Messaggi del 17/10/2018
Post n°2819 pubblicato il 17 Ottobre 2018 da namy0000
Tag: Adolescenza, esortazione, Frasi, gioia, giovani, incontro, popolo, Racconto, Ricordo, scelta, sceneggiatura, trama, vita ‹‹La mia vita è una continua gioia. Non cambierei un quarto d’ora di questa vita››. A pronunciare queste parole fu san Gabriele dell’Addolorata, il santo del sorriso, patrono della gioventù e protettore dell’Abruzzo. Questa frase mi ricorda che fin da piccolo mi ripetevo: ‹‹Voglio spendere la vita per qualcosa che vale davvero la pena, così quando un giorno mi girerò indietro, potrò dire di essere soddisfatto di come l’ho vissuta!››. Questa convinzione ha orientato ogni scelta nella mia vita. eppure avrei molte cose che vorrei cambiare anche se tutte hanno contribuito a farmi crescere. Vorrei cambiare tutte le occasioni perse per amare, evitando quelle sbagliate che hanno ferito gli altri e che hanno impoverito il mio cuore. Con una meravigliosa esortazione apostolica papa Francesco ha voluto ricordare l’universale chiamata alla santità, dando indicazioni pastorali e pratiche precise per l’incarnazione del Vangelo nell’oggi concreto che viviamo. In questi mesi in cui tutta la Chiesa è in cammino con i giovani per il Sinodo, facciamo nostra una frase di Gaudete et exsultate: ‹‹Non pensiamo solo ai santi giù beatificati o canonizzati. Il Signore, nella storia della salvezza, ha salvato un popolo. Non esiste piena identità senza appartenenza a un popolo. Perciò nessuno si salva da solo, come individuo isolato, ma Dio ci attrae tenendo conto della complessa trama di relazioni interpersonali che si stabiliscono nella comunità umana. Dio ha voluto entrare in una dinamica popolare, nella dinamica di un popolo››. Dio ci salva in una famiglia che si chiama chiesa e che opera attraverso realtà concrete in cui tutti noi siamo inseriti e dove dobbiamo fare la nostra parte per essere suoi “collaboratori”. E un modo concreto proposto dal Sinodo per amare è l’ascolto. I giovani soprattutto hanno bisogno di essere ascoltati davvero, di non sentirsi giudicati o etichettati, ma semplicemente accolti. Grazie a questo ascolto è possibile allora creare quell’empatia profonda che genera fiducia per iniziare un cammino insieme. Sarà un cammino fatto di cadute e fatiche, ma potrà portare frutti di rinascita (Davide Banzato, FC n. 41 del 14 ott. 2018). |
Post n°2818 pubblicato il 17 Ottobre 2018 da namy0000
Piero Pilotto, per gli amici Pierino, 86 anni, titolare della tintoria Vienna a Bolzano, giunto addirittura a ‘quota 147’ tra anni di età e anni di contribuzione. «Non mi piace stare con le mani in mano, non saprei come passare la giornata», è una sua dichiarazione riportata oggi dall’Ansa. Piero ha raggiunto la ‘quota 100’ stabilita ora dal governo Conte già da molti anni. «Ho iniziato a 13 anni come sarto, il 3 ottobre 1957 ho cominciato a lavorare in questa tintoria sotto padrone e sono ancora qua», racconta. Pilotto apre il negozio da 61 anni e lavora da mattina a sera. Da 40 anni al suo fianco c’è una persona che definisce un «angelo custode», Marina Morandi. «Da lui – ha commentato la bolzanina parlando del titolare – ho imparato a lavorare bene e con passione, ma anche di vedere il bene in ogni persona». Una passione che Pierino sembra non aver mai perso, nemmeno in età avanzata. Per ora l’instancabile lavoratore non ha intenzione di fermarsi e continua a rinviare la pensione. |
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il 08/09/2024 alle 08:55
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