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« vorrei...no anzi voglio.I wish you where with me: »

PERCHE?

Post n°28 pubblicato il 05 Ottobre 2009 da unicamente_perte

Questa sera mi è stata posta una domanda importante alla quale desidero dare una risposta, alla luce non solo di un qualche modesto studio, ma anche e sopratutto della mia personale esperienza vissuta, domanda che anche io mi sono posto molte volte.

perchè spesso, anzi sempre riusciamo a raccogliere consenso, comprensione, calore, stima affetto e persino amore a volte, da persone distanti che in qualche caso ci conoscono a malapena; ed invece a chi abbiamo dato tutto noi stessi non raccogliamo altro che poco o niente?

Ogni relazione di coppia ha una sua storia individuale, che non è paragonabile a nessuna, tante sono le variabili del comportamento umano che non è possibile generalizzare.

Per semplificare, analizziamo  la questione alla luce dei canali di comunicazione usati dal componente della coppia, se i canali usati sono diversi per es. uno visivo ed uno cinestesico, seppur dicessero entrambi la stessa cosa, non si capirebbero. se usassimo le domande classiche del metamodello, allora diremmo: ma cosa abbiamo bisogno che l'altro faccia o dica per farci sapere che ci ama, che ci comprende, che ci riconosce il merito? ed in che modo vorremmo ce lo dicesse?

una parte della semplice verità è che la differenza sia dei canali di comunicazione, del sistema di valori, delle componenti caratteriali, fanno si che con il tempo, trascorsa l'ondata di passione, superata la fase dell'amore, spesso oppressi dalle fatiche del quotidiano, non si ha più nemmeno tanta voglia di ascoltare veramente,ci si rende conto che in coppia rimane solo un pesante dovere, lontano dalla vita che avremmo voluto. e già perchè se fossimo realmente innamorati del partner, saremmo presumibilmente in grado di accettare anche i difetti, razionalizzandoli in chiave positiva anzichè negativa, persino errori e mancanze ci risulterebbero accettabili. (lo abbiamo fatto tutti all'inizio delle nostre relazioni).

Si innesca così un circolo vizioso, fatto di incomprensioni via via che scorre il tempo, sempre più pesanti e che conducono non solo alla disamore ma giungono fino alla disistima, alla sfiducia reciproca ed alla fine della coppia.

Perchè tutto ciò non accada è indispensabile che l'amore si rinnovi ogni giorno, nelle piccole cose del quotidiano, che la coppia trovi all'interno di se stessa le affinità e le coltivi, si coltivi il reciproco rispetto seppur espresso ciascuno con il proprio modo. la condivisione dei valori, la condivisione del tempo e delle passioni,  l'amore stesso, inteso come sentimento, è attrazione verso l'altro ed induce entrambi i componenti a modellarsi l'uno sull'altro, fino a diventare quel mix di complicità, affiatamento, passione, conoscenza profonda dell'altro, che conduce al benessere si della relazione ma anche e sopratutto al benessere psicofisico della coppia. 

L'amore si dà troppo spesso come fatto scontato, quasi mai come costruzione, memori degli amori giovanili dove gli ormoni giocavano il ruolo fondamentale, la visione della vita futura, e tutti gli altri componenti tipici che sono intervenuti nella scelta del partner, continuiamo a pensare che il solo istinto basti a mantenere vivo un rapporto di coppia, ed è l'inizio della fine.

A volte basta così poco per rinnovare il sentimento, un fiore a sorpresa, una gentilezza inusuale, piccole attenzioni che risvegliano l'interesse dell'altro, fintanto che esiste la stima e la voglia condivisa di mandare avanti una soddisfacente se non felice relazione di coppia; quando però per anni cè stata una cattiva comunicazione e non si è affrontato il problema per tempo, oppure uno dei due partner non è disponibile al confronto sereno, non rimane altro da fare che prendere atto di una situazione di rottura ormai immodificabile.

a volte capita anche che uno dei componenti, svilisca l'immagine dell'altro proprio per la disponibilità costante di cui fruisce del partner, non a caso si dice che il matrimonio è la tomba dell'amore.

perchè allora altri fuori dal nostro nucleo di coppia ci accolgono?

se è vero che in fisica, gli opposti si attraggono, gli esseri umani invece leghiamo di più con chi consideriamo nostro simile, data poi la vasta disponibilità di persone che ormai abbiamo vissuto esperienze di separazione, abbiamo maturato ciascuno il nostro percorso di vita, abbiamo già intrapreso un dialogo interiore che ci porta ad una maggiore conoscenza di noi stessi, ecco che si innesca più facilmente un fenomeno di avvicinamento.

a) la sofferenza condivisa risulta per tutti più accettabile, in qualche modo si esorcizza la paura.

b) avere capito meglio noi stessi ed esserci accettati ci conduce verso una migliore accettazione e comprensione dell'altro.

c) in alcuni casi specie nelle relazioni virtuali, via web, capire o far finta di capire non costa emotivamente nulla e fa sentire meno la solitudine.

d) noi stessi vittime di incomprensione in famiglia, ci relazioniamo e reagiamo in modo diverso con gli elementi al di fuori della coppia, e ciò non accade perchè siamo persone diverse o ci "snaturiamo" siamo sempre noi con il nostro carattere ed il nostro bagaglio di vissuto, con le nostre caratteristiche umane che ci appartengono;

[ nota: (io non uso mai il termine pregio o difetto, riferendomi ad un essere umano; difettoso può definirsi un pezzo meccanico, mai un essere umano, anche perchè un comportamento che in data circostanza può essere considerato sbagliato, quella stessa azione, in altra circostanza va considerata giusta)].

Quindi sostanzialmente cambia il nostro grado di apertura agli altri, il nostro modo di rappresentarci gli altri, sentiamo il bisogno reciproco di avvicinarci e condividere, ecco allora il ricomporsi di quegli elementi essenziali che ci riconducono ad una sana vita di relazione sociale, emotiva ed affettiva.

Non posso certo considerare quì eaustiva la risposta alla domanda, ma credo di avere offerto con la mia consueta umiltà, qualche argomento di riflessione, che mi piacerebbe vedere integrate o anche messe in discussione.

 
 
 
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