UNICA_MENTE
riunioni virtuali di teste pensanti reali.....almeno si spera!!
Creato da unicamente_perte il 09/07/2009ANGELO D'ARRIGO:
L'UOMO CHE INSEGNO' A VOLARE ALLE AQUILE
concerto grosso
LINK IMPORTANTI:
Indignarsi non basta !
Difendere i bambini
significa agire adesso
prima che sia troppo
tardi!
informazioni fresche di giornata
DIFENDIAMOCI:
DIFENDERE LA NOSTRA ECONOMIA SIGNIFICA ANCHE NON MANDARE ALL'ESTERO IL DENARO DESTINATO AI NOSTRI CONSUMI, CONSUMARE MENO E CONSUMARE BENE DIFENDENDO COME POSSIAMO I NOSTRI OCCUPATI SIGNIFICA ANCHE SCELTA RAGIONATA DI ACQUISTO OGNI GIORNO ANCHE TRA I BANCHETTI DEL MERCATINO RIONALE.
Area personale
Tag
Menu
I miei Blog Amici
- LE ROSE E LA CENERE
- Comunicare
- laraba fenice
- confronti indiretti
- Lidentita italiana
- ortochepassione
- buonagiornata
- Minnie72
- Xennemente TSUNAMI
- ROMA ANTICA
- MASKBLOG
- S_CAROGNE
- passione per la vita
- Vivere... perchè.
- Al di la del mare
- In Esistente
- La concretezza
- luce e ombra
- MARCO PICCOLO
- Patchwork
- Storie di Babilonia
- Le ali della vita
- Amiamo il prossimo
- Schegge cognitive
- angelssette
- La logica del dono
- PSICOALCHIMIE
- solitariemozioni
- VIVERE....
Ultimi commenti
« AIKU | ALEPH » |
briciole di deserto
Post n°85 pubblicato il 09 Agosto 2010 da unicamente_perte
solo, luce accecante io e il mio sacco, stupito affondo la mano e tiro fuori le lenzuola madide di amplessi le lenzuola del mio letto coniugale e sesso e sussurri e gemiti e orgasmi mi si parano davanti, le butto dietro a me schifato e ancora affondo dentro il sacco. e come per magia esce lei con i capelli d'angelo e l'amore in centro storico e la gente che ci scorreva accanto, sono impazzita mi dicesti ancora voglio ancora poi in due parole hai distrutto tutto. e ancora prima? Ivonne e i porcini bianchi, le passeggiate su in montagna con quel visino ed il suo accento inglese... un attimo e scompare. frugo ancora a caso dentro il sacco e tiro via una entraneuse, una ubriacona ed una ladra. ma non esce quel che cerco e frugo ancora. e tu bambina a capodanno esausti trionfammo in uno sguardo e poi fu storia, nemmeno tu innocente e pura nemmeno tu hai saputo nemmeno tu. Per i capelli di teutonica bellezza tiro la Barbel, risate corse in auto e amore di una notte.e pure perso tra tanta bellezza il niente. non è possibile non cè, non cè, non cè e frugo ancora. certo, la moto rossa il mio ritorno trasudato, la doccia insieme e il tuo divano Mara e il cielo con un dito, mi dicesti voglio un figlio e come faccio ti risposi e poi sparii ma ancora niente non cè, non cè, non cè. Sembra infinito questo sacco e ancora frugo, riccetta mora e statuaria, finalmente mi dicesti e finalmente si, l'abbiamo fatto chissà da quanto tempo lo volevi, ed io? forse eri tu quella giusta però... nemmeno tu. Come un'ossesso cerco ancora,quando mi chiedesti Lisa, mi avresti sposata? ti risposi no ed io mentii e fu un dolore ma ti sapevo felice perchè turbarti? ma felice non lo eri seppi poi e poi? Niente non cè, non cè, non cè e frugo ancora e si comincia a fare vago il tempo di Maria, una sera mi chiamasti e mi dicesti ho voglia ma fuori nevica risposi e scendi con gli sci mi suggeristi, facemmo due risate poi montate le catene mi avviai, ricordi? furono scintille al buio, non solo nostre ma dei maglioni e tua cugina? dentro al sacco pure lei eppure niente... il vuoto. ma non si svuota mai il sacco? e a casa parlasse il mio divano piccola bambina io mi sentivo un veterano e per te erano i primi baci, che chiederti mia piccola pure con te la vita è stata avara. e poi ancora la Lucia il primo amore e i primi turbamenti l'amore e la disperazione insieme, prevert e baci sulla panchina dove ancora siedo, disperazione e angoscia forse mai sopita, ma non cè, non cè, non cè e scavo ancora. I nonni e la mia zia ed il triciclo rosso, il giardino l'orto il cane e le galline, la botte, il forno, il tavolo quadrato, le dalie, le ortensie, la menta, il pergolato, le primule, le rose gialle, il profumo del pane, non cè, non cè, non cè. e poi uno schermo nero un vuoto di ricordi un buco dentro il sacco e poi eccola lì, che splendida mia madre in bagno con l'uscio semi aperto ed io che sbircio, sporcaccione mi arrivò ricordo che io risi, però non cè, non cè, non cè, non cè, non cè una volta che io ricordi d'aver sentito a Frà ti amo anch'io. Eppure ho sempre dato tutto ciò che ho avuto e di un pasto così lauto di vita restano solo briciole di deserto.
|
Inviato da: stella112
il 21/10/2010 alle 11:05
Inviato da: arcenciel13
il 18/09/2010 alle 07:13
Inviato da: unicamente_perte
il 26/08/2010 alle 16:15
Inviato da: alexeluis
il 26/08/2010 alle 14:16
Inviato da: unicamente_perte
il 26/07/2010 alle 15:49