Un mondo nuovo

Le Beatitudini

“Le Beatitudini sono proclamate da Gesù nel celebre Discorso della Montagna, e riportate, con alcune differenze, dal Vangelo secondo Matteo al capitolo 5, e dal Vangelo secondo Luca al capitolo 6. ‹‹Alle Beatitudini si applica quello che san Gregorio Magno dice di tutta la Scrittura, che cioè essa cresce con coloro che la leggono, rivela sempre nuove implicazioni e più ricchi contenuti, secondo le istanze e le domande con cui la si legge››. Chi sono esattamente i poveri in spirito, i miti, gli afflitti, i puri di cuore esaltati da Gesù? biblioteche intere non sono ancora riuscite a rispondere a questa domanda. ‹‹I valori sono rovesciati. La serie successiva delle letizie nuove è messa a contrappunto delle misere gerarchie terrestri. Lieti sono i mansueti, gli affamati, gli assetati di giustizia, i misericordiosi. La novità è uno scardinamento. Queste letizie scottano come un tizzone da afferrare con le mani... Mai sono state così sconvolte le classifiche ufficiali, i ranghi, a opera non di un’insurrezione, ma sotto la spinta di una letizia sconosciuta ai potenti... La sua novità non ha trovato ancora posto in terra›› (Erri De Luca, scrittore). Ecco, il giudizio più ricorrente sulle Beatitudini è che sono troppo alte per essere realizzate concretamente: ‹‹L’ostacolo maggiore alla comprensione delle Beatitudini, come della fede in genere, dipende dalla caduta dell’orizzonte dell’eternità. È vero che “la verità delle Beatitudini non ha trovato ancora posto in terra”, almeno non come noi vorremmo, ma Gesù non le ha pronunciate invano se esse ci aiutano a tener desto, nel tempo, l’anelito all’eternità››” (padre Raniero Cantalamessa, FC n. 39,sett. 2014).