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Week-end intensivo dedicato al dialogo sonoro.
Che bello!!
Esco da queste giornate sempre più contenta. Arricchita. Consapevole.
E scusate se è poco.
Vi ricordate i miei deliri passati sull'ascolto? Sul musicista come ascoltatore prima che come esecutore?
Oggi abbiamo fatto un passo avanti. Abbiamo imparato che dopo aver ascoltato la persona con cui si dialoga, essere riusciti a sentirci in sintonia, vicini, a rispecchiare "suoi colori", ora si può camminare insieme.
Non lo si guida da nessuna parte. Non si dice. "Ehi! Vieni qui che so io dove bisogna andare".
E' piuttosto un camminare insieme. Anche se magari la meta è solo dentro di noi.
Detto così sembra una cosa astratta, sfuggente e magari un po' esoterica. Ma vi assicuro che avere qualcuno che prima ti comunica - e non a parole che sono buoni tutti - "io sono qui e mi va bene come sei", e poi si fa due passettini con te, accompagnadoti, rispettando il tuo modo di camminare, e magari dandoti solo qualche piccolo spunto, ma uno spunto che gli viene in mente proprio perché ha capito come sei te e ti propone una cosa che fa èparte del tuo modo di essere (come se a me proponessero: "si va a berci una bella cioccolata?" non l'ho proposto io ma è come se l'avessi fatto....).... E' una sensazione bellissima.
Però per dartvi un'idea di come sia una cosa viva (e divertente) lavorare su queste cose.... Vi introduco al primo compito del sabato mattina....
Premetto che quando si arriva a un corso in un posto sperso in una zona semi deserta di Milano, alle 8,40 del sabato mattina, sapendo che si lavorerà fino alle 19.00 di sera, per poi ricominciare alle 9 della mattina dopo.... Anche il corso più bello fallisce un po' nel suscitare grandi entusiasmi nei corsisti (e anche nei docenti).
Eravamo tutti mezzi addormentati, e mezzi pentiti di aver deciso di esserci.
Primo compito... in questo contesto... immaginate l'atmosfera...
Divisi in tre grandi gruppi (ogni gruppo un direttore/coordinatore: indovinate con 3 possibilità su 53 persone di essere scelti chi era uno dei tre?! Già.... Io). Viene distribuito un CD con brani di ogni genere, dal blues al rap, dal rock al gregoriano alla new age.
Ogni gruppone deve scegliere due brani diversi per "energia", carattere, ecc. e riprodurli con gli strumenti che si hanno a disposizione.
Oh santo cielo. Corpo di mille pipe.
Mica è facile... Un paio di ore a disposizione per tirare giù le parti ascoltando i brani da uno stereo rachitico, capire come rendere le sonorità con i nostri strumenti (o le nostre vosi) ed eseguire il tutto.
Il nostro gruppo la prende come una sfida divertente. Scegliamo un brano new age per la parte soft, e Tina Turner "You're simply the best" per la parte più "tosta".
Ora chi mi conosce sa che in genere do l'impressione di essere un tipino tranquillo e posato. Coerentemente mi stavo dirigendo nel gruppo new age, quando sono stata reclamata dal gruppo rock. Erano pochi, due avrebbero dovuto andarsene prima del termine, non è che potevo andare a suonare le percussioni?
Una sfida se la si accetta bisogna viverla. E vada per le percussioni.
Non mi sono mai divertita tanto. Avevamo una cantante bravissima, con una voce splendida, un chitarrista altrettanto bravo, due tastieriste, e poi 3 percussionisti.... (e una, lo dico con orgoglio, ero proprio io!!!).
Ci siamo ritrovati non a "fare il compito", cercando gli elementi del dialogo sonoro, ma a divertirci seguendo insieme quel brano.
Esecuzione davanti a tutti: il delirio!!!!!!! Ammetto che per me può essere stato un choc avere la gente che urlava, batteva le mani a tempo... Suonando musica del 700 accade di rado... Ma è stato splendido!
Suonavo il mio tamburo con l'energia di una vera rockettara, e gli altri non erano da meno!
Alla fine il feed-back più bello è stato il sentirci dire non tanto che potremmo mettere su una band (!!) ma che si vedeva che eravamo veramente un gruppo, avevamo travato sintonia, unità, e soprattutto ci si divertiva da matti a suonare!
Ora si va avanti... E abbiamo il compito di sperimentare dialoghi sonori con parenti, amici, conoscenti, (nemici?!), colleghi...
Dovrò trovare un modo di proporre la cosa nel modo giusto. A parte la consueta paura di essere psicanalizzati (ma lo sapete che ci sono amici che mi scrivono le cartoline in stampatello per paura che analizzi la scrittura?!!!!!!!!), mi immagino la scena, io che vado da un amico e gli dico: "Ti va di fare un po' di dialogo sonoro con me?". O pensa che mi sia dato di volta il cervello, o che ci voglia provare, oppure che ci sia sotto un trucco...
Escogiterò qualcosa....
Naturalmente vi terrò informati....
Dialogicamente vostra
B.
LA FORESTA INCANTATA
Foto "gambistiche" e montaggio di Alessandro Bonini
...grazie Ale! ;-)
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