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Musicista
Post n°1993 pubblicato il 06 Gennaio 2017 da namy0000
“Vicenzo B., 60 anni, era un musicista affermato. Da animale da night life, ai lavoretti saltuari e provvisori di ogni giorno ad animale randagio della strada aiutato da tante persone. Un percorso in discesa iniziato quasi per caso, senza accorgersene, preso dall’euforia della “gloria e fama del palcoscenico” per finire senza nulla, o quasi. Perché a Vicenzo, nonostante sia finito senza lavoro e senza famiglia, non è sparita la voglia di vivere, di parlare, di incontrare le persone, e se possibile anche di aiutarle, lui che per ora ha trovato aiuto nelle strutture della Caritas veneziana. È cresciuto fin da piccolo avvolto dal suono dolce e raffinato della musica che suo padre suonava come professione, essendo diplomato al Conservatorio di Milano. ‹‹Mio papà non voleva che diventassi un musicista, che diventasse il mio lavoro, perché sapeva bene quanto difficile è questo mondo. Bisogna essere bravi, ma anche fortunati e giudiziosi. Ricordo che quando lui provava gli strumenti a fiato andavo di nascosto ad ascoltarlo, senza che mi vedesse. E invece la musica mi è rimasta dentro e appena ho potuto ho seguito il mio cuore, la mia passione. Così a 15 anni ho iniziato a suonare nei primi locali, a guadagnarmi da vivere. Ho imparato da solo a suonare, non sono andato a scuola, solo con l’esercizio, la passione e la costanza››. Cantava, sulle navi da crociera, canzoni di rock, di jazz, di samba e di liscio. Un camaleonte che si adattava alle esigenze del pubblico, e per questo capace di coinvolge e trascinare. Successo, denaro, donne, una moglie, una figlia meravigliosa, poi la crisi familiare. Un’altra donna, un’altra bellissima bambina, un’altra crisi. ‹‹Ero troppo preso dalla musica e dal successo, quello che guadagnavo lo spendevo subito, non avevo orari, anche perché oltre a suonare nei locali, avevo due negozi di strumenti musicali. Mi piace stare con la gente, essere sotto i riflettori e avere la loro attenzione e gli applausi. Questo mi ha creato alcuni problemi. Ora vivo male. Mi manca la mia vita, la mia musica, il contatto con la gente. vorrei riavere una tastiera per riprendere a suonare, a divertirmi e divertire, lavorando. I miei strumenti si sono rovinati a causa dell’acqua alta che invade la cantina dove si trovano. L’umidità di Venezia non aiuta. Ora vorrei poter acquistare una nuova tastiera, per riprendere a lavorare e a vivere con la mia musica››, racconta Vicenzo. Un vita come tante ma che ha preso una piega inaspettata e indesiderata, in attesa di una nuova chance per riprendersela nuovamente in mano. (Scarp de’ tenis nov. 2014). |
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