Un mondo nuovo

Sbarco sulla Luna

1969, 20 luglio, gli americani sbarcarono sulla Luna. Enrico Medi, scienziato scrisse. “Una domanda che si pone frequentemente riguardo alle esplorazioni spaziali è la seguente: ‹‹Perché l’uomo lo fa, che vantaggi ne derivano?››. La risposta vera e sostanziale mi permetterò di darla alla fine. Per ora voglio solo accennare ad alcune importanti conseguenze scientifiche. Mettere piede sulla Luna significa per l’uomo avere conquistato la più alta vetta della Terra, è come giungere sopra una montagna alta (cioè distante) 360.000 km dalla Terra. Intorno alla Luna, si sa, non vi è atmosfera; quindi niente aria, niente acqua, la visibilità dello spazio dalla Luna è perfetta. È la ideale posizione per installare un osservatorio che permetta di osservare i pianeti, le stelle e l’universo. Non entrerò nei complessi problemi tecnici che tali installazioni sulla Luna comportano, però ciò è possibile e sarà fatto. In secondo luogo sarà possibile studiare le radiazioni cosmiche in un modo che la Terra non permette. Non si sa bene ancora se la Luna abbia o no un debole campo magnetico, in ogni caso esso deve essere molto più piccolo di quello esistente intorno alla Terra, quindi le radiazioni cosmiche potranno essere esaminate con molto minori perturbazioni. Il contatto con la superficie lunare  permetterà all’uomo di raccogliere materiali preziosi dal punto di vista geofisico e geologico per avere informazioni di carattere cosmologico. Potremo conoscere dati preziosi sull’origine del sistema solare e riguardo all’abbondanza degli elementi che lo costituiscono. Inoltre dalla Luna si può tenere in permanenza sotto controllo la Terra stessa e ciò sarà particolarmente prezioso per i rilevamenti di natura meteorologica e per le comunicazioni. Disponendo di questo ponte Terra-Luna si potranno fare delle esperienze già messe a studio, riguardanti la teoria della relatività e precisamente il cammino di raggi luminosi dalla Terra verso la Luna e dalla Luna verso la Terra. Ci sarebbero molte altre cose da dire, ma in realtà la risposta più degna alla domanda posta in principio è la seguente: l’uomo va sulla Luna perché è pazzo. Do a questa parola “pazzo” il significato più nobile e alto che si possa concepire. Iddio ha dato a questa creatura la possibilità di vedere dove gli occhi non guardano, di sentire ciò che orecchie non intendono, di percorrere cammini ove strade non esistono. È la potenza dello spirito umano che si protende oltre i limiti delle regole già conosciute, con l’audacia e in un certo senso la “pazzia” delle cose più grandi. È ciò che ha bruciato il cuore di Santi, dato forza agli Eroi, illuminato i Geni e i Poeti: ‹‹Nati non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza››”.