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Montezemolo? una cura forse peggiore del male.

Post n°4 pubblicato il 28 Aprile 2010 da VoceProletaria

        Cari tutti,
l'inaspettata frattura interna al PDL, a pochi giorni dal suo ultimo trionfo elettorale, tra Fini e Berlusconi ha catalizzato indubbiamente il dibattito politico dell'intero Paese, ed è sicuramente un fatto che non può lasciarci indifferenti, anche se dichiaratamente refrattari all'ambito "politicante".

        La rottura avviene, giova segnalare, a soli due giorni dalla consegna della presidenza FIAT, da Montezemolo al rampollo di casa Agnelli, John Elkann (quello "serio", non il fratello "creativo e trasgressivo"  Lapo...).      Un passaggio di consegne che ha "aperto i cuori"  in casa PD e dintorni, speranzosi di un loro nuovo messia.    La rottura di Fini, poi, avrà provocato loro l'ultimo orgasmo politico: "finalmente", avranno pensato, "ci siamo!".
       
        Lungi da noi l'idea del complotto, cerchiamo di illustrare alcuni nessi che, a nostro avviso, in qualche modo legano le due cose e ciò che, invece, ci aspettiamo.

        La singolare condizione politica che ha finora consentito a Berlusconi di stravincere e dominare (più che "governare") poggia in buona parte su un mix di convenienze reciproche tra diversi partiti, tutti di chiara impronta di destra, ma con "sensibilità"  ed obiettivi differenti.        La Lega Nord, con la sua voglia di "secessione"  xenofoba e reazionaria; la (ex) Alleanza Nazionale, con la sua identità "nazionalista"  e, di converso, ontologicamente antitetica alla Lega Nord; la (ex) Forza Italia, con una sua idea ultraliberista di Stato,   Mercato e Impresa, ma comunque intrisa di populismo spicciolo.  Una destra diversa da quella più classicamente europea e liberale e con differenze interne che, per quanto di difficile convivenza, comunque garantivano ed erano garantite esse stesse da un esercizio del potere reciprocamente vantaggioso.    La "opposizione"  di centro-sinistra, poi, non ha mai costituito una vera e credibile alternativa, anzi... più volte (e tanto più negli attuali frangenti)  ha dato piuttosto l'impressione che fosse il "principale alleato"  di Berlusconi, non certo lo "avversario", e che l'opposizione si sia invece sempre manifestata ed esercitata all'interno della stessa coalizione berlusconiana, quasi mai al suo esterno...

        La condizione qui sopra tratteggiata, seppure con evidenti contraddizioni e tensioni interne, si è però potuta mantenere anche, anzi... SOPRATTUTTO  grazie al "gradimento"  dell'italica "aristocrazia borghese", la stessa che, in passato, non aveva certo lesinato le sue grazie anche ai rappresentanti di centro-sinistra.  Parliamo di un ceto sociale estremamente ristretto, ben collegato all'alta finanza mondiale ma, con le dovute eccezioni,  sempre e comunque più arretrato sul piano della competizione capitalistica mondiale, essendo sempre stato ampiamente assistito dallo Stato sebbene proclamasse la "mano libera"  del Mercato.
         L'aristocrazia borghese italiana, tuttavia, più volte si è dovuta ricredere sulla effettiva efficacia di governo di Prodi & co., nonostante gli importanti servigi da questi svolti.

         A Prodi e "compagni", lo ricordiamo, si devono infatti i "lavori più sporchi"  compiuti negli ultimi sedici anni sulle spalle dei lavoratori, dalla più massiccia opera di privatizzazione di servizi sociali e imprese pubbliche, alle più feroci leggi di precarizzazione del lavoro e delle garanzie sociali.
        Ricordiamo anche che i vari governi di "alternanza" di Berlusconi non hanno mai dovuto far altro che "completare"  le opere intraprese dal centro-sinistra, magari in termini ancor più brutali  e senza l'appoggio dei sindacati o, al più, con l'aperta complicità di CISL, UIL e UGL.

        Nel 2008, dopo il tracollo verticale dei residui di centro-sinistra, ed anche per i mutati scenari internazionali - la "crisi"  combattuta dal Capitale con licenziamenti e riduzioni di diritti (in occidente) dei lavoratori e con la guerra "guerreggiata"  negli altri Paesi -, quella stessa aristocrazia borghese ha avvertito la necessità di un "comando"  anziché di un "governo"  (democratico, poi...), ed è tornata a ripiegare sul caudillo de noantri.
        Non che i nostri illuminati padroni non fossero consapevoli dei tratti peculiari, finanche "folcloristici", del soggetto, ma ritenevano comunque necessario "semplificare"  tutta la "macchina democratica"  (lo Stato, le sue Istituzioni, i suoi presupposti, e, ovviamente, la stessa Costituzione) nei  termini più pragmatici ed "efficientisti"  di una linea di comando slegata dai troppi "impicci & legacci"  che un ordinamento democratico inevitabilmente implica.    In tempo di guerra, mentalità da guerra...

        La "interpretazione"  di questa linea di comando (del Capitale) è la ragione della crisi e della frattura del PDL, così come delle nuove strategie in casa FIAT.
        Le avvisaglie, del resto, non sono certo mancate. Le campagne giornalistiche dei paesi anglofoni, in prima linea i giornali inglesi e statunitensi, già da un anno a questa parte avevano fatto chiaramente intendere che il "gradimento"  del grande Capitale anglo-americano - la "testa"  del Capitale mondiale - nei confronti di Berlusconi si era ormai abbondantemente esaurito. I giornali inglesi e statunitensi più agguerriti contro Berlusconi, si badi bene, erano quelli degli ambienti finanziari e i più conservatori, ovvero quelli della destra anglo-americana, mica quelli di "sinistra", eppure venivano incensati soprattutto dalla "nostra"  sinistra.
       
         In maniera del tutto acritica, anzi, la nostra "sinistra"  riprendeva e faceva sue le istanze ancor più liberiste del grande Capitale mondiale (FMI, Banca Mondiale ed altri organismi così simpaticamente "democratici"...) rappresentate da quei giornali, nell'ambizione di accreditarsi, nuovamente,  come i più affidabili esecutori dei loro ordini.

         Il benservito del Capitale, dunque, è ora giunto per Berlusconi, ed ha più volti che torneremo a riconsiderare in relazione ai passaggi che, ora singolarmente e poi in maniera coordinata, ciascuno di essi compirà. 
        Al momento i volti più noti sono certo Fini e Montezemolo.  Dietro di essi, naturalmente, studiano e si preparano uno stuolo di soggetti vari, tra "spin doctors", imprenditori provenienti dai "salotti buoni"  e politici consumati, consapevoli comunque che il passaggio di testimone non avverrà senza una resistenza forte di Berlusconi.  La "bestia", benché ferita, è ancora più che pericolosa e temibile.

        E la sinistra?

        In questo contesto di "riassetto"  del (futuro) comando del Capitale, lascia sempre più basiti la "capacità di reazione"  del PD di Bersani, ma anche quella di chi, magari più a "sinistra", si lascia scappare di bocca la proposta di costituzione di un nuovo CLN (il Comitato di Liberazione Nazionale costituito all'indomani della liberazione d'Italia) in funzione, appunto, antiberlusconiana.
        Oltre che proporre paragoni più che infelici (il CLN era fortemente caratterizzato dalla presenza Comunista, oltre che dei Socialisti e dei Cattolici Democratici; nella situazione attuale spicca invece la totale assenza dei primi due...), questi già screditati "apprendisti stregoni"  non si accorgono nemmeno che tale "soluzione"  non appare nemmeno utile a coloro che hanno già pianificato il nuovo cambio di "comando"  e che di essi non sanno proprio cosa farsene. 
        I partiti della sinistra ex-parlamentare, in particolare, stentano a comprendere come la loro accertata inutilità non costituisca più nemmeno un briciolo di "valore aggiunto"  alla nuova formazione di centro-centro che, con altissima probabilità, ci "governerà"  nei prossimi anni, appena archiviata la "pratica Berlusconi". 
        Eppure, come se il passato (anche quello più recente)  non avesse insegnato niente, ugualmente questi partiti di centro-sinistra, unitamente al PD e anche all'UDC, accorrono come falene impazzite dietro le "soluzioni"  che, anche in maniera più che effimera, quotidianamente fanno capolino dagli schermi televisivi.

        Ieri come oggi, il PD e la "sinistra"  tutta credono dunque di aver trovato i nuovi messia in questi nuovi "paladini":    Montezemolo e Fini.            Quanta stupidità!      
        Quei "paladini", infatti, lavorano per il Capitale - e CONTRO i lavoratori - né più né meno che gli attuali cialtroni. Anzi, grazie alla loro faccia appena un po' più pulita, lo fanno anche meglio.  ...per il Capitale, si intende!

        Con buona pace dei vari "grillini"  e giustizialisti variamente colorati di viola o di arcobaleno, un Montezemolo, seppure con la fedina penale pulita e con una apparente assenza di "conflitto d'interessi" (altra grande bufala. Basti pensare che i soldi che la FIAT ha ricevuto gratuitamente dallo Stato sarebbero stati sufficienti ad acquistare la stessa per tre volte. E di certo non finirà qui...), non sarà infatti il leader della "riscossa"  dei lavoratori e nemmeno della "Azienda Italia", né tanto meno di una nuova "moralità"  in fin dei conti troppo "costosa"  per i nostri padroni.
        Non basta, infatti, che quei "volti nuovi" (sic!) siano più "presentabili"  in ambito europeo o nel jet-sret internazionale perché ci si possa illudere di una nostra "rinascita"  democratica con la loro conduzione.
        Certo, non assisteremmo più  agli eccessi di un Caligola che nomina Senatore il suo cavallo, ma un nuovo "sciur paron da le bele braghe bianche"  sarebbe ancora lì a comandare.        Per il suo profitto, sulla stessa nostra pelle!

         Mutatis mutandis, la situazione è destinata ad incancrenirsi, non certo a sbrogliarsi. E sarà una cancrena tanto più veloce e dolorosa quanto meno veloce sarà la capacità di riaggregazione dei lavoratori.

         Ricostruire gli strumenti dei lavoratori, ad iniziare dal Sindacato di Classe, questa è la vera emergenza e, paradossalmente, la via più breve per la "salvezza".       
        Le "scorciatoie"  che certi altri intravedono e ci propongono sono  invece trappole per gonzi e per interessati "furbetti", e ci portano soltanto al precipizio!

Un saluto.                p. Proletaria E.R. - Virginio Pilò

Bologna,  26.04.2010

Di seguito un appropriato racconto satirico di Alessandra Daniele

Deforme Condiviso

di Alessandra Daniele

- Si pentiranno d'avermi chiamato pazzo! - il dottor Viktor Von Frankenstein III sollevò il tetro sudario che copriva il tavolo operatorio, e lo gettò alle sue spalle con un gesto teatrale.
- Igor, la mannaia!
Il servitore si affrettò a porgergli il secchio dei ferri.
- Igor, tu stanotte assisterai non solo alla rinascita di un singolo individuo, ma dell'intera umanità!
Un fulmine lacerò il cielo notturno.
- Perché nel comporre la mia Creatura io non mi limiterò banalmente a ricostruire l'obsoleta e pletorica anatomia umana vigente, io la riformerò!
Un tuono scosse tutte le vetrate del castello.
- E tu, Igor, potrai condividere con me la gloria di questo momento. Cominciamo!
Igor annuì.
Viktor Von Frankenstein brandì la mannaia, e squarciò il torace del cadavere che giaceva sul tavolo operatorio.
- Innanzitutto basta con gli sprechi! Due polmoni uguali, che fanno entrambi lo stesso lavoro non hanno senso! - Estrasse una violacea massa spugnosa dal corpo, e la tirò a Igor, che l'afferrò al volo, buttandola dalla finestra.
- Lo stesso vale per i reni. E i testicoli. Via!
Entrambe le frattaglie estirpate volarono giù nel fossato che circondava il castello. Von Frankenstein passò all'addome.
- Metri e metri di intestino, che assurdo arabesco! Igor, scommetto che persino tu sai qual è la distanza più breve fra due punti - non attese la risposta - la linea retta! - Vibrò un altro deciso colpo di mannaia - Ecco, dallo stomaco all'ano mezzo metro è più che sufficiente. Tieni Igor, getta ai corvi anche questo disgustoso groviglio superfluo.
Igor eseguì. Il dottor Frankenstein strappò altre due masse di carne nerastra dal ventre del cadavere.
- Milza e pancreas....ma a cosa diavolo servono?... Di qualsiasi scempiaggine burocratica si occupino, non merita due interi organi dedicati. Accorpererò le funzioni, trasferendole tutte a quel fannullone del fegato.
Il fossato ricevette altri rifiuti organici.
- Ago e filo! - Ordinò Frankenstein III - Devo provvedere a restringere bene l'orifizio anale affinché non venga usato per abominevoli inserimenti. Poi procederò alla riforma più importante.
- L'ingrandimento del pene?...
- L'asportazione del cervello! - tuonò Von Frankenstein - E la sua sostituzione con una ricevente di onde cerebrali da me costruita...
- Oh, quel progetto che avete sottratto a Tesla?..
Igor schivò di poco un colpo di mannaia.
- Perdonatemi padrone, intendevo quel progetto di cui giudici onesti e imparziali v'hanno dichiarato unico legittimo proprietario...
- Igor, tu sei la dimostrazione vivente di quanto questa grande riforma sia necessaria. Quando al posto della tua ripugnante materia grigia ci sarà una ricevente delle mie onde cerebrali, tu non sarai più vittima delle calunnie dei nemici che invidiano il mio genio, ma sarai un felice e disciplinato soldato del mio esercito di rianimati, e condividerai l'onore d'essere guidato soltanto dalla mia mente.
- Ma....padrone, intendete dire che applicherete anche a me quella... riforma? - Igor indicò il cadavere sventrato.
- Ma certo! La Creatura è solo un prototipo, poi comincerò la produzione in serie, e anche tu....
Igor afferrò un coltello dal secchio, e si lanciò contro Frankenstein III. Qualcosa lo bloccò di colpo, paralizzandolo a metà del gesto.
- Come osi ribellarti al tuo creatore? - ruggì Von Frankenstein - Sì Igor, non lo ricordi, ma tu sei stato il mio primo esperimento. Il mio controllo su di te però è purtroppo limitato, perché l'attività del tuo cervello interferisce col ricevitore che t'ho impiantato nel cranio. Per questo ho deciso di rianimare i cadaveri solo dopo averli decerebrati.
Con un violento colpo di mannaia, Frankenstein III abbattè Igor, scoperchiandogli il cranio.
- Da morti sono molto più affidabili - concluse, e si rimise al lavoro.

Pubblicato Aprile 26, 2010

 
 
 
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