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Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi del 05/08/2024

PERCHÈ CI AUGURIAMO IL FALLIMEMTO DI STELLANTIS!

Post n°1889 pubblicato il 05 Agosto 2024 da scricciolo68lbr
 

Lo sappiamo tutti, anche se giornalisti mainstream e giornali asserviti alomloro padrone mentono: il sito web è gestito da Stellantis N.V. (di seguito “Stellantis”). La Sede Legale di Stellantis NV è situata in Amsterdam (Paesi Bassi) e la Sede Operativa Principale in Taurusavenue 1, 2132 LS, Hoofddorp, The Netherlands. Quindi le tasse le paga in Olanda. Quindi? Perchè chiedono soldi e incentivi agli italiani?

Stellantis se la può riccamente andare a prendere nel,posteriore, un bel tronco di pino... Stellantis in questi mesi, infatti è tornata a battere cassa nei confronti dello Stato italiano.

Qualche tempo fa, a Bloomberg, l’amministratore delegato Tavares ha comunicato al governo italiano che, in assenza di sussidi pubblici, il numero di dipendenti degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano subirebbe una drastica riduzione. Non è solo un caso, questo, di mercato del lavoro. Siamo davanti ad un intreccio che comprende la condizione attuale del mercato dell’automotive, le politiche green dell’Unione Europea e le sue conseguenze, ma anche un pizzico di diplomazia tra Francia e Italia.

I due stabilimenti nel mirino dell’ad Tavares – quello di Mirafori e quello di Pomigliano – contano circa quindici mila dipendenti, divisi tra i dieci mila di Mirafiori e i quattro/cinque mila di Pomigliano. Non starò qui a raccontare il declino che ha vissuto la produzione di FIAT - FCA- Stellantis in Italia: chiusure, delocalizzazioni, richieste di sussidi e null’altro.

Di sviluppo e futuro negli ultimi anni se n’è parlato pochissimo.

Tornando all’oggi, quindi, Exor, la holding di partecipazione della famiglia Agnelli, ha messo il governo italiano con le spalle al muro: o arrivano dallo Stato sussidi per sostenere la competitività di Stellantis rispetto agli altri player globali del mercato elettrico oppure verranno licenziati un numero impreciso di lavoratori.

MINACCE, RICATTI... STELLANTIS SEI IL PEGGIO DEL PEGGIO!

Questa vicenda, come detto in apertura, non riguarda solo i mercati dell’automotive, nè del rapporto tra Stellantis e l'Italia. È l’ulteriore dimostrazione della follia che sta dietro alle politiche "green" che hanno invaso le menti dei benpensanti negli ultimi anni.

Un solo dato a riguardo dovrebbe far spalancare gli occhi di tutti: le vetture full eletric immatricolate a gennaio 2024 sono state solamente 2947, vale a dire il 56,6% in meno rispetto a dicembre 2023 e l’11,6% in meno rispetto a gennaio 2023. E un altro dato importante: il 60% del mercato delle auto elettriche è cinese.

Questo ci conferma che le politiche europee in ambito green e delle auto, hanno portato il nostro continente a scontrarsi con un player, quello cinese, che, avendo le materie prime, è avanti anni luce – e lo sarà presumibilmente per sempre – rispetto a noi europei. 

Sta di fatto che la richiesta di soldi pubblici proveniente da Stellantis è IGNOBILE e non sorprende.

Fa impressione l’ammontare di denaro pubblico che negli anni è entrato nelle casse della ex Fiat: stando agli studi di Federcontribuenti, si parla di oltre 200 miliardi di soldi pubblici negli ultimi 37 anni (dati del 2012). E adesso ne chiedono altri?

È comprensibile, quindi, che il Ministro Urso abbia paventato l’ingresso dello Stato nel capitale di Stellantis, dove è già presente la Francia con una partecipazione diretta pari al 6,1%. SE A STELLANTIS NON STA BENE QUESTO DISCORSO, GLI INCENTIVI LI VADA A CHIEDERE A MACRON, COL PIFFERO CHE GLI DA UN SOLO EURO...

Oltre all’Eliseo, i soci francesi sono più forti degli altri. Non ci dovremmo sorprendere, però. Chi ha seguito la nascita di Stellantis, sa bene che non si è trattato di una fusione tra due colossi ma un’acquisizione di FCA da parte di PSA, il gruppo che comprendeva tra le altre marche anche Peugeot. 

Il governo italiano, poche settimane fa, ha comunicato di voler vendere alcune piccole participazioni di ENI e Poste Italiane perchè “bisogna fare cassa”. Entrare in Stellantis significherebbe un esborso di denaro che difficilmente sarebbe sopportabile per i conti pubblici.

È l’ora del coraggio, Presidente Meloni. SAPPIA DIRE NO!!!

E PER QUANTO RIGUARDA STELLANTIS... BUON FALLIMENTO!!!

 
 
 

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Le parole fanno danni invisibili
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