Storia di un Orso
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Nodens in Lovecraft: Alla Ricerca del Misterioso Kadath
Alla Ricerca del Misterioso Kadath è un romanzo breve che si distacca abbastanza dai canoni che hanno reso famoso Lovecraft.
Si tratta, più che di un’opera horror, piuttosto di un’opera fantasy colorata di tinte horror qua e là, ma è sostanzialmente una favola epica, ispirata al mondo di miti e sogni dell’infanzia e dell’adolescenza di Lovecraft.
Un critico una volta ha detto che è stato il suo commiato dal mondo delle favole e dei sogni, prima di abbandonarlo definitivamente per gli incubi cosmico-occultistici, a metà strada fra il racconto di fantascienza o di fantarcheologia e l’horror occultistico e magico, che tanto gli hanno valso il successo nel mondo contemporaneo.
In Alla Ricerca del Misterioso Kadath appare tutto l’amore di Lovecraft per l’antichità classica e i miti sugli antichi Dei dell’Olimpo, per la mitologia celtico-britannica, per le favole de Le Mille e Una Notte e l’intramontabile mito di Irem “dalle cento torri”, città mitica del Deserto d’Arabia, che tra l’altro è stata scoperta di recente con l’aiuto delle fotografie satellitari.
Quest’opera merita un’analisi a parte, che svilupperò in ulteriori post.
Qui basti ricordare che nel romanzo si allude ripetutamente a Nodens, il Dio dell’Abisso.
Egli non compare mai, ma sembra proteggere in certo modo il viaggio del protagonista, il sognatore Randolph Carter, un uomo che rappresenta lo stesso Lovecraft, impegnato ad attraversare la Terra dei Sogni per trovare una città favolosa da lui sognata.
Gli Dei di Lovecraft, che siano totalmente immaginari come Yog-Sothoth, Cthulhu, Azathoth o Nyarlathotep, o realmente esistenti nelle tradizioni antiche come Nodens e Dagon, non sono necessariamente negativi e malvagi. Sostanzialmente, c’è sempre qualcosa di ambiguo in loro, come mostra il fatto che di loro si parla più che altro per allusioni, mai esplicitamente.
In Machen l’allusività era dovuta alla difficoltà da parte dell’autore di parlare esplicitamente di fatti sessuali, in Lovecraft l’allusività è dovuta al fatto di dover parlare di cose che superano la comprensione e la fantasia umane.
Nodens, in Alla Ricerca del Misterioso Kadath, è Signore dell’Abisso ma anche dei cosiddetti Magri-Notturni, creature nere, oscure, sottili, senza volto, dotate di corna e ali di pipistrello e quindi strettamente imparentati con i diavoli della tradizione cristiana.
In Lovecraft i Magri-Notturni però sono semplicemente creature della notte, apparentemente un poco stupide.
Nodens è il Dio dell’Abisso, ma sembra avulso da ogni intenzione malevola. Non sembra però legato al mare, come nel racconto La Casa Misteriosa lassù nella Nebbia. Sembra essere legato solo al mondo sotterraneo, al buio, agli inferi. Di fatto appare come una sorta di Plutone.
Pare che i Magri-Notturni avessero perseguitato Lovecraft durante i suoi incubi di bambino.
Quando ho saputo questo, non ho potuto fare a meno di considerare la strana somiglianza fra le antiche storie di demoni incubi e succubi, e di fate ed elfi molestatori, che perseguitavano gli esseri umani di notte, magari chiedendogli rapporti sessuali direttamente nei loro letti, oppure comparendo alle finestre, e facendo strani dispetti agli abitatori delle case di campagna, e le storie delle moderne abductions da parte di presunti alieni il cui aspetto e il cui comportamento appare molto simile a queste creature mitiche.
Lovecraft sembra porsi proprio nel momento di passaggio fra le creature demoniache delle società pre-scientifiche, e gli inquietanti visitatori alieni dei miti contemporanei.
Voi direte: dove vuole portare tutto questo discorso? Da nessuna parte: vuole semplicemente essere un ulteriore passo nell’analisi dell’opera di Lovecraft, analisi che occuperà probabilmente decine e decine di post.
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Inviato da: Zurlina80
il 25/10/2018 alle 21:43
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 13/09/2016 alle 13:41
Inviato da: frannicorso
il 26/09/2014 alle 21:54
Inviato da: chiaracarboni90
il 06/06/2011 alle 09:53
Inviato da: Terpetrus
il 17/10/2010 alle 10:51