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Sans papiers
Post n°2633 pubblicato il 14 Maggio 2018 da namy0000
“Fahim era un sans papiers. In Francia si chiamano così le persone straniere senza documenti di soggiorno. Da noi sono “i clandestini”. Non hanno un indirizzo dove essere cercati: dormono in strada, o dove capita. È il 2008, in Bangladesh, prima delle elezioni presidenziali: il clima è incandescente. Basta poco ed entri nel mirino di vendette sanguinarie. Si usa rapire il figlio maschio per far del male alla famiglia. Il padre di Fahim, Nura, sa che l’unico modo di salvare il figlio è fuggire. ‹‹Ce ne andiamo. Io e mio padre. Da soli. È il 2 settembre 2008, il giorno più orribile della mia vita. ho otto anni. Ho perso tutto. La mia vita è finita››. Ricomincerà in Francia. Due volte il padre di Fahim presenterà le papiers per chiedere di essere accolto, insieme al figlio, in territorio francese. Le richieste di asilo sono respinte. Dovrebbero andare via dalla Francia. Ma dove? Restano. La vita da clandestini però è un inferno, soprattutto per un bambino. La paura è sempre in agguato. E poi i soldi finiscono. La solidarietà non basta a sfamarli. Fahim e Nura finiscono a Creteil, una delle tante banlieue francesi. Tanta solidarietà da parte delle persone di un quartiere poverissimo. Fra queste persone c’è Xavier Parmentier che allena, da vent’anni, la squadra francese giovanile di scacchi e si dedica ad allenare giovani talenti nelle banlieue. Grazie a lui, Fahim vince il campionato francese. Tutti i giocatori di scacchi sanno controllare le loro emozioni e proiettarsi lontano nel futuro, grazie a grandi capacità nel calcolo mentale. Sono passati 3 anni. Come sta e cosa fa oggi Fahim? Lo abbiamo chiesto a Xavier che oggi non è più il suo allenatore, ma resta un amico. ‹‹Fahim frequenta le scuole medie e vive una vita tranquilla. Non lo alleno più perché era necessario che vivesse qualcosa di nuovo. Ma siamo rimasti vicini. Fahim aveva bisogno, prima di tutto, di ricostruirsi una vita normale. Non aveva goduto e beneficiato dell’infanzia quanto i suoi coetanei. Da allora, però, si è rimesso in pari. I suoi risultati negli scacchi ne hanno risentito, ma il talento è sempre lì. Il giorno in cui deciderà di giocare, potrà ripartire e raggiungere il massimo. Parla meglio il francese del bengali. Si entusiasma quanto qualsiasi altro francese della sua età quando battiamo l’Italia a calcio. Il sogno più grande di Fahim è quello di diventare ricco. Non ricco e famoso, solo ricco. Come tutti coloro che hanno sofferto la povertà. Resta in lui solo un distacco venato da una punta d’ironia che però non riesco a capire se deriva dalle circostanze o se copiata da qualcuno. Il papà di Fahim, Nura, lavora in una mensa e ha ritrovato la gioia di vivere››, dice Xavier” (Un re clandestino, Edizioni Bompiani, Scarp de’ tenis, aprile 2015). |
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