Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi del 25/05/2023

TINA TURNER SIMPLY THE BEST…

Post n°1521 pubblicato il 25 Maggio 2023 da scricciolo68lbr
 

Per tutti gli anni Sessanta e Settanta è stata una delle grandi signore del rhythm and blues, titolo che non si acquisisce: ci nasci, perché hai il Sud nelle vene e un prodigio al posto dell’apparato fonatorio. Negli Ottanta è diventata la regina del pop, lavorando sodo su un repertorio easy listening di qualità ed esibizioni che ti lasciavano sbalordito. Tina Turner, morta a 83 anni nella sua casa sulle rive del Lago di Zurigo, è la donna che visse due volte della popular music americana, un fenomeno da 200 milioni di dischi venduti in giro per il mondo. E, accanto a tutte queste cose, è stata pure icona femminista.

Sulla sua vita ci potrebbero fare un film, se non fosse che ce l’hanno già fatto: Tina - What’s Love Got to Do with It di Brian Gibson (1993). Una storia di riscatto dalla miseria attraverso il talento, affermazione dei diritti femminili, caduta, rinascita, con una domanda non troppo retorica sullo sfondo: che cosa c’entra l’amore con tutto questo?

Dal coro Gospel al matrimonio con Ike

Nata nel Tennesse con il nome di Anna Mae Bullock, era figlia di un pastore battista, destino comune a quello di numerose altre signore del rhythm and blues. A dieci anni era già reginetta del coro gospel di Nutbush, poi succede che mamma e papà si separano e lei e la sorella si trasferiscono a St. Louis. È qui che, ancora 17enne, incontra Ike Turner, idoletto locale r’n’b che era sempre lì lì per sfondare senza riuscirci mai. Ne nasce una storia d’amore travolgente e una carriera - quella del duo Ike & Tina Turner - che superava i confini dei circuiti black music per andarsi a prendere il pubblico mainstream bianco. Gli anni Sessanta e Settanta sono contrassegnati da successi come A fool in love (1960), River Deep - Mountain High (1966), la cover soul di Proud Mary dei Creedence Clearwater Revival (1970) o ancora Nutbush City Limits (1973).

Il divorzio e la rinascita

Una storia d’amore che diventa subito un matrimonio, che diventa presto triste vicenda di sopraffazione, manipolazione e violenze domestiche. Perché Ike è il padre padrone che possiede e gestisce carriera e vita privata di Tina, perché il matrimonio tra Ike e Tina è sì un brand, ma anche una gabbia che alla cantante - indubbiamente la più dotata musicalmente tra i due - starà sempre più stretta. Nello sguardo dei figli, quella piccola grande donna nera del Sud troverà il coraggio di lasciare il marito e ricominciare da zero.

Perché la richiesta divorzio, datata 27 luglio 1976, è una fine ma anche un inizio. Perché Tina, dalla corte di Los Angeles, otterrà poco ma anche tanto: la possibilità di conservare il cognome Turner che fino a quel momento ne aveva accompagnato la carriera. E qui di carriera ne partirà una nuova, con singoli di successo come la stessa What’s Love Got to Do with It (1984), ma anche l’album Foreign Affair (1989), contenente hit memorabili come Steamy WindowsLook Me in the Heart e soprattutto The Best. Una carriera che è anche cinematografica, perché Tina, che nel 1975 aveva già vestito i panni della Acid Queen degli Who nel film di Ken Russell tratto dall’opera rock Tommy, dieci anni più tardi è la regina post-apocalittica di Mad Max. E cantando sentenzia: «We don’t need another hero». I suoi show di quel periodo, tra effetti speciali e robusti corpi di ballo dispiegati, sono le prime, mastodontiche produzioni live che da quel momento in poi caratterizzeranno la black music al femminile (vedi alle voci Beyoncé e Rihanna).

Il ritiro in Svizzera

Ha vissuto intensamente, Tina, tra sofferenze indicibili come quella di vedere i figli morire prima di lei, e successi (i 12 Grammy vinti, l’introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2021) che potrebbero riempirne addirittura tre di carriere. Dagli anni Novanta si era ritirata in Svizzera, acquisendo anche la nazionalità svizzera. Due anni fa aveva rilevato la sontuosa villa sul lago di Zurigo per 76 milioni di dollari. Gran parte di quella cifra arrivava dalla vendita dei diritti d’autore sul suo songbook a Bmg che le aveva fruttato 50 milioni di dollari. I soldi non le mancavano: secondo le stime, lascia dietro di sé un patrimonio da 250 milioni di dollari. Ma i soldi, per una come lei, valevano il giusto. «A volte bisogna lasciar andare via tutto, spurgarsi», diceva. «Se non siete soddisfatti di qualcosa... qualsiasi cosa vi butti giù, liberatevene. Perché scoprirete che quando siete liberi, la vostra vera creatività, il vostro vero io viene fuori». Solo così si rinasce.

 
 
 

ANCHE L’ANNUNZIATA LASCIA LA RAI

Post n°1520 pubblicato il 25 Maggio 2023 da scricciolo68lbr
 

Un'altra splendida notizia. Dopo quella dei giorni scorsi, dell'abbandono di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto di mamma RAI. oggi un'altra bellissima notizia: anche Lucia Annunziata lascia la rete televisiva pubblica. ERA ORA...

Lucia Annunziata si è dimessa dalla Rai. Lo ha annunciato la stessa giornalista e conduttrice tramite una lettera inviata ai vertici dell'azienda precisando di non condividere "nulla dell'operato dell'attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell'intervento sulla Rai". Annunziata all'inizio della missiva ha definito le sue dimissioni "irrevocabili".

"Non ci sono le condizioni per una collaborazione"

La giornalista ha specificato di essere arrivata alla decisione delle dimissioni "senza nessuna lamentela personale: giudicherete voi, ora che ne avete la responsabilità, il lavoro che ho fatto in questi anni". Nel passaggio della lettera in cui si parla delle modalità dell'intervento sulla Rai, la giornalista ha sottolineato che "riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell'azienda che vi apprestare a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione dunque". Annunziata ha poi chiarito che "d'altra parte non intendo avviarmi sulla strada di una permanente conflittualità interna sul lavoro", augurandosi che "queste righe vengano accolte con la stessa serietà da parte vostra. In attesa di indicazioni su se e come concludere la stagione in corso (sul calendario è fine giugno), vi auguro buon lavoro".

 
 
 

CI HA LASCIATO MARIA GIOVANNA MAGLIE

Post n°1519 pubblicato il 25 Maggio 2023 da scricciolo68lbr
 

Ieri ci ha lasciato una grande giornalista. Ultimo saluto a Maria Giovanna Maglie, anche saggista e opinionista, nata a Venezia nel 1952. L'annuncio su Twitter dell'amica Francesca Chaouqui: "Ha lottato fino alla fine come sempre. Adesso è in pace".

La Maglie, 70 anni compiuti nell'agosto scorso, e malata da tempo, è morta ieri mattina (24 maggio 2023) a Roma, all'ospedale San Camillo Forlanini. Nei mesi scorsi Maria Giovanna era stata operata al cuore per un aneurisma all'aorta, ma all'intervento erano seguite delle complicazioni post operatorie che le avevano causato una forte anemia, prolungando la degenza in ospedale, segnata però da ulteriori problemi di salute. 

"Era andata in ospedale mesi fa per una chirurgia cardiaca, aveva un problema valvolare. Aveva superato  l'operazione, ma non era stato possibile richiudere lo sterno e si erano create delle complicanze. Ha vissuto 8 mesi in ospedale, un duro calvario, povera donna; stanotte il piede ha cominciato a scurirsi, ha avuto una complicanza venosa ed è stata portata al San Camillo. Lì, hanno riscontrato una dilatazione delle pupille non normale e temevano danni neurologici. Mentre erano in attesa di fare la tac ci hanno chiamato. Mentre eravamo là, tre minuti prima che morisse ci hanno fatto  entrare, poi è spirata". A raccontare all'agenzia Adnkronos gli ultimi momenti di vita di Maria Giovanna Maglie è stata proprio Francesca Chaouqui, legata alla Maglie da un'amicizia profonda.

In una delle sue molteplici biografie, viene ricordato il suo percorso professionale nel giornalismo e nella comunicazione: dagli esordi, nel 1979 giornalista al quotidiano l'Unità, che lascia anni dopo per divergenze ideologiche con il Pci, all'assunzione in Rai nel 1989.

Cronista affermata, nel 1990, allo scoppio della prima guerra del Golfo, fu inviata in Medio Oriente per il Tg2. Divenne poi corrispondente da New York fino al 1993. 

Successivamente ha collaborato con diverse testate, Il GiornaleIl FoglioRadio Radicale, e Radio24. Dal 2015  diventa editorialista di politica statunitense per il sito Dagospia. Ha scritto diversi libri, (uno sulla scomparsa di Emanuele Orlandi), tra i quali la biografia di Oriana Fallaci e alcuni saggi su argomenti di politica internazionale.

Il cordoglio della politica e delle istituzioni

"Addio a Maria Giovanna Maglie.Forte, intelligente, combattiva, una professionista seria esempre pronta al confronto. Ci mancherà. Le mie più sincere condoglianze a tutti i suoi cari", scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social, pubblicando una foto.

"Buon viaggio Maria Giovanna, amica dalla voce forte e originale, oratrice appassionata, giornalista e intellettuale raffinata, soprattutto donna coraggiosa, indipendente e libera. L’Italia aveva ancora tanto bisogno di te, ci mancherai amica mia". Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini saluta Maria Giovanna Maglie.

"Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa di Maria Giovanna Maglie. Cronista e scrittrice talentuosa e appassionata, la sua prematura scomparsa rappresenta una grande perdita per il giornalismo italiano. Alla famiglia giungano le espressioni delle più sentite condoglianze", dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

"Una preghiera per Maria Giovanna Maglie. Riposi in pace", scrive su Twitter il cordoglio del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

"Con Maria Giovanna Maglie ho perso una cara amica, con cui abbiamo condiviso sogni, battaglie e idee. Fin dal primo momento in cui ci siamo incontrati è nata un'amicizia bella e sincera che non dimenticherò mai", commenta il giornalista e scrittore Alberto Samonà, membro del consiglio di amministrazione del Parco archeologico del Colosseo. "E oggi l'Italia ha perso una grande giornalista, che non ha mai avuto paura di esprimere le proprie opinioni, anche e soprattutto quelle controcorrente. Mancheranno le tue frasi taglienti e mai banali. Le tue lucide analisi su fatti e protagonisti della politica italiana e internazionale. Mancheranno le nostre discussioni sui progetti da intraprendere e realizzare. Mancherai tu A Dio Maria Giovanna. Grazie per avermi onorato della tua amicizia".

"'E' con grande dolore che apprendo della dipartita di Maria Giovanna Maglie, donna intelligente e sensibile, giornalista acuta e persona amica. Le mie più sentite condoglianze ai suoi cari'. Così Saverio Romano, Noi Moderati alla Camera dei Deputati.

 
 
 

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     IL TIBET NASCE LIBERO

  LASCIAMO CHE RESTI TALE

                             i

Le parole.

                       I

Le parole contano
dille piano...
tante volte rimangono
fanno male anche se dette per rabbia
si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

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