Un mondo nuovo

Il curdo volante

Zimni è uno che ha corso tutta la vita. correva da bambino, sulle montagne del Kurdistan, a piedi nudi, perché quando si è poveri le scarpe sono un lusso. Correva da ragazzo, inseguendo le auto e le jeep che passavano nel villaggio, facendo vedere a tutti che aveva fiato e anche coraggio. E poi ha corso per salvarsi da una guerra inutile e dal massacro del suo popolo. Sei mesi, nascosto nel cassone di un camion o nell’intercapedine di un furgone, attraverso pianure e deserti, rischiando la pelle: Iran, Turchia, Bulgaria, Grecia, fino all’Italia, prima in Puglia e poi su su fino all’Emilia. Si può solo correre per sfuggire ai macellai dell’Isis e si può solo sperare un giorno di tornare a casa, dove sono rimasti i genitori e i parenti, quelli che non avevano né fiato né voglia di andarsene via.

È così che Zimni, che oggi ha trent’anni, è arrivato a Ziano, 2.500 abitanti, colline piacentine, il paese del vino, della coppa e di antiche malinconie. In quattro e quattr’otto, la comunità, che già in passato aveva dato da scrivere a noi delle buone notizie, l’ha adottato. Zimni ha trovato lavoro come muratore, mantenendo la vecchia passione: è diventato campione provinciale di Trail, ha vinto gare a livello provinciale e regionale nella disciplina Sparta e fulmina tutti alle campestri. In pochi mesi è diventato una piccola gloria e il quotidiano locale l’ha messo in prima pagina con un titolo ad effetto: “Zimni, il kurdo volante di Ziano Piacentino”… I residenti di Ziano hanno permesso a Zimni di poter partecipare a gare nazionali e internazionali. Nei fine settimana si organizzano feste e aperitivi con lo scopo di pagargli le trasferte onerose: e quando vince una gara è festa per tutti e si brinda in compagnia… (Giangiacomo Schiavi, Scarp de’ tenis, maggio 2018).