VoceProletaria

Oggi in Grecia, domani...

        Cari tutti,
altro che le canzonette del "concertone"  romano della Triplice confederale; altro che i comizi unitari CGIL/CISL/UIL e di nuovo - e di più - concertativi, privi di contenuti ed anzi, ancor più omissivi; altro che giornata di ulteriore "shopping"  per il piacere di chi può ancora spendere e spandere, alla faccia dei lavoratori costretti a lavorare con tanto di "accordo sindacale" anche nel giorno della loro festa.....

        Questo non è il "nostro"  Primo Maggio!

        Se avete voglia di una pur breve navigazione in rete, potrete trovare molti esempi di cosa in realtà sia - nel resto del mondo, è chiaro...! - il Primo Maggio: la Festa dei Lavoratori.
        Di quelli in carne ed ossa, che non ci stanno a farsi prendere per i fondelli, nemmeno dai "loro"  sindacati e nemmeno con canzonette e cotillons.
        La Festa dei Lavoratori, di quelli che non gliela mandano a dire e scendono in piazza a manifestare il loro NO a chi tenta di far pagare loro la Crisi del Capitale.

        Ciò che nel nostro provincialissimo (stra)Paese stenta ad uscir di bocca dai lavoratori, in altri Paesi è già senso comune tra la maggioranza dei lavoratori e della società tutta: la Crisi la paghino i padroni!
        Ovvero, paghi chi ha prodotto i danni, non chi produce la ricchezza.
       
        Tra le tante immagini che pure i nostri telegiornali, almeno per una volta,  hanno mandato in onda (anche se sempre con un taglio criminalizzante...) spiccavano per l'intensità della lotta le manifestazioni di molte migliaia di lavoratori in Turchia, Corea, Cina, Germania e, naturalmente, in Grecia.
         EVVIVA!         E'  questo il nostro Primo Maggio!

        Le lotte dei lavoratori sono gli unici veri antidoti al "sonno della ragione"  ed alle derive autoritarie dei governi dei padroni!
        Noi stiamo con i lavoratori greci!!!
        Noi stiamo con i lavoratori che, in tutto il mondo, combattono contro un sistema che produce miseria e lutti.
Contro un sistema che si chiama Capitale!

        Ma noi, si sa, siamo dichiaratamente "faziosi"  e comunque "di parte".

        Ad ogni modo, pur senza essere (o, semplicemente, voler apparire) faziosi come noi, un qualsiasi sindacato avrebbe quanto meno il dovere di esprimere solidarietà ai lavoratori che lottano perrché non accettano di essere "massacrati"  in nome dell'Euro e delle esigenze del "mercato".     O no...?

         E allora perché la CGIL, almeno essa tra i tre confederal/concertativi, non si esprime con un gesto concreto?
        Perchè al suo congresso che inizia il 5 maggio, anziché invitare la Marcegaglia (Presidente Confindustria) e Sacconi (Ministro del Lavoro), ovvero due tra i principali "massacratori"  di diritti di casa nostra, non invita i rappresentanti greci dei lavoratori?
        Questo si che sarebbe un buon auspicio per i lavoratori italiani.

         Il congresso CGIL, invece, marcia già su tutt'altro passo e le peggiori previsioni si stanno già manifestando.
Lo commenteremo, sempre da queste pagine, la prossima settimana. 

        Per ora riportiamo con piacere la solidarietà che altri sindacati, in specifico la CUB, esprimono ed organizzano in Italia.

Un saluto.                        p. Proletaria E.R. - Virginio Pilò

A fianco della lotta dei lavoratori e pensionati greci

Contro un “mercato”  in mano a speculatori e bancarottieri,
che mette a rischio il tenore di vita di milioni di lavoratori e pensionati in tutto il mondo.

Mercoledì 5 maggio 2010, in concomitanza con lo Sciopero Generale dei lavoratori greci, la CUB organizza dalle 10,30 un presidio al Consolato generale di Grecia in via Beatrice d’Este 1 a Milano

Il 5 maggio si svolgerà lo Sciopero Generale di tutti i lavoratori della Grecia contro le misure antipopolari del governo Papandreu: un taglio del 15% dei salari, aumento dell’età pensionabile, taglio alle pensioni e alla spesa pubblica, libertà di licenziamento, ecc.

I meccanismi della speculazione finanziaria che hanno portato alla crisi del 2008 sono ancora pienamente all’opera, dato che le misure adottate finora dai vari governi hanno solo elargito centinaia di milioni di Euro e di dollari alle banche per tamponare una falla che rischiava di far crollare tutto il sistema.

Questo “mercato”  così tanto decantato, per altro in mano a pochi istituti finanziari, sta mettendo a rischio il tenore di vita di milioni di lavoratori in tutto il mondo e come al solito la loro crisi la vogliono far pagare ai ceti popolari.

L’attuale crisi del debito pubblico greco non è stata provocata dai lavoratori greci che “hanno vissuto al di sopra dei loro mezzi”,  bensì dalla speculazione finanziaria internazionale e dalla scellerata politica dei singoli governi, di destra come di sinistra, che invece di sostenere il reddito dei lavoratori, ovvero di coloro che producono la ricchezza, hanno spostato ingenti somme nelle tasche dei padroni e degli speculatori.

E’ chiaro che quello che sta succedendo in Grecia è una prova generale per quello che potrebbero fare i governi negli altri paesi europei.

Anche per questo la CUB condivide totalmente la lotta dei lavoratori greci che si rifiutano di pagare una crisi provocata da altri e invita a partecipare al Presidio.

Milano 3 maggio 2010                       Confederazione Unitaria di Base

Sede Nazionale: Milano: V.le Lombardia 20 - tel. 02.70631804
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