Messaggi del 08/06/2019
Post n°3050 pubblicato il 08 Giugno 2019 da namy0000
2019, Avvenire 7 giugno. Cambiamento climatico. Cambiano i colori della natura ma è colpa del clima più caldo Uno degli effetti del climate change riguarda il cromatismo degli ambienti terrestri. Gli oceani di un blu sempre più intenso, la neve beige o arancione, i coralli bianchi, le città ingrigiscono Oceani color zaffiro. Neve alpina che dal bianco sfuma al beige, venato di corallo. Laghi un tempo color smeraldo e blu, oggi degradano verso un verde oliva misto a terra di Siena bruciata, tendente al marrone e a volte al colore rosso sangue. Lo stesso color vermiglio della pioggia che recentemente ha inondato la Scozia. E città sempre più grigie, non solo a causa delle cappe di smog: colpa delle sfumature del cemento, il secondo elemento più usato sulla Terra dopo l’acqua. I colori naturali del mondo stanno sfumando in nuove cromie e l’uomo ne è responsabile. Perché il cambiamento climatico si traduce in un cambiamento cromatico del nostro habitat naturale… il 18 aprile scorso i ricercatori del dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano-Bicocca hanno annunciato che la neve delle Alpi fonde più velocemente, a causa delle polveri del Sahara. Ogni anno, il deserto africano immette nell’atmosfera circa 700 milioni di tonnellate di polveri che raggiungono diverse latitudini: quando queste si depositano su aree coperte dal ghiaccio, «la neve resa 'rossa' dalle deposizioni di polveri assorbe più luce e fonde più velocemente», scrivono i ricercatori. Ma la neve alpina arrossata è solo la punta dell’iceberg dei colori naturali che cambiano sfumature ai nostri occhi, anno dopo anno. Durante quest’ultima Pasqua, la Scozia è stata inondata da quella che è stata definita come 'blood rain', pioggia di sangue: anche in questo caso, responsabili sono le sabbie del Sahara che a causa del caldo record registrato in quelle zone e della conseguente alta pressione, si sono mischiate all’acqua piovana, colorando strade, case e auto di un rosso scuro… I motivi del cambio cromatico lacustre sono soprattutto gli scarichi abusivi di rifiuti e liquami, la siccità e l’innalzamento delle temperature: fenomeni che dal 2012 ad oggi non si sono certo attenuati… È un circolo vizioso che riguarda tutti i laghi in sofferenza, in Italia e nel mondo: si 'ruba' l’acqua per usi diversissimi, le piogge in diminuzione non compensano i bacini, la siccità li prosciuga ulteriormente. E come se non bastasse i laghi vengono usati come discariche. Il risultato di tutti questi fattori è che le acque cambiano colore a causa delle alghe e dei batteri che le infestano: com’è avvenuto al Lago Salton, il più grande della California. E soprattutto al lago di Urmia in Iran: tra aprile e luglio del 2018, è passato da un verde smeraldo a un rosso bordeaux… L’asfalto che dal 1854, quando fu costruita in Europa la via Bergere, prima strada creata con questa miscela ardesiana scura di bitume e materiali inerti, sostituisce il verde prato e il marrone scuro della terra. Oggi si produce così tanto cemento al mondo che in un solo anno, complessivamente, la quantità generata potrebbe ricoprire ogni angolo dell’intera Inghilterra… Come si fa a reagire? Cambiando i colori del progresso, passando ad esempio per quanto riguarda il cemento dal grigio al bianco. A Los Angeles hanno infatti inventato un cemento candido: composto da aggregati rocciosi riciclati, consente di mantenere la temperatura dell’asfalto più bassa, diminuendola addirittura di 10 gradi. E contribuisce a migliorare il clima dell’intera città. Oppure preservando i colori originali della natura: in Perù, il biologo Enoc Jara e il suo team estraggono le alghe verdi del Lago Junin (il più grande del Paese dopo il Lago Titicaca) per rinforzarle con nutrienti ed ossigeno e quindi riadagiarle nello specchio lacustre. Così, le alghe resistono alla contaminazione causata dagli scarichi dell’industria mineraria dell’oro e purificano le acque: donando nuovamente al lago il suo colore originario… |
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