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Un mondo nuovo

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Messaggi del 11/03/2019

Gli studenti scendono in piazza ogni venerdì

Le mobilitazioni di ragazze e ragazzi hanno tutti gli elementi per avere successo: si svolgono nei centri del potere economico e politico, non hanno una connotazione ideologica e sono portate avanti da chi ha veramente interesse a cambiare le cose.

La scorsa estate erano gli incendi provocati dall’estrema siccità a bruciare in varie parti del Pianeta, dalla California alla Grecia, dalla Germania alla Svezia. Oggi, circa sei mesi dopo, sono le proteste a divampare in tutto il mondo: Svezia, Belgio, Australia, Germania, Stati Uniti. Di settimana in settimana gli studenti scendono in piazza ogni venerdì, seguendo di Greta Thunberg. Proprio nei giorni più torridi della scorsa estate, la ragazza svedese aveva cominciato a sedersi davanti alla sede del parlamento di Stoccolma invece che tra i banchi di scuola. Con una semplice richiesta alla politica e alla società: che s’impegnassero finalmente a combattere una crisi climatica ormai innegabile.

Da allora, sembra che si sia innescato un uragano di proteste. A intrecciarsi sono quattro fattori chiave, che potrebbero trasformare le manifestazioni studentesche in un movimento sociale globale e il 2019 in uno di quegli anni che segnano svolte storiche, come il 1848 o il 1989.

Il primo elemento significativo di questa ondata di proteste è che a far sentire la loro voce sono oggi i soggetti più interessati dalla minaccia del riscaldamento globale: i bambini e i ragazzi. Le loro richieste hanno un’efficacia diversa. Di solito a cambiare realmente le cose sono le persone toccate direttamente da un problema, molto più di quelle che lo osservano a distanza. Se oggi un’ampia parte della società non stigmatizza più l’omosessualità non lo dobbiamo agli sforzi di uomini e donne eterosessuali mossi a compassione dalle discriminazioni contro i gay, ma all’impegno della stessa comunità omossessuale, scesa in campo per rivendicare i propri diritti…

Siamo di fronte a una minoranza di persone che per difendere i propri interessi economici provoca danni che sarà la maggioranza a dover sopportare. Anche i ragazzi lo capiscono. Nel suo discorso alla conferenza delle Nazioni Unite, Greta Thunberg lo ha spiegato così: “La nostra civiltà viene sacrificata per garantire a un piccolo gruppo di persone di guadagnare sempre di più”… Con questa frase la ragazza svedese pone anche le premesse per un’azione politica: la crisi climatica non dipende tanto dalle mancanze dei singoli quanto dalle strutture sociali e dai rapporti di potere…

“Per limitare il riscaldamento globale c’è bisogno di cambiamenti rapidi, radicali e senza precedenti in tutti i settori della società”. Questa frase è contenuta nel rapporto Ipcc del 2018: è un dato scientifico…

Svezia. Il 20 agosto 2018 a Stoccolma Greta Thunberg, 15 anni, non si presenta a scuola per andare a manifestare davanti al parlamento contro l’indifferenza della politica di fronte al cambiamento climatico. La sua protesta va avanti tutti i giorni fino alle elezioni di settembre, poi continua ogni venerdì. In Svezia e nei Paesi Bassi alcuni coetanei cominciano a imitarla.

Australia. Il 30 novembre 2018 migliaia di studenti in varie città del Paese saltano le lezioni per partecipare all’iniziativa Strike 4 climate action, ignorando l’appello del premier conservatore Scott Morrison a fare “meno attivismo” nelle scuole.

Stati Uniti. Da dicembre 2018 ogni venerdì la tredicenne Alexandria Villasenor salta la scuola per manifestare davanti alla sede delle Nazioni Unite a New York. Belgio, dall’inizio del 2019 ogni giovedì a Bruxelles e in altre città del Paese decine di migliaia di ragazzi protestano contro lo scarso impegno del governo di fronte al cambiamento climatico. Il 5 febbraio 2019 la iministra fiamminga dell’ambiente Joke Schauvliege è costretta a dimettersi dopo aver dichiarato che secondo i servizi segreti le proteste sono una montatura.

Svizzera. Il 25 gennaio 2019 Greta Thunberg e altri 30 ragazzi sono invitati al World economic forum di Davos, dove Thunberg interviene sostenendo che “molti dei presenti” sono direttamente responsabili del cambiamento climatico. Il 2 febbraio 2019 decine di migliaia di studenti partecipano alle manifestazioni che si svolgono in tutto il Paese.

Regno Unito. Il 15 febbraio 2019 a Londra 15.000 persone partecipano alla manifestazione indetta da Youth strikers 4 climate a Londra, che si svolge in contemporanea anche in Germania, in Francia e in altri 40 paesi. Il 15 marzo prossimo è previsto un altro “sciopero globale della scuola”, che ha già raccolto adesioni in almeno 150 paesi. (2019, Internazionale n. 1296 del 1 marzo. Die Zeit, Germania).

 
 
 

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