Creato da fra87chicca il 05/06/2008

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My Think You Can't Decode

Post n°200 pubblicato il 11 Settembre 2009 da fra87chicca

Sono state giornate vuote e intense queste.

Avevo i nervi sulla pelle, neanche dentro. Bastava un nulla per farmi scoppiare. Ero una bomba incontrollata.

Ogni cellula del mio corpo urlava. E Filo era il mio bersaglio principale.
Non dico fosse una vittima sacrificale, anzi. Semplicemente sembrava farlo apposta a irritarmi ancora di più del previsto. Per quello che poteva essere poi, mi sono trattenuta parecchio.
Ogni fibra del mio essere amplificava il costante pensiero annidato in testa: io e te non siamo fatti per stare insieme!

E Martedì sera sono scoppiata, tra mio babbo e le lacrime del nervoso fino all'una non ho chiuso occhio. Magari mi ha fatto bene, ma le lacrime non hanno sciolto il nervoso. Semmai l'hanno aumentato, facendomi cogliere un sottile significato: c'è qualcosa che non va.

Qualcosa è, il fatto che siamo diametralmente o completamente opposti? Il fatto che sto rinunciando a tante cose, senza mai farglielo notare, mentre lui non smette mai di dirmi che rompo, che ha voglia di stare da solo, e sopratutto che non è detto che in futuro saremo insieme. Certo, lo dice col sorrisetto sulle labbra. Ma da che mondo e mondo i sorrisetti nascondono sempre un fondo, pesante o leggero di verità.

Poi ieri sera sono andata dalla mia amica. La definisco più parente che amica, i nostri genitori sono amici da quando avevano la nostra età, e abitano vicino a noi. Uno dei loro figli si sposa, e siamo andati a portare il nostro regalo. E c'era lui. Il nipote della nostra Lilli.

Anche Rambino è ormai vecchiotto, come lei, fatica a camminare, ha un velo sugli occhi, indice di una cecità ormai prossima. Ma erano questi che mi hanno colpito.
La Lilli ai suoi tempi aveva uno sguardo dolce, il più espressivo mai visto in un cane, ce lo dicevano tutti. E non sono andati persi. Rambino li ha ereditati.
E mi cercava.
Voleva tante coccole, veniva da me come se mi conoscesse da una vita. Veniva da me come se leggesse quell'invisibile legame che ci ha tenuti, e ci tiene ancora uniti.

Non è che questo mi ha calmato. Ma certamente ha portato via una piccola parte di dolore che ancora mi attanagliava il petto.

Oggi sto meglio, per un verso. Per l'altro non è migliorato.
Filo non si rende conto del male che mi fa con tante e poche parole, date al vento come caramelle per i bambini. Non si rende conto che se lamento sempre le stesse cose, vuol dire che non si sta impegnando per risolverle.

L'ho fatto adagiare sugli allori? Gli ho dato troppo? O gli ho dato troppo poco per farlo indietreggiare ogni volta?

Perchè io mi lamento, e lui dice sempre che nonostante le diversità sta bene? Non ci ha mai pensato, ma non potrebbe semplicemente essere il fatto che io gli vado incontro strisciando anche, più di quanto non faccia lui?

Non so più cosa pensare. O meglio. Ho un pensiero in testa, che non posso comunicargli, perchè so già come ne reagirebbe. So che si tirerebbe completamente indietro, salirebbe sulla macchina e non abbasserebbe neppure il finestrino per salutarmi:

In questo rapporto, non sto più bene.
C'è qualcosa che non va.

 

 
 
 
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