TERRA

hai un sangue, un respiro. Vivi su questa terra. Ne conosci i sapori, le stagioni, i risvegli, hai giocato nel sole....sei radice feroce, sei la terra che aspetta (Pavese)

 

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Cara Adele...

Post n°364 pubblicato il 03 Ottobre 2010 da unlumedaunnume

Un fagotto arravugliato sotto un lenzuolo bianco, una luce gelida, una bottiglia di sbobba biancastra  collegata a un filo..... e un suono roco, un verso di animale in gabbia da tempo, un verso incomprensibile...

Si avvicinò il prete e disse: "ma è tutto bagnato, la mano è gelida..." e un senso di repulsione di schifo mi attraverò. Ti ho conosciuta così, all'ospedale, in quell'angolo buio di una stanza a tre, mentre tuo figlio era uscito a mangiare e tu lo chiamavi come una matta... sudando e stremandoti... per questo il prete.... Non vedevo nè la faccia nè altro, solo quel verso:"Luciano... m'aiuti?, Luciano dammi da bere, Luciano voglio mangiare...Luciano...Luciano..." Quando è tornato, Luciano ti ha cambiato, accarezzato, spiegato che non puoi più sgridato perchè ti mancava il fiato... lisciato i capelli e alla fine addormentato dandoti due gocce d'acqua, infischiandosene delle regole, due gocce soltanto...
La mattina dopo, dopo il giro delle infermiere, rientro nella stanza e eccoti, ecco il tuo viso, la scucchietta da strega come le vecchie senza denti, la testa bianchissima e due occchi azzurri e vivi, due occhi  che vedono tutto intorno e se ti muovi chiamano e reclamano aiuto.... "m'aiuti?" il solito verso roco,

"fammi bere"
"non puoi"
"perché?"
"ti hanno messo il sondino, mangi e bevi da lì"
"un pezzetto di pane"
"non si può"
"perchè?"
"Luciano..."
La storia si ripete all'infinito, a cena Luciano torna a casa, la assiste da quindici giorni in ospedale, la lascia solo all'ora di cena, mezz'ora, torna a casa e alle 10,30 rieccolo
Quella sera tu chiami, io mi avvicino per convincerti, per calmarti, "E' andato a cena, torna tra poco", "sicuro?" "Certo Adele, non ti preoccupare"
Mormora:"Ci ho paura" e il cuore mi si strugge. La accarezzo le metto la mano sul braccio, comincio a cullarla, gli occhi le vanno giù, le dico"dormi che il tempo ti passa prima" "mi aiuti?" "si, a che ti aiuto?" "A tira' avanti"
Questa straziante tenerezza è il mio ricordo di te, bella come poche donne al mondo, dolce , in quelle richieste più che giustificate, in quelle domande insistenti perchè ti avevano reso innaturale la morte...
E cullandoti ti ho detto: "Di' l'Angelo di Dio che ti protegge e la paura ti passa. Ci credi" E tu convita"Si" e giù tutta la preghierina d'un fiato, lasciandoti cullare e convincere. Ti addormentavi lottando col sonno per paura che mi allontanassi, e allora "sto qui Adele, ti voglio bene" "Pure io"
Pochi giorni.. ma pieni, ci hai strappato sorrisi di tenerezza, ti abbiamo nominato ogni sera  con Enrica, "chissà che fa  Adele". Stamattina è arrivata e mi ha detto "E' morta, lo sai? Ho pensato subito a te"

Addio, testina bianca, occhi azzurri, fagottino di ossa, dolcissima Adele

 
 
 
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Data di creazione: 01/02/2006
 

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