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Povera scuola italiana
Post n°3130 pubblicato il 12 Settembre 2019 da namy0000
Tag: azienda, clienti, compito, fondamenta, insegnanti, istituto tecnico, lettera, libri, nozioni, peso, ragazzi, riforma, saggio, scuola, società Povera scuola italiana. Smantellata da una serie di riforme che l’hanno trasformata in una sorta di azienda, in cui gli alunni sono considerati dei clienti. Una scuola il cui unico compito è quello di rendere tutto più facile, annullare gli ostacoli, impartire nozioni spesso marginali. Eppure, non ci rendiamo conto che stiamo condannando i bambini a diventare adulti fragili, fondamentalmente ignoranti. Che saranno un peso per la società. Nel suo saggio Alzare lo sguardo. Il diritto di crescere, il dovere di educare (Solferino), in poco più di 120 pagine dense di riflessioni e ricordi, la scrittrice Susanna Tamaro sgretola pezzo per pezzo il sistema scolastico italiano. ‹‹L’idea del saggio è nata da una lettera ricevuta da una giovane insegnante che mi spiegava come volesse insegnare all’istituto tecnico. Qualche mese fa, per combinazione, l’ho anche incontrata››, racconta l’autrice. ‹‹Nel libro parto dalla mia personale esperienza disastrosa nella scuola, ho avuto enormi difficoltà nel mio percorso. Quando sono cresciuta, avrei voluto fare la maestra, per poter aiutare i bambini come me a non soffrire come avevo sofferto io. Ma poi la vita mi ha portata in altre direzioni››. La scuola, osserva, ‹‹penalizza i bravi senza possibilità: se uno è bravo non può progredire perché nella scuola c’è un livellamento verso il basso››. Una scuola in cui tanti insegnanti, pieni di passione, sono dei veri eroi, perché affrontano una mole enorme di problemi. ‹‹Oggi c’è un’ignoranza di ritorno: i ragazzi non capiscono più quello che leggono, non sanno più esprimersi nella lingua madre e questo significa anche scarsa conoscenza di sé stessi, viviamo un impoverimento culturale pazzesco. Una volta alla scuola elementare si insegnavano le conoscenze di base. Oggi si insegnano notizie non essenziali, confusionarie. Ma se non si danno le fondamenta alle elementari è come far crescere alberi senza radici››. Altro grave problema: la fine dell’alleanza famiglia e scuola. ‹‹L’educazione ha bisogno dell’ordine. Oggi, invece, nella scuola regna il caos››. Di fronte a questo caos, la Tamaro lancia un suggerimento: tornare a scrivere lettere. ‹‹La scuola ha cancellato i tradizionali “pensierini”. La lettera è una straordinaria via di introspezione e di conoscenza. Suggerisco agli insegnanti: invece di proporre temi spesso allucinanti, fate scrivere ai ragazzi una lettera. Impareranno a guardare dentro sé stessi›› (Giulia Cerqueti, FC n. 36 del 8 settembre 2019). |
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