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Gli innamorati
Post n°1768 pubblicato il 20 Giugno 2016 da namy0000
Estasi, astinenza, perdita di appetito: “Gli innamorati provano sensazioni simili alle persone che hanno una dipendenza dall’alcol o da sostanze stupefacenti. In entrambi i casi si attivano le stesse regioni del cervello, la differenza è che l’amore riguarda quasi tutti gli esseri umani... Queste dipendenze d’amore si svilupparono già quando Lucy e i suoi parenti o amici vagavano per l’Africa orientale, 3,2 milioni di anni fa... Dietro quest’ansia e questa estasi c’è in realtà una paura assoluta... L’animale umano sembra essere guidato da un’ondata di sentimenti che seguono un ritmo interno di alti e bassi, nato quando i nostri antenati scesero dagli alberi in Africa e cominciarono a sincronizzare le relazioni al loro ciclo riproduttivo naturale, dai tre ai quattro anni. Forse è il sistema cerebrale che produce dopamina, vasopressina, ossitocina e altri agenti neurochimici a orchestrare questo ritmo, intensificandolo quando c’innamoriamo, cambiandolo quando cominciamo a sentire un legame profondo e un’unione cosmica, portandoci poi alla desensibilizzazione o al sovraccarico e infine a un’indifferenza o a un’irrequietezza che consuma lentamente il nostro amore e ci porta alla separazione. Questa sofferenza può scatenare la madre di tutte le dipendenze, quella nei confronti della persona che amiamo” (da un articolo di Helen Fisher, antropologa, Internazionale n. 1156 del 2 giugno 2016). |
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