Messaggi del 04/08/2019
Post n°3099 pubblicato il 04 Agosto 2019 da namy0000
Tag: Adolescenza, allarme, audizioni, cervello, consumatori, immagine, medicinali, offerta, preadolescenza, rimessa, tema 2019, Avvenire 3 agosto. Giovanissimi. Baby consumatori di droga, l'Italia non reagisce: l'allarme inascoltato Cannabis, cocaina, allucinogeni. Ma anche alcol e medicinali assunti a dismisura, di certo non per fini terapeutici, da adolescenti e preadolescenti. Praticamente bambini. Se la droga prima era appannaggio dei "ragazzi sballati", oggi, anche in Italia, viene usata sempre più frequentemente da adolescenti e preadolescenti. La ferita è stata riaperta dal caso della bimba di 10 anni di Vimercate che si sarebbe presentata al Pronto soccorso con sintomi da "crisi di astinenza" da cocaina. La notizia poi è stata ridimensionata, ma resta il tema, troppo spesso sottovalutato, della sempre più frequente diffusione di droga tra i giovanissimi. Come testimoniato dalla comunità scientifica, l’inizio è precoce ed è in forte aumento l’utilizzo in fasce di età sempre più giovani». E dalle audizioni con gli esperti è emersa «l’immagine di un Paese nel quale non mancano esperienze e pratiche di rilievo, ma in cui il livello nazionale di offerta risulta disomogeneo, anche a fronte del fatto che alcune competenze in materia socio sanitaria sono rimesse alla programmazione regionale». Insomma, l’emergenza già esiste ed è stata più volte segnalata, ma il Paese non è in grado di affrontarla. Nel 2018,nei servizi dei centri Fict, la Federazione italiana comunità terapeutiche, è stato rilevato un aumento del 34% di minori (di 12 anni o anche meno) che hanno assunto sostanze per la prima volta: di questi il 16% ha fatto uso di eroina, il 72% di cocaina, il 42% di cannabinoidi, il 26% dì allucinogeni, il 152% di alcolici. Spiega il presidente Fict: «Almeno due anni fa abbiamo lanciato il primo appello, ma il tema viene continuamente sottovalutato. Sempre più spesso vengono a chiederci aiuto genitori che scoprono che i figli di 12 o 13 anni hanno iniziato a usare cannabis, cocaina, eroina o allucinogeni». Una situazione che peggiora nel tempo: «È sempre più facile procurarsi droga. Ne vendono ovunque, a prezzi bassissimi. Quello che lascia sbigottiti è la mancanza di controllo sociale. Un tempo eventuali situazioni di allarme sarebbero state immediatamente inquadrate, mentre oggi regna una totale indifferenza. L’Italia ha smesso di investire nei percorsi educativi e questi sono i risultati». «Una volta superata l’immediata emergenza al Pronto soccorso – spiega Riccardo Gatti, il direttore del Dipartimento interaziendale area dipendenze Asst Santi Paolo e Carlo di Milano – sarebbe necessario ricoverare i ragazzi che presentano dipendenze in strutture dedicate e non nei reparti di psichiatria o di neuropsichiatria infantile. Anche i servizi di intervento e le comunità terapeutiche sono strutturate per adulti e sono poco attrezzate, invece, per i minorenni». Quando sono nati i servizi per le dipendenze, tra gli anni Ottanta e Novanta, la situazione era molto diversa e i fruitori appartenevano in linea generale alla stessa generazione. Oggi il tema è più trasversale e riguarda una fascia ben più estesa di popolazione, dai preadolescenti agli anziani. È necessario pensare a una differenziazione di percorsi, prevedendo per i ragazzi una maggiore attenzione di tipo educativo. «Le sostanze – ricorda Gatti – sono ancora più dannose per i giovani, quando il cervello si sta ancora formando. Nei prossimi anni, a causa delle droghe, un numero di persone sempre maggiore potrebbe soffrire di problemi psichici, anche gravi». |
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