Ripercorriamo quegli ultimi tragici momenti. Prima di rientrare a Londra, Diana e Dodi Al-Fayed in vacanza in Sardegna, decidono di passare una notte all'Hôtel Ritz, di proprietà della famiglia al-Fayed. I paparazzi però assediano l'albergo così la coppia decide di spostarsi in un appartamento sempre di proprietà di Dodi. Così, poco dopo la mezzanotte, lasciano l'Hotel da un'uscita secondaria ingannando i paparazzi con un auto esca all'ingresso principale. Il capo della sicurezza dell'hotel, Henri Paul, decide lui stesso di accompagnarli fuori dall'hotel e si mette alla guida dell'auto con dentro la coppia e Trevor Rees-Jones, membro della squadra di sicurezza privata della famiglia al-Fayed.
Pensieri e parole...
Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce
NON SONO GLI EVENTI A PORTARE LA FELICITA', MA E' LA FELICITA' A PORTARE EVENTI POSITIVI.
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CI SONO DIVERSI TIPI DI SORRISO. SI PUO' DECIDERE DI SORRIDERE CON GLI OCCHI, CON LA BOCCA O CON IL CUORE. E POI C'E' QUEL SORRISO CHE LI CONTIENE TUTTI.
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Messaggi del 26/06/2024
Lady Diana, il pompiere che la soccorse: «Ecco cosa mi disse». A 27 anni dalla scomparsa di Lady D arriva il primo episodio di una serie in quattro parti intitolata “Investigating Diana: Death In Paris”. Si avvicina la ricorrenza del giorno in cui Lady Diana Spencer, ebbe quell'incredibile incidente a Parigi il 31 agosto 1997. La principessa aveva appena 36 anni quando l’incidente d’auto a Parigi il 31 agosto 1997 uccise lei, l’imprenditore Dodi Al-Fayed e l’autista del veicolo. L’auto si schiantò all’interno del tunnel del Pont de l’Alma nella capitale francese e i servizi di emergenza accorsero sul posto. Uno di loro era il pompiere Xavier Gourmelon, che quando vide Lady Diana, era per lui la prima volta, dato che non aveva nessuna idea di chi fosse. Non immaginava che la “donna bionda” seduta nella parte posteriore dell’auto, fosse gravemente ferita, poiché aveva gli occhi aperti ed era cosciente. Xavier Gourmelon che ha fatto il pompiere a Parigi per 22 anni prima di tornare nella sua terra d'origine, la Bretagna, è stato sentito da chi ha svolto le indagini subito dopo l'incidente come persona informata dei fatti. Poi il silenzio, la discrezione, la voglia di lasciarsi alle spalle quell'uscita così normale ma altrettanto speciale. "È stato un incidente come un altro - dice Xavier - Il nostro intervento come vigili del fuoco è stato come da prassi, ma è diventato eccezionale per la persona coinvolta", Lady D appunto. Passano 20 anni e il vigile del fuoco, l'ultima persona che ha visto Diana viva, lascia il comando di Parigi, e parla per la prima volta alla stampa raccontando quello che è successo davvero quella notte sotto il tunnel dell'Alama. Come riportato dal tabloid thesun.co.uk, Xavier Gourmelon racconta al mondo quali sono state le ultime parole di Lady Diana svelando così uno degli ultimi misteri rimasti su quella terribile notte. È stato molto sconvolgente. Ora so che ci sono state gravi lesioni interne - continua il pompiere nel suo racconto - ma l’intero episodio è ancora molto forte nella mia mente. E il ricordo di quella notte rimarrà con me per sempre». Nonostante i migliori sforzi dei medici, Diana fu dichiarata morta alle 4 del mattino ora locale, le 3 del mattino nel Regno Unito, all’ospedale Pitie-Salpétrière di Parigi. Nelle prime ore del 31 agosto la macchina imbocca il tunnel di place de l'Alma e alle 00:23 Henri Paul perde il controllo della vettura e finisce per simpattare contro il tredicesimo pilastro di sostegno del tunnel. Al-Fayed e Paul perdono la vita quasi sul colpo, mentre Diana, a detta dei primi soccoritori, era ancora viva seppur gravemente ferita. Rimossa dall'auto, la principessa subisce un arresto cardiaco ma grazie a una tempestiva rianimazione del pompiere che la soccorse, il suo cuore miracolosamente riprende a battere. Trasferita all'ospedale Pitié-Salpêtrière alle 2:06, per le troppe ferite esalò l'ultimo respiro alle 4 del mattino. La guardia del corpo viene sottoposta a un intervento di 10 ore che gli permette di salvarsi, ma dell'incidente non ricorda più nulla. Proprio l'amnesia di Trevor Rees-Jones, portò negli anni successivi, all'elaborazione di numerose teorie del complotto. Mohamed Al-Fayed, padre di Dodi, fu colui che meno credette alla storia dell'incidente e dello stato d'ebbrezza di Paul che sarebbe stata la causa dell'incidente. L'unica cosa che la guardia del corpo ricorda dell'incidente è una grossa motocicletta accanto alla vettura poco prima dello schianto. Una teoria sostiene che l'autista sia stato abbagliato con un laser dai servizi segreti, causa questa della perdita di controllo dell'auto. Alcuni ancora sostengono che la principessa triste fosse rimasta incinta di Dodi Al-Fayed e un fratellasto dell'erede al trono di origini arabe non sarebbe stato contemplato dalla famiglia reale. Secondo questa toeria il mandante sarebbe da cercare nella figura del principe Filippo di Edimburgo, morto a sua volta poco più di un anno fa. Alcuni mesi prima del tragico incidente, Lady D avrebbe confidato al suo avvocato Victor Mishcon che «qualcuno voleva inscenare un incidente d'auto in cui o sarebbe morta, o sarebbe rimasta gravemente ferita». |
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