Messaggi del 09/10/2018
Post n°2807 pubblicato il 09 Ottobre 2018 da namy0000
2018, ANSA) - PERUGIA, 7 OTT - E' una marcia della pace con tantissimi giovani quella partita da Perugia per raggiungere Assisi. Circa 10 mila sono gli studenti provenienti da ogni parte d'Italia. (Avvenire, 8 ott. 2018), È stata una Perugia-Assisi intensa e partecipata, quella di domenica, con oltre 100mila presenze - stimano gli organizzatori - che hanno animato un serpentone allegro e colorato. Una folla che ha percorso i 24 chilometri tra i Giardini del Frontone a Perugia e la Rocca di Assisi. Alle 14 il corteo era lungo 14 chilometri. Apre il corteo una grande bussola che ha per punti cardinali «Libertà, dignità, uguaglianza e diritti». Poi lo striscione «Fraternità», a seguire lo storico bandierone arcobaleno lungo decine di metri e un grande vessillo dell’Unione europea. Tante le attestazioni di solidarietà al sindaco Mimmo Lucano. Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, propone «il prossimo Nobel per la pace al modello di accoglienza di Riace». «Siamo qui per dire basta – dice - ai diritti negati, a chi attacca chi accoglie, alle troppe diseguaglianze». In marcia anche quest’anno c’è don Luigi Ciotti in mezzo alle bandiere di Libera. Tanti i migranti e rifugiati, molti sotto le bandiere dell’Arci: «Noi qui ci siamo sempre stati – sottolinea la presidente Francesca Chiavacci – ma questa volta il contesto attorno è più difficile e faticoso. La Marcia della pace è fatta di tante anime diverse, unite dal linguaggio nonviolento che vuole contrastare intolleranze e razzismi». «Questo è il popolo dei ponti», commenta padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi. Il custode padre Mauro Gambetti a fine Marcia consegna a Flavio Lotti la lampada della pace: «Custodite la fiammella di Francesco e illuminate il mondo con gesti di pace». «Basta all'individualismo e alla competizione – recita il manifesto finale - che ci impediscono di rispondere ai bisogni delle persone. Nessuno deve essere lasciato solo. Costruiamo un argine al bullismo, al razzismo, alle parole d’odio. Riaffermiamo il dovere di proteggere le persone minacciate da guerre, persecuzioni, sfruttamento. In tre parole: Osiamo la fraternità». |
Post n°2806 pubblicato il 09 Ottobre 2018 da namy0000
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