i credenti dai non credenti”, come ebbe a dichiarare lui stesso in un’intervista all’Herder Korrespondenz dell’estate scorsa. 

Come vi abbiamo ampiamente illustrato, papa Benedetto, nel 2013, costretto dai suoi nemici della Mafia di San Gallo a togliersi di mezzo per far posto a Bergoglio, non ha affatto abdicato, bensì si è ritirato in sede impedita (canone 412), una condizione giuridica di prigionia dove il pontefice non è libero di esercitare il proprio potere pratico, ma resta papa a tutti gli effetti. Così, il conclave che, nel 2013, elesse “Francesco” non era valido perché non poteva essere convocato con un papa vivo, non abdicatario e per nulla intenzionato a lasciare la sua carica. Lo pseudo-pontificato di Bergoglio sarà dunque annullato.

Il Codice Ratzinger

La questione canonica non era, tuttavia, facile da scoprire, per questo motivo il Santo Padre nell’arco di nove anni ha disseminato i suoi scritti di informazioni precise, ma appena velate, che, dalla sua sede impedita egli è riuscito a far filtrare per spiegare la situazione canonica in cui si è autoconfinato.

Tale “Codice”, punteggiato perfino da alcuni irresistibili tratti ironici e umoristici, gli ha consentito di dire sempre la verità, in una dimensione super-trasparente ed essenziale: tale linguaggio, ispirato a quello di Cristo con i Suoi accusatori, è stato certificato da diversi specialisti ed è esposto nel volume citato.

Ora, molti di questi messaggi sono chiarissimi, alla portata di tutti, altri invece sono colti e raffinati. Sono, però, tutte tessere di un mosaico esploso, pezzi di un puzzle da ricomporre con dedizione e pazienza per cogliere uno scenario d’insieme geometricamente coerente e, soprattutto, sublime.

Il sistema del codice Ratzinger è, quindi, assolutamente perfetto per selezionare, scremare un “esercito” di cattolici veri e in gamba e di laici intellettualmente onesti. Infatti, per approcciarsi alla questione, sono indispensabili alcune qualità umane, intellettuali e di cuore.

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  1. Il buon senso logico: chiunque capisce che se Benedetto ripete da nove anni “il papa è uno solo”, ma non spiega mai quale, c’è qualcosa sotto. Tutto il codice è intessuto grazie alla Logica.
  1. L’intuito: non occorre essere particolarmente colti o intelligenti per cogliere, alla distanza di circa 3 km, che Bergoglio non è e non potrebbe mai essere papa, per le cose che dice e che fa. Quindi, se “il papa è uno solo”, e Benedetto impartisce la sua benedizione apostolica, prerogativa del papa regnante, chi mai sarà questo unico papa?
  1. La fede: il papa è assistito dallo Spirito Santo e, siccome l’ultimo papa sicuro è Benedetto XVI, egli certo non poteva essere stato abbandonato dalla Terza Persona trinitaria in un atto così importante come la Declaratiodel 2013.
  1. L’amore filiale e il rispetto per il papa, Vicario di Cristo: occorre nutrire piena fiducia nel Sommo Pontefice Benedetto XVI per avere la pazienza e la buona volontà di leggere, informarsi e capire i suoi messaggi.
  1. Lo stupore: solo chi ha gli occhi di un bambino, pronti a sgranarsi di fronte a qualcosa di inaspettato, di soprannaturale, ha l’apertura mentale per cogliere questo straordinario evento storico. “Se non tornerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli”…
  1. Il coraggio e la forza: per proclamare una simile verità, dopo averla studiata e capita, c’è bisogno di fegato, soprattutto se si indossa l’abito ecclesiastico, o se si lavora in contesti cattolici. Siano d’esempio Don Minutella e gli altri sacerdoti eroici che si stanno facendo scomunicare e punire in massa per rimanere fedeli al vero papa. Del resto, questa è una guerra antipapale in tutto e per tutto, e bisogna scegliere da che parte stare. Per i credenti, in ballo c’è il destino eterno della propria anima.
  1. La speranza: virtù teologale, essa non lascia che il fedele si abbandoni alla disperazione nel vedere la Chiesa distrutta e una fede millenaria annichilita dalla nuova religione mondialista – e anticristica – del Bergogliesimo
  1. L’amore per gli altri: c’è un miliardo e 285 milione di persone (i cattolici nel mondo) che stanno seguendo inconsapevolmente un pifferaio di Hamelin che ha una spiritualità anni luce lontana dal Cattolicesimo. Chi testimonia la verità fa loro il dono più grande, dato che veritas summa charitas est.
  1. Il patriottismo: vi sembrerà strano, ma l’antipapato bergogliano è un enorme rischio per la sovranità dei paesi occidentali, dato che l’obiettivo dell’antipapa è quello di realizzare una nuova religione mondialista al servizio di una oscura riorganizzazione politica, sociale e antropologica, di matrice massonica, volta a distruggere le identità nazionali.

L’esercito di Papa Benedetto XVI

Si potrebbe continuare ancora a lungo… Diciamo che il modulo per arruolarsi nell’ “esercito” di papa Benedetto è costituito dalla lettura dell’inchiesta, messa gratuitamente a disposizione su ByoBlu, o dall’acquisto del libro “Codice Ratzinger”. Sì: lo scriviamo apposta, in modo che tutti quelli “non idonei all’arruolamento” possano malignare che l’autore stia promuovendo questa campagna per lucrarvi sopra (dopo aver investito gratis circa 800 ore di lavoro per realizzare l’inchiesta). Come insegna Pascal, bisogna lasciare sempre un tanto d’ombra per gli increduli.

Infatti, nell’esercito di papa Benedetto non c’è posto per intelligenze rachitiche, insufficienze toraciche logiche, cuori asfittici, perspicacie paralizzate, spiriti depressi, fedi vulnerate, intuiti imbolsiti, o per chiunque si voglia imboscare accampando scuse del tipo “tengo famiglia”, “è solo un’ipotesi”, “chi siamo noi per giudicare”, “Ratzinger è modernista”, “Cionci ciancia”, “munus e ministerium sono sinonimi”, “sono solo fantasie complottiste”. Tutti costoro sono da considerarsi automaticamente e naturalmente “riformati”.

L’esercito di papa Benedetto non è affatto “inclusivo”, ma meritocratico e auto-selettivo, così come nel Regno dei Cieli entrano solo i buoni e/o i penitenti, in modo del tutto opposto all’eresia dell’Apocatastasi promanata da Bergoglio, meglio nota col seducente nome di “misericordismo”.

Non è un caso che antipapa Francesco abbia modificato il Gloria che prima recitava: “e pace in terra agli uomini di buona volontà”. Ora è diventato: “e pace in terra agli uomini, amati dal Signore”. Siccome tutti gli uomini sono amati dal Signore, la pace di Dio, secondo lui, verrebbe distribuita così, a spaglio, senza merito, come il sei politico di 68ina memoria. Magari fosse: si potrebbe peccare quanto si vuole, impunemente.

Capire Papa Ratzinger

No. Per capire papa Benedetto bisogna essere armati di buona volontà, occorre leggere tutta l’inchiesta, che pure è piuttosto chiara e divulgativa, togliersi tutti i dubbi, fare terra bruciata intorno alla falsa chiesa bergogliana, anche a costo di rinunciare a qualche abitudine, e di discutere con qualche amico. Infine, diffondere la verità, gridarla dai tetti.

Come “uomini di buona volontà”, ne avrete subito un grande senso di pace: la tranquillità di fare il proprio dovere di cattolici (se lo si è), o di cittadini, per tutelare il vostro Paese; scenderà nel vostro animo la certezza che il Vicario ha già risolto tutto; la consapevolezza che Cristo non ha abbandonato il Suo popolo e che “infera non praevalebunt”. Non sarete più scandalizzati e angosciati dalle demolizioni esplosive di Bergoglio perché è tutto invalido, tutto nullo, crollerà presto come qualcosa di edificato sulla sabbia. Vi basterà tagliare i ponti con tutto ciò che è legato al falso papa.

Il Santo Padre Benedetto XVI, sotto l’apparenza di un vecchino mite e fragile, è uno dei più grandi pontefici-guerrieri della storia e ha predisposto un piano escatologico per la purificazione della Chiesa e la salvezza del mondo. Le apparenze ingannano: del resto, tutta la faccenda non è partita con un indifeso neonato in una mangiatoia?

Papa Ratzinger ci ha posto di fronte a un bivio: o con Cristo, o contro Cristo; o con la verità, o con la menzogna, o con la legge, o col deep state; o per l’identità europea, o per il suo annichilimento.

Chi si sente pronto a combattere questa ultima, immensa crociata finale, alzi la mano e faccia un passo avanti.

 

link quotidiano:

https://www.romait.it/come-il-codice-ratzinger-seleziona-lesercito-di-papa-benedetto-xvi.html

 

 
 
 

Benedetto XVI sul Concilio: un fallimento. Il Codice Ratzinger spazza via i travisamenti!

Post n°1294 pubblicato il 04 Luglio 2022 da scricciolo68lbr
 

Benedetto XVI sul Concilio: un fallimento. Il Codice Ratzinger spazza via i travisamenti

Uno dei fenomeni più inspiegabili è il rancore sul Santo Padre Benedetto XVI, il quale, col suo sacrificio, ha salvato la Chiesa ritirandosi in sede impedita senza abdicare 

Uno dei fenomeni più inspiegabili della Magna Quaestio è il rancore che si appunta sul Santo Padre Benedetto XVI, il quale, col suo sacrificio, ha salvato la Chiesa (e il mondo) ritirandosi in sede impedita senza abdicare e quindi scismando le forze massonico-mondialiste coagulate intorno all’antipapa Bergoglio.

Il Papa e l’Antipapa

Sono tanti i tradizionalisti che, dominati dalle emozioni, o dagli interessi, si rifiutano non solo di capire, ma anche di discutere della questione esplicitata nell’inchiesta “Papa e Antipapa” e nel volume “Codice Ratzinger” (ByoBlu).Alcuni di loro hanno fomentato una serie di leggende sul “Ratzinger modernista”, “mezzo complice di Bergoglio”, che ha fatto un “errore sostanziale”, un Benedetto che parla del Concilio con entusiasmo etc.

Attenzione, è vero che il giovane Ratzinger, perito al Concilio, inizialmente ebbe una parentesi progressista, dalla quale però si discostò decenni fa, con pubblica ammenda, dopo l’incontro con “il grande teologo” (sua definizione) Hans Urs von Balthasar. Questi era il nemico n. 1 del gesuita Karl Rahner, le cui tesi trionfarono durante il Concilio e che tagliò fuori il teologo svizzero rivale dalla partecipazione, peraltro attribuendogli in modo del tutto abusivo la famosa frase “l’inferno esiste, ma è vuoto”. Leggete qui. (Bisogna ricordare che il primo a sfatare questo mito su von Balthasar è stato il teologo don Alessandro Minutella).

Quindi non si capisce come Benedetto XVI possa essere pro-Concilio se il suo teologo prediletto è von Balthasar, l’”arcinemico” di Rahner. Mah?

Vuoi la tua pubblicità qui?Benedetto XVI non è pro-concilio

Tanto per darvi un’idea del livello di travisamento del pensiero ratzingeriano proveniente da certo tradizionalismo, vi basti pensare che si è accusato Benedetto XVI di strizzare l’occhio al Nuovo ordine mondiale, il noto, oscuro disegno massonico-mondialista. Sapete quando? Nel discorso Urbi et orbi di Natale 2005, in questa frase: “Uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prender per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di Lui! La forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un nuovo ordine mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici”.

Ora, secondo voi, Benedetto si riferiva al Nuovo ordine mondiale massonico, caro a Bergoglio (leggasi intervista del 15 marzo 2021 a La Stampa), oppure alla conversione del mondo sotto l’egida di Cristo, con l’uomo che prende per mano il Bambino di Betlemme? Vedete voi.

Allo stesso periodo appartiene, poi, il famoso discorso sull’ “ermeneutica della continuità” che, nuovamente, è stato travisato dagli ultra-conservatori cattolici come uno sdoganamento in blocco del Concilio. I tradizionalisti credono che dopo il Vaticano II, il cattolicesimo sia praticamente finito e quindi sono per un’interpretazione di discontinuità. I modernisti pure, paradossalmente, dato che pensano che il Concilio abbia tagliato definitivamente i ponti col passato.

La storia della Chiesa prosegue

Papa Ratzinger afferma, invece, che la storia della Chiesa prosegue, con continuità, fra alti e bassi, e una buona intenzione animava il Concilio, cioè quella di fare i conti con la contemporaneità senza tradire assolutamente il deposito della fede. Ecco cosa disse papa Benedetto in quel famoso discorso“Ovunque questa interpretazione è stata l’orientamento che ha guidato la recezione del Concilio è cresciuta una nuova vita e sono maturati frutti nuovi”.

Ovvero, solo laddove è stata accolta questa buona intenzione (fedeltà + dinamica) ci sono stati buoni frutti.

Ma leggete come prosegue: “Quarant’anni dopo il Concilio possiamo rilevare che il positivo è più grande e più vivo di quanto non potesse apparire nell’agitazione degli anni intorno al 1968”. Capite? Il termine di paragone di questo “positivo” non è, quindi, assoluto, ma solo relativamente ai disastri che si prefiguravano con le più pessimistiche preoccupazioni nel ’68.

E ancora: “Oggi vediamo che il seme buono, pur sviluppandosi lentamente, tuttavia cresce, e cresce così anche la nostra profonda gratitudine per l’opera svolta dal Concilio”. Questa gratitudine, di per sé non comporta l’ammissione del fatto che il Concilio sia stata una pagina vincente e positiva. Soprattutto in ottica cristiana, anche una vicenda fallimentare, o di sofferenza può portare buoni frutti partendo da un buon seme. Ad esempio, S. Ignazio di Loyola, che si convertì dopo essere stato ferito in battaglia, avrebbe potuto essere grato a quella palla di cannone che gli fracassò la gamba perché senza essere stato costretto a letto per molto tempo egli non avrebbe potuto convertirsi, con pie letture, e diventare un grande santo.

L’ammutinamento della Curia verso Benedetto XVI

Così, in questo discorso, Joseph Ratzinger, appena divenuto papa, riuscì a dire la verità lasciando che i nemici modernisti si appagassero di quelle parole, interpretandole a modo loro. Il reale discorso di Benedetto XVI, in sintesi, è invece questo: alcune intenzioni del Concilio erano buone, solo laddove sono state recepite hanno dato frutti migliori di quanto poteva pessimisticamente sembrare nel ’68. Il cammino della Chiesa prosegue anche attraverso pagine positive o negative e quindi non c’è discontinuità tra una fase prima o dopo il Concilio.

Ma la dimostrazione di quanto affermiamo compare sette anni dopo, l’11 ottobre 2012, quando ormai l’ammutinamento della Curia era diventato endemico, tanto che di lì a pochi mesi avrebbe costretto papa Ratzinger all’autoesilio in sede impedita. Benedetto XVI fu molto più esplicito, ma in pochi hanno colto. Ecco come si rivolse ai partecipanti della Fiaccolata dell’Azione cattolica:

Cinquant’anni fa, in questo giorno, anche io sono stato qui in Piazza, con lo sguardo verso questa finestra, dove si è affacciato il buon Papa, il Beato Papa Giovanni e ha parlato a noi con parole indimenticabili, parole piene di poesia, di bontà, parole del cuore. Eravamo felici – direi – e pieni di entusiasmo. Il grande Concilio Ecumenico era inaugurato; eravamo sicuri che doveva venire una nuova primavera della Chiesa, una nuova Pentecoste, con una nuova presenza forte della grazia liberatrice del Vangelo. 

Anche oggi siamo felici, portiamo gioia nel nostro cuore, ma direi una gioia forse più sobria, una gioia umile. In questi cinquant’anni abbiamo imparato ed esperito che il peccato originale esiste e si traduce, sempre di nuovo, in peccati personali, che possono anche divenire strutture del peccato. Abbiamo visto che nel campo del Signore c’è sempre anche la zizzania. E che nella rete di Pietro si trovano anche pesci cattivi. Abbiamo visto che la fragilità umana è presente anche nella Chiesa, che la nave della Chiesa sta navigando anche con vento contrario, con tempeste che minacciano la nave e qualche volta abbiamo pensato: «il Signore dorme e ci ha dimenticato”.

Il “Codice Ratzinger”

Avete capito? Ai tempi del Concilio eravamo tutti felici ed entusiasti, ma da allora, da 50 anni, i risultati sono stati disastrosi, tanto che si è visto quanto il peccato originale si possa tradurre in strutture del peccato: zizzania, pesci cattivi, tempeste, vento contrario… Ogni entusiasmo dai tempi del Concilio oggi è spento, si è ridotto a una gioia umile, penitenziale.

Se Benedetto XVI pensasse che il Concilio è stato una grande pagina, interamente positiva per la Chiesa, come avrebbe mai potuto pronunciare quelle parole così meste e dolorose?

Eppure, proseguiva il papa: “Cristo vive, è con noi anche oggi, e possiamo essere felici anche oggi perché la sua bontà non si spegne; è forte anche oggi!”. Nonostante il disastro, Benedetto XVI ha salvato la barca di Pietro con il piano antiusurpazione di cui ormai già sapete tutto e che condurrà la vera Chiesa alla vittoria finale e allo scisma purificatorio.

Ora, una cosa che ancora non colgono i tradizional-sedevacantisti che, con la loro ostinazione, ci regaleranno il prossimo antipapa accettando un falso conclave con 95 non-cardinali di nomina bergogliana, è che Benedetto XVI non aveva il potere di un sovrano assoluto, e soprattutto non era affatto obbedito, fin dall’inizio del suo pontificato. Egli si trovava dunque a dover dire la verità, in modo profondo ed essenziale, lasciando che i modernisti suoi nemici capissero fischi per fiaschi. E’ quello che abbiamo definito “proto-Codice Ratzinger”, ovvero un sistema di comunicazione che ha consentito al card. Ratzinger, poi Benedetto XVI, di dire la verità sopravvivendo fra i lupi e facendoli “contenti e canzonati”.

Questo, tuttavia, non gli ha evitato le ire dei più tetragoni tradizionalisti che oggi, infatti, senza capire niente, infieriscono sul Vicario di Cristo giuridicamente prigioniero e sofferente.

Se non si comprende la sede impedita e il Codice Ratzinger resteranno in piedi degli atroci equivoci, con disastrose conseguenze per la Chiesa e per il mondo.

Link quotidiano:

https://www.romait.it/benedetto-xvi-sul-concilio-un-fallimento-il-codice-ratzinger-spazza-via-i-travisamenti.html

 

 
 
 

A qualcuno piace solo la Russia!

Post n°1293 pubblicato il 04 Luglio 2022 da scricciolo68lbr
 

Esistono attualmente 56 conflitti nel mondo, ma a qualcuno interessa solo quello dove si può combattere una guerra “per procura” contro il nemico russo!

Ucraina, Von der Leyen: Kiev deve vincere la guerra e Putin fallire.

L’Ucraina deve vincere questa guerra. E l’aggressione di Putin deve essere un fallimento strategico. Faremo tutto il possibile per aiutare gli ucraini a prevalere e riprendere il futuro nelle loro mani. Per la prima volta nella nostra storia, l’Unione europea fornisce aiuti militari a un paese sotto attacco. Stiamo mobilitando il nostro pieno potere economico”.

Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso al Forum economico di Davos, rispondendo alle sollecitazioni di Zelensky. “Le nostre sanzioni e l’auto-sanzione da parte delle stesse aziende stanno prosciugando l’economia russa e la macchina da guerra del Cremlino. I nostri Stati membri si prendono cura di sei milioni di rifugiati ucraini e otto milioni di sfollati interni. E parallelamente, l’Ucraina ha bisogno di un sostegno diretto al bilancio ora per mantenere l’economia in funzione”, ha aggiunto.

Ci sarà mai un posto per la Russia? "Se torna alla democrazia, allo stato di diritto, al rispetto dell'ordine internazionale, la risposta è sì. La Russia è un nostro vicino, con la Russia condividiamo la storia", ha detto la presidente della Commissione Ue, rispondendo al direttore del Forum economico di Davos, Klaus Schwab. "La nostra opposizione alla brutale invasione è l'opposizione alla leadership di Mosca. I russi devono decidere il loro futuro", ha aggiunto.

“Pensioni, stipendi, servizi di base. Abbiamo proposto oltre 10 miliardi di euro di assistenza macrofinanziaria, il più grande pacchetto di assistenza macrofinanziaria mai concepito dall’Unione europea per un paese terzo. Anche altri Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, stanno facendo del loro meglio. Si tratta di un’operazione di soccorso economico senza precedenti nella storia recente”, ha evidenziato von der Leyen.

Svezia e Finlandia parteciperanno al vertice Nato di Madrid a fine giugno. Lo ha detto il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez nel suo intervento al Forum economico mondiale. "Daremo il benvenuto ai nuovi Paesi" che intendono aderire al Patto nord atlantico, ha detto Sanchez.

 

link quotidiano:

https://www.italiaoggi.it/news/ucraina-von-der-leyen-kiev-deve-vincere-la-guerra-e-putin-fallire-202205241204313183

 
 
 

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le parole ti cambiano
le parole confortano.
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