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Messaggi del 05/07/2024

QUANDO ZIELINSKY INCONTRÒ CHABAD LUBAVITCH.

Post n°1876 pubblicato il 05 Luglio 2024 da scricciolo68lbr
 

Articolo tratto dal sito Infopal.

FONTE:

https://www.infopal.it/zelensky-riceve-i-rabbini-del-movimento-chabad-lubavitch-chi-sono/

 

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Zelensky riceve i rabbini del Movimento Chabad Lubavitch. Chi sono?

Di Lorenzo Poli. In questo ultimo anno e mezzo di guerra in Ucraina si è sempre più palesato come essere antisemiti ed essere anti-sionisti sia completamente l’opposto. A dare l’ennesima prova di questa differenza è stato il presidente ucraino Zelensky che, nonostante appoggi dichiaratamente organizzazioni neonaziste antiebraiche che si ispirano allo sterminatore d’ebrei Stephan Bandera e che hanno commesso razzie verso gli ebrei ucraini, è un grande e convinto sostenitore di Israele, delle sue politiche repressive, coloniali, d’apartheid e razziste a tal punto da chiedere anche aiuto politico e sostegno militare, per quanto quest’ultimo non sia arrivato.

Non è un caso che il 60% degli ucraini affermi di sentirsi solidale con gli israeliani quando vengono attaccati dai palestinesi – secondo quanto rivelato da un sondaggio dell’Istituto di Sociologia di Kiev su richiesta dell’ambasciata israeliana in Ucraina –, che il 53% degli ucraini creda che Israele sia un alleato; che il 53% degli ucraini ritenga che Israele e Ucraina siano simili nella loro resilienza; che il 33% ritenga che i due Paesi siano simili nel loro livello di democrazia; e che il 39% creda che entrambi condividano gli stessi valori morali.

A rinsaldare ancor di più questa convinzione è il suo incontro con i rabbini del Movimento Chabad Lubavitch, destinato a sancire, una volta per tutte, l’alleanza tra la lobby sionista e il regime neonazista di Kiev. Chabad Lubavitch è una delle sette sioniste più potenti al mondo e la tradizionale cerimonia dell’Hannukah a piazza Barberini, nel cuore di Roma, è curata da loro dal 1987. 

La festività ebraica di Chanukkah – detta anche “festa delle luci” o “festa dei lumi” o Hanukkah o Chanukkà -, significa “inaugurazione”o “consacrazione”, ricorda la riconquista del Tempio di Gerusalemme, quando i Maccabei miracolosamente sconfissero il potente esercito Greco-Siriano.

L’anno scorso, la neo-eletta presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipò alla cerimonia di accensione del candelabro che si svolse al Museo Ebraico di Roma alla presenza del Rabbino Capo, Riccardo Di Segni, e della presidente della Comunità Ebraica Ruth Dureghello. 

 

I Lubavitcher sono tra le organizzazioni ai quali ogni presidente del Consiglio porge omaggio ogni qual volta entra a Palazzo Chigi. Perché?

Cosa è il Movimento Chabad Lubavitch?

Il Movimento Chabad Lubavitch è una ramificazione dell’ebraismo chassidico (o chassidismo), quest’ultimo un movimento ebraico di massa nato tra gli ebrei ashkenaziti slavi nel XVIII secolo che si basa sul rinnovamento spirituale dell’ebraismo ortodosso con la popolarizzazione della Kabbalah come un aspetto fondamentale della fede nelle comunità ebraiche povere. Il Movimento Chabad Lubavitch è stato fondato in Bielorussia da Shneur Zalman di Liadi, nel XVIII secolo, come un’interpretazione differente della spiritualità e della filosofia chassidiche. “Chabad” e l’acronimo di Chochmah, Binah, Da’at che significano Saggezza, Comprensione e Conoscenza; e “Lubavitch” da Ljubaviči, la città russa che gli servì da base per più d’un secolo. Praticano quindi funzioni rituali e di preghiera (Nusach Ari) basate sulla Kabbalah di Isaac Luria e adottano la filosofia chassidica del taumaturgo e kabbalista Israel ben Eliezer. A partire dal XX secolo questo Movimento si è trasformato in un’organizzazione imponente, con una propria struttura gerarchica e amministrativa con sede nel quartiere di Crown Heights a Brooklyn, New York.

Chabad-Lubavitch ha avuto sette leader religiosi, chiamati rebbe e gli ultimi si sono distinti per importanza: Yosef Yitzchok Schneersohn, morto nel 1950, e Menachem Mendel Schneerson che succedette a suo suocero, diventando il settimo ed ultimo rebbe del movimento, posizione che ha tenuto fino alla morte nel 1994.

Ufaratzta, trasformazione ortodossa degli ebrei moderati e ebraicizzazione dei non-ebrei per velocizzare l’arrivo del Messiah.

Negli anni 19501951, dopo esser diventato Rebbe e a seguito di un’iniziativa di suo suocero, il sesto rebbe Yosef Yitzchok Schneersohn, Menachem Mendel Schneerson incitò il movimento a continuare l’opera di shlichus, ovvero di “servire da emissari”. Come risultato, i shluchim (“emissari”) di Chabad girano per il mondo con la specifica missione di persuadere gli ebrei non-osservanti (moderati) a diventare ebrei osservanti, ovvero ortodossi. Per farlo, sono arrivati a creare un’enorme struttura di welfare volta ad assistere gli ebrei in tutte le loro necessità religiose ma anche in quelle materiali, spirituali e didattiche. Lo scopo ufficiale è quello di incoraggiare gli ebrei a mantenere la loro identità ebraica e praticare il giudaismo ortodosso.

Il movimento, motivato da Schneerson, ha formato e ordinato migliaia di rabbini, educatori, circoncisori (mohel) che, come prassi vuole, poi vengono accompagnati dalle loro spose in molte località del mondo. 

Usualmente un giovane rabbino Lubavitch e sua moglie, con uno o due figli, si trasferiscono in una nuova sede estera e si adoperano a realizzare la loro missione divulgativa, cercando di portare gli ebrei del posto ad aderire più profondamente all’ebraismo ortodosso incoraggiando anche i non-ebrei ad osservare le Sette Leggi di Noè. In sostanza il loro scopo è rendere più estremisti, ovvero rendere ortodossi gli ebrei ed ebraicizzare i non-ebrei o comunque persuaderli ad avvicinarsi.

Perché tutto questo? Schneerson si sentì profondamente ispirato ad “accelerare la venuta del Messiah” ripetendo che l’arrivo del Messiash sarebbe stato imminente. Nel 1991, dichiarò ai suoi seguaci: “Ho fatto tutto il possibile per far arrivare il Messia, ora passo a voi tale missione; fate tutto ciò che potete per farlo arrivare!” Iniziò quindi una campagna per l’arrivo dell’età messianica tramite “atti di bontà e gentilezza” e alcuni dei suoi seguaci pubblicarono annunci sui mass media, tra i quali uno a tutta pagina sul New York Times, esortando tutti a prepararsi per l’imminente arrivo del Messia con opere di bene. Istruì i suoi seguaci a divenire attivi nel Kiruv con lo scopo di educare gli ebrei non-ortodossi a pratiche ortodosse. Tale approccio venne conosciuto come Ufaratzta (da Genesi 28:14), una parola ebraica che significa “vi spargerete”, per implorare i suoi seguaci a far avvicinare i tempi messianici col diffondere l’osservanza ebraica. Ciò provocò enormi disagi. Il Moshiach, ovvero il messianesimo all’interno dello Chabad, provocò molte controversie e conflitti interni nell’organizzazione religiosa dopo la sua morte, tra cui il culto idolatrico della sua personalità. Schneerson diede istruzioni testamentarie affinché dopo la sua morte venisse nominato come rebbe successore il Rabbi Chaim Yehuda Krinsky, importante personalità del suo movimento e direttore dell’organizzazione Agudas Chasidei Chabad; ma la credenza che Schneerson fosse il Messiah, che ritornerà o che non è mai morto, era ed è molto presente tra i suoi seguaci a tal punto ad ora non è stato nominato alcun successore. Inoltre, le sue interpretazioni teologiche sono ancora causa di forti dibattiti interni e le dispute finanziarie sono state anche centro di controversie dal 1995, come per esempio il controllo del quartier generale di Brooklyn.

Mendel Schneerson e il sostegno alle politiche razziste, militari e colonialiste di Israele contro i palestinesi

Schneerson non visitò mai lo Stato di Israele – dove aveva molti ammiratori – perché secondo lui, stando alle leggi ebraiche, era incerto se una persona che si trovasse in terra d’Israele avesse poi la facoltà di lasciarla. Fu gotha di molti presidenti e politici israeliani come Zalman Shazar, di discendenza Chabad, di cui fu privato consigliere, Menachen Begin, Ariel Sharon, Moshe Katsav e Benjamin Netanyahu e così pure numerose altre personalità meno famose, politici, diplomatici, militari e produttori mass-media. Le sue posizioni politiche erano legate all’estrema destra ultraconservatrice esprimendosi a favore della preghiera nelle scuole, “per la vita” sui temi bioetici, sostenitore dei valori della Torah, oltre al sostegno sionista allo Stato d’Israele. Nelle elezioni che portarono il laburista Yitzhak Shamir al potere, Schneerson esortò pubblicamente i suoi seguaci e i membri del Giudaismo ortodosso alla Knesset a votare contro l’allineamento laburista, attraendo l’attenzione dei media e la pubblicazione di articoli su Time, Newsweek e molti quotidiani e programmi Tv e creando notevoli controversie nella politica israeliana.

Durante la Guerra dei Sei Giorni nel 1967 e quella dello Yom Kippur del 1973, Schneerson pubblicamente esortò l’Israel Defense Forces, l’esercito israeliano, a conquistare Damasco in Siria e il Cairo in Egitto, opponendosi vivamente ai ritiri delle truppe IDF dai territori conquistati e a fare concessioni agli arabi.

Affermava che, nell’ambito della legge ebraica, qualsiasi concessione territoriale da parte di Israele avrebbe messo in pericolo le vite di tutti gli ebrei nella Terra di Israele ed era quindi proibita. Insisteva, inoltre, che persino il discutere della possibilità di tali concessioni dimostrava debolezza, sostenendo che ciò avrebbe incoraggiato attacchi arabi mettendo in pericolo le vite ebraiche.

Spinse i politici israeliani ad approvare le leggi in accordo con i dettami delle leggi religiose ebraiche sulla questione di “Chi è ebreo”[1] e dichiarò che “solo colui che è nato da madre ebrea o convertito al Giudaismo secondo l’Halakhah è ebreo”. Ciò causò forti disagi negli USA a tal punto che alcuni filantropi ebrei americani bloccarono i loro finanziamenti al Movimento dato che, nella maggioranza, erano legati ai movimenti dell’ebraismo riformato e dell’ebraismo conservatore (non meno clementi con i palestinesi). Queste idee poco popolari furono mitigate dai suoi assistenti. Secondo Avrum Erlich: “la questione fu alla fine messa a tacere in modo da proteggere gli interessi finanziari di Chabad. Temi controversi, come compromessi territoriali in Israele che avrebbero potuto impedire a benefattori di donare quei fondi così necessari al movimento, furono spesso temperati, specialmente da …Krinsky.”

Nonostante ciò, negli ambienti del potere americano gode di grande ammirazione. Dopo la morte di Schneerson, la Camera dei Rappresentati degli Stati Uniti propose una mozione — sponsorizzata dai Rappresentanti Chuck SchumerJohn LewisNewt Gingrich, e Jerry Lewis, e da altri 220 membri del Congresso americano — per assegnare in modo postumo a Schneerson la Medaglia d’Oro del Congresso degli Stati Uniti d’America. Il 2 novembre 1994 la mozione fu unanimemente approvata da entrambe le Camere onorando Schneerson per i suoi “straordinari contributi all’educazione mondiale, alla moralità e per le importanti azioni di carità”. Alla cerimonia della Medaglia, il Presidente Bill Clinton disse:

“L’eminenza dello scomparso Rebbe quale guida morale della nostra nazione è stata riconosciuta da tutti i Presidenti a partire da Richard Nixon. Per oltre due decenni il movimento del Rabbi ha compreso oltre 2000 istituzioni educative, sociali e mediche in tutto il mondo. Noi (il Governo degli Stati Uniti) riconosciamo il ruolo profondo che Rabbi Schneerson ha avuto nell’espansione di tali istituzioni”.

Ecco quale è il gioco della doppia morale: immolare un incitatore alla guerra e all’odio contro gli arabi e i palestinesi a “guida morale” da cui prendere esempio, che è la stessa logica del doppio standard internazionale nel mondo dell’informazione e della diplomazia.


[1] Mihu Yehudi?, ?מיהו יהודי è una domanda di base sulla questione dell’identità ebraica. Tale questione ebbe particolare rilevanza nel corso di alcuni famosi casi giuridici in Israele sin dalla fondazione dello stato israeliano nel 1948.

 
 
 

QUANDO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MELONI INCONTRÒ CHABAD LUBAVITCH.

Post n°1875 pubblicato il 05 Luglio 2024 da scricciolo68lbr
 

Chanukkah, quando Giorgia Meloni ‘accese' il candelabro ebraico.Dal 19 al 26 dicembre 2022, si tennero le cerimonie di accensione per la 'Festa delle luci' nelle piazze italiane. A Roma la premier Meloni al Museo Ebraico.


ROMA – Anche gli ebrei festeggiano il Natale. Si chiama Chanukkah, dura otto giorni – nel 2022 si tenne dal 19 al 26 dicembre – e deve la sua origine ad eventi occorsi due secoli prima della nascita di Cristo.  Ogni anno, a più di duemila anni di distanza, il ‘Natale ebraico’ ricorda la riconquista del Tempio di Gerusalemme.

La parola Chanukkah significa “inaugurazione” o “consacrazione”, in memoria dell’inaugurazione del nuovo altare nel Tempio, quando un gruppo di guerrieri Ebrei, i Maccabei, miracolosamente sconfisse il potente esercito Greco-Siriano. Chanukkah (o Hanukkah o Chanukkà) è detta anche “festa delle luci” “festa dei lumi”.  Ogni anno, intorno al periodo di Natale, nel “periodo più buio dell’anno”, si mettono le candele su un candelabro a nove braccia. Il primo giorno si accende una candela più quella centrale, il secondo giorno tre (due più quella centrale), e via così per arrivare a nove. 

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Il giornale dell’ebraismo italiano, Pagine ebraiche, spiegava come si svolge la ricorrenza: “Otto luci per l’identità e la vita. Otto luci contro le tenebre.

Dal tramonto del 19 dicembre molte città italiane si illuminarono nel segno di Chanukkah, la festa ebraica della luce. Numerose le occasioni d’incontro da Nord a Sud del Paese. Come nel caso della tradizionale cerimonia di accensione a piazza Barberini, nel cuore di Roma, a cura del Movimento "Chabad Lubavitch" che la organizza ininterrottamente dal 1987. È stata tutta l’Italia ebraica ad illuminarsi, dentro e fuori le sinagoghe, negli spazi comunitari e nelle piazze, con la presenza attiva di istituzioni e cittadinanza”.

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In occasione della festività ebraica di Chanukka, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipò alla cerimonia di accensione del candelabro che si svolse al Museo Ebraico di Roma alla presenza del Rabbino Capo, Riccardo Di Segni, e della presidente della Comunità Ebraica Ruth Dureghello. La cerimonia si tenne il 19 dicembre alle ore 17.30.

 

Le domande sorgono spontanee: perchè tutto questo prostrarsi della politica nostrana verso il sionismo? Cosa cercò, la Premier Meloni, in quella occasione? Benevolenza? Benedizione (in senso largo) da questo Movimento sionista? E a quale scopo?

 
 
 

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si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

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