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Passare dalla musica
Post n°2270 pubblicato il 08 Luglio 2017 da namy0000
“Passare dalla musica alla vita quotidiana significa camminare e soprattutto saltare quei muri che strane vicende ci hanno obbligato a costruire, muri fisici e mentali, muri di parole e muri di scelte sbagliate, di compagnie da non frequentare, e alla fine riscoprire il bello che c’è dentro di noi in qualche angolo del nostro animo. Cercate sempre, quell’angolo si trova, lo abbiamo tutti, non svanisce mai. Solo così sarà possibile alzare le vele e ripartire per nuovi lidi. Non c’è mare che non possa essere solcato e non c’è montagna che non possa essere scalata: lo dico dall’alto dei miei 87 anni. Nelle mie notti, spesso insonni, ho letto una frase che vorrei fosse mia e che fosse anche vostra. È tratta da una poesia attribuita al giovane Luigi Pirandello, ma che in realtà sarebbe dello scrittore e poeta calabrese Antonino Massimo Rugolo: ‹‹E l’amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno. Finse di morire per un giorno e di rifiorire alla sera, senza leggi da rispettare. Si addormentò in un angolo del cuore per un tempo che non esisteva. Fuggì senza allontanarsi, ritornò senza essere partito, il tempo moriva e lui restava››. Ecco, questo è lo stato d’animo che mi prende quando penso che tanto tempo della mia vita è passato. Penso che il mio angolo del cuore rimane senza età e mi permette di rimanere eternamente giovane. E vorrei che tutti, nei momenti di sconforto, quando sentono il peso del tempo, ritrovassero quell’angoletto di infinito” (Antonio Mazzi, FC n. 50 del 11 dic. 2016). |
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